Quando le cose sono fatte bene, è giusto riconoscere il merito. In questo senso, mi pare corretto dare il giusto risalto alla notizia della creazione di un’anagrafe nazionale felina da parte dell'ANMVI. Siccome ci sono state alcune polemiche, può essere utile richiamare i fatti. Con una certa risonanza mediatica, ANMVI ha annunciato la creazione della "prima anagrafe felina nazionale". È seguito un piccato comunicato del Ministero della Salute che definisce fuorviante questa affermazione e ritiene che ci sia un inganno ai cittadini, strepitando le proprie richieste di modifica.
Personalmente, non ci vedo niente di fuorviante o ingannevole: il sito è estremamente chiaro e non c'è nessuno, se non privo della più elementare intelligenza, che possa essere tratto in inganno da alcunché.
Il ministero si riferisce al fatto che all'interno dell'esistente anagrafe canina sia possibile inserire un dato relativo anche a microchip applicati a gatti o furetti.
A parte il fatto che un conto è avere dei dati ospitati in un’anagrafe canina, altro è avere un meccanismo proprio, dedicato, affermare che l'unica possibilità di definizione di anagrafe sia quella pubblica non mi pare sia un'affermazione sensata. Un’anagrafe è una raccolta di dati, un database, sostanzialmente. Non è per niente detto che possa o debba esserci un'esclusiva da parte dello Stato sulla possibilità di istituire un’anagrafe.
Perché mi pare giusto riconoscere il merito all'ANMVI e alle aziende che si sono fatte promotrici di questa iniziativa? Diversi sono i motivi:
- questa è la prima iniziativa totalmente privata che si pone in un regime di competizione sana e corretta con il sistema pubblico. Sappiamo che il pubblico non brilla certo per efficienza e funzionalità. Un’anagrafe è invece fondata su queste due caratteristiche. Un’anagrafe non funzionante è peggio di un’anagrafe inesistente. In questo senso che gruppi privati intendano competere su questi territori mi pare un fatto positivo e anche riconosciuto nella nostra società. Ci sono le ferrovie private, le autostrade private, perché non dovrebbero esserci le anagrafi?
- tale iniziativa non nasce con un intento di cooperazione o unione con il sistema pubblico. O meglio, non la esclude, ma non è questa la sua funzione prima. È una forte presa di responsabilità e conseguenti oneri ed onori. Se la cosa non funzionerà, si saprà esattamente chi sono i responsabili, cosa che nel sistema pubblico è da sempre impossibile, annegata in un mare di rimbalzi di responsabilità
-il sistema mi pare lineare, efficiente, almeno nei presupposti, molto chiaro. I veterinari possono aderire liberamente, senza dover sottostare a condizioni più o meno vessatorie, non esistono esclusioni, tutto mi pare estremamente chiaro e potenzialmente funzionante. I costi sono dichiarati e trasparenti.
-si dimostra concretamente come un’anagrafe non sia un fatto costoso, che richiede enormi investimenti, ma tutto sommato, grazie alle risorse comunemente disponibili, attuabile in modo semplice ed economico. Avessimo avuto meccanismi simili con l'anagrafe bovina, equina, canina! Sempre meglio che creare carrozzoni infiniti che servono unicamente a mantenere meccanismi parassitari.
Ho detto altre volte che il problema delle anagrafi è che se qualcuno le costruisce per dimostrare un potere e non per dare un servizio efficiente, le anagrafi non funzionano, e il riscontro di questa affermazione lo abbiamo in tantissimi casi.
Quali sono le possibili evoluzioni? Io spero che ANMVI non si faccia certo intimorire dalle roboanti affermazioni di protesta di un Ministero che non aveva altro che farla prima e meglio, piuttosto che lamentarsi adesso.
Conosciamo la logica del servizio pubblico per cui "io non faccio niente, ma se qualcuno fa qualcosa protesto, essenzialmente perché mi fa fare brutta figura".
La cosa più sensata che può fare il ministero è cercare di non ostacolare, anzi collaborare senza avere pretese di comando, a questa anagrafe, vivendola anche come un interessante esperimento.
Che non si venga a dire che il privato costerà di più rispetto al pubblico. È un'affermazione non corretta ed in base alla quale è sempre stata sacrificata l'efficienza. Altrettanto dire che “tale risultato non è invece perseguibile se ci si avvale solamente di soggetti privati”. Stupidaggini.
Per cui, ben venga questa anagrafe e che la categoria dei liberi professionisti si dia da fare per farla funzionare. Sarà un vantaggio per tutti, soprattutto per i proprietari di animali e per chi paga le tasse e ha diritto a non vedere sputtanati i propri soldi.
Per i proprietari: fate microchippare i vostri gatti, con poca spesa avrete a disposizione un buon metodo ed un servizio efficiente, quello del vostro veterinario di fiducia.
Per i veterinari: aderite all’iniziativa e diffondetela, senza stare a vedere “chi la fa”. Non guardate il dito, ma la luna.
Per ANMVI: bravi, soprattutto se non costruirete il sistema per autoreferenzialità ma per dare un vero servizio
Per il Ministero: qualcuno insinua che molte prese di posizione, affermazioni, azioni, siano legate a questioni molto, molto personali e privatissime, in alta sede. Tali da sconfinare nel pettegolezzo. Voglio sperare che non sia così e che si tenga invece un comportamento tale da azzerare chiacchere simili. Dannose per tutti. Altrimenti andiamo davvero a finire su Dagospia. Ooopsss…
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