tag:blogger.com,1999:blog-200967512024-03-13T18:39:22.969+01:00Veterinaria Liberale. Liberalizzata? Libera!corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.comBlogger433125tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-67104476160616733492020-12-04T04:34:00.002+01:002020-12-05T01:56:10.947+01:00Visti da vicino. Domenico d'Addario.<p><span style="font-family: helvetica;"> </span></p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZzWLSuuThfug0dY4H3TIIo3E9sVAtvhkhAjUODjC_UCK1jRv3GeINwzN-jHqKcpQGvL2Bnwy5YVn1XD8MsUQBbvXzyiuqKFe0ByEB0yzcOVaVkrDSyZm3KSQFMbWWFKZ7X6OO/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: helvetica;"><img alt="" data-original-height="229" data-original-width="220" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZzWLSuuThfug0dY4H3TIIo3E9sVAtvhkhAjUODjC_UCK1jRv3GeINwzN-jHqKcpQGvL2Bnwy5YVn1XD8MsUQBbvXzyiuqKFe0ByEB0yzcOVaVkrDSyZm3KSQFMbWWFKZ7X6OO/" width="231" /></span></a></div><span style="font-family: helvetica;"><br />Non è stato il politico perfetto, ma d’altronde, chi è che
lo è?<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">E’ mancato Domenico d’Addario, e secondo me merita un
ricordo un po’ più complesso di quello che gli è stato dedicato dalla
veterinaria ufficiale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Veterinario pubblico della terra di Puglia, ha trascorso
trent’anni in FNOVI, quindici da consigliere, quindici da Presidente. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Vituperato,
inamovibile, denigrato, attaccato, ma certo personaggio. Personalmente, penso
di avergli dedicato le peggio critiche. Una volta feci una vignetta
fotomontaggio dove metteva la mano nella Bocca della Verità e gli incollai su
due occhi fuori dalle orbite, strabuzzati.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;"> A me sembrava spiritosa, non penso
nemmeno l’abbia mai vista, ma se anche fosse stato, avrebbe reagito da signore
meridionale quale era: una scrollata di spalle, financo una risata e forse</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #fcff01; font-family: helvetica; font-size: large;"><b>una
battuta delle sue,</b> </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">quelle inascoltabili, che non potevano farti ridere.
Continuo a ricordare quella che ai veterinari, e a lui impegnato in una
rielezione che avrebbe poi ovviamente vinto, come al solito, non si poteva dire
“In bocca al lupo”, perché poi loro avrebbero dovuto rispondere “crepi il lupo”,
e sarebbe stato contro la deontologia della professione. Ma te la diceva con
quella cortesia, quell’affabilità, che fosse vera o costruita, che oggi ricordiamo
con rimpianto. Forse sarà perché eravamo più giovani, forse perché <b>formidabili
quegli anni,</b> <b>e non lo capivamo allora</b>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">La fase più terribile dei rapporti con il SIVeLP fu in seguito
alla scellerata e sperperatrice decisione FNOVI di acquisire “Il Progresso
Veterinario”, e qualcuno dovrebbe ora rinfacciarlo, a chi guidò quell’operazione,
che fu, come noi dicevamo, solo uno spreco di soldi dei veterinari, ma purtroppo
abbiamo visto poi ben di peggio, e quella sembra una marachella di bambini con
i pantaloni alle ginocchia, confrontata con<span style="color: #fcff01;"> <b>l’aggressività, l’arroganza che poi
abbiamo conosciuto con la nausea che oggi tiene tanti di noi lontani dalla
politica della categoria</b>. </span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;"><b>Mentì in quell’occasione, certo,</b> lo appurai
personalmente controllando la corrispondenza di Mario Schianchi, suo contraltare
di sproporzionata levatura, ma anche in quell’occasione mantenne comunque la
sua <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>compostezza, la sua educazione
formale che ne fu la cifra di vita, che forse è la cifra di ogni Presidente,
dalla polisportiva di quartiere alle massime istituzioni: un Presidente deve
fare il conciliante, forse anche il conciliatore, deve essere sorridente con
tutti, un pacioso, mentre la sua ambizione (per voler fare il Presidente, in
qualunque caso, devi avere l’ambizione interna al fuoco rosso, altrimenti non
ce la puoi fare) probabilmente gli urlerebbe le peggiori vendette.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Ma fare il
Presidente è un po’ come fare il mediano, la palla la vedi ma la devi saper
passare. Ecco, <b><span style="color: #fcff01;">Domenico d’Addario, detto Mimmo, soffriva a non vedere la palla
nelle sue gambe</span>.</b> Storiche le sue prese di parola, le sue “Comunicazioni del Presidente”
dell’ordine del giorno, dove per interminabili ore i Consiglieri affondavano
nelle loro silenziose maledizioni mentre erano costretti ad ascoltarlo, un po’
come i lunghissimi discorsi televisivi di Ceausescu (un po’ gli assomigliava,
con la sua folta chioma), irrefrenabile.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Fu un dittatore, ma moderato, se non illuminato. Con lui la
veterinaria pubblica inaugurava l’uso della FNOVI come ufficio di pubbliche
relazioni pagato dai liberi professionisti per ottenere rappresentanza presso
le anticamere politiche a vantaggio dei dipendenti pubblici, un uso talvolta senza vergogna pure formalizzato in modo istituzionale.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></p>
<p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZKXg1y8B_QYHRQiJdjNFlKGryOq_2-30Kc91LBFtpdTXfy2PitjRcIZotEh-BWHjCDROvNZQjuQU_sUCFGF9Tf_WHYMP13piHNlEcUXaDKtnfA0Vf_TfzADbQ2mc6dAmVoQNZ/s432/daddario+virgolette.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: helvetica;"><img border="0" data-original-height="66" data-original-width="432" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZKXg1y8B_QYHRQiJdjNFlKGryOq_2-30Kc91LBFtpdTXfy2PitjRcIZotEh-BWHjCDROvNZQjuQU_sUCFGF9Tf_WHYMP13piHNlEcUXaDKtnfA0Vf_TfzADbQ2mc6dAmVoQNZ/s320/daddario+virgolette.jpg" width="320" /></span></a></div><span style="font-family: helvetica;"><br /><b><br /></b></span><div><span style="font-family: helvetica;"><b><br /></b></span></div><div><span style="font-family: helvetica;"><b><br /></b></span></div><div><span style="font-family: helvetica;"><b>Terribile il suo uso delle virgolette</b>. Se cercate un suo
documento (lo troverete senza fatica) lo vedrete infarcito di virgolette a
sproposito, in un uso errato, che a me, veterinario che legge Gadda e Proust
(lo so, snobismo), faceva soffrire in modo quasi fisico, lo trovavo
inaccettabile testimonianza di un solipsismo che nessuno poteva contrastare,
financo nell’ortografia. Mi chiedevo se nessuno poteva dirgli che le virgolette
non si usano così, e che un documento sgrammaticato non ci faceva fare bella
figura, era un brutto biglietto da visita.<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Non potrebbe più essere Presidente, ora, in una deriva
animalista che avrebbe visto la sua piccola passione domestica, un casalingo
zoo da lui costruito e situato ad Oria, che gli ipocriti tempi attuali
avrebbero visto come proibito, ma che era la sua passione segreta (ma non
tanto, ne parlava volentieri).<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Lo intervistai, nel 2009, su una radio web che ora nemmeno
esiste più, e lo trovai divertente, mentre altri lo videro come sottilmente allusivo
a dossier che lui avrebbe conservato e potuto tirare fuori al momento giusto,
anche se i momenti giusti per lui erano terminati. Ma fu come sempre educato e
cortese, di quella signorilità meridionale che il mondo odierno non sa più
trovare, ed è un grave peccato, non più originale ma forse finale (l’umanità,
forse l’<i>humanitas</i> inizia con un peccato e probabilmente terminerà con un
altro).<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Chiuse la sua parabola aggredito dal cenacolo cremonese, e
nel suo ultimo discorso si tolse il sassolino, ma sempre con stile, da
Presidente. </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBmg3pAeicc_a-_kPcgN1GAE8pLljKgHOxqTiHNaN_8AKPbsL0AoVWOXb83X5hnhF5sr2RleSyRb68jig_ji7W8t2E1WJnokHxHFgxrK_CZP0mVN7opZfRyT1-qYl0c2tF7Ysg/s432/daddario+pretese.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: helvetica;"><img border="0" data-original-height="82" data-original-width="432" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBmg3pAeicc_a-_kPcgN1GAE8pLljKgHOxqTiHNaN_8AKPbsL0AoVWOXb83X5hnhF5sr2RleSyRb68jig_ji7W8t2E1WJnokHxHFgxrK_CZP0mVN7opZfRyT1-qYl0c2tF7Ysg/s320/daddario+pretese.jpg" width="320" /></span></a></div><span style="font-family: helvetica;"><br /><o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;"><br /></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Ci sentimmo poi al telefono, alcune volte, più per divertimento
che per altro, e avrei voluto andare, con due amici da bar di categoria, a
trovarlo in un viaggio in moto, un’avventura alla Pupi Avati, che invece non
facemmo mai, e ora rimpiango di aver trascurato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Fu personalità, ed in questa Italia, dove pensi sempre che
peggio di così non può andare, e poi invece ci vai, eccome, rimpiangemmo spesso
la sua educazione fosse anche solo formale. Non ti avrebbe mai scritto prima di
averti parlato, avrebbe sempre ascoltato le tue ragioni, e non in modo partigiano,
ma da vero Presidente, quello che capisce che la forma è importante, è un
elegante codice di galateo e non solo questo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="color: #fcff01; font-family: helvetica;"><b><span style="font-size: large;">Fu un signore, eccome</span></b>,</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;"> e penso che questo sia il suo vero
grande insegnamento di cui avremmo enorme bisogno: mai arrogante, sempre
educato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: helvetica;">Caro Mimmo (mai lo chiamai così), mi dispiace che i tempi ed
i modi siano così degradati, e io, che ho conosciuto i giganti, so che sono
esseri mostruosi nella loro statura, che compiono passi così ampi, così
distanti nel tempo e nelle società, che quando ti volti indietro a guardare
vedi la distanza percorsa, e capisci che è ormai irreversibile, e dovrai per
sempre qualcosa a chi quel tragitto lo ha percorso, sempre con il tuo sorriso
cortese che dovremmo recuperare. Non ce lo faranno fare, pieni di aggressività
e cattiveria come sono, e questo sia il più grande rimpianto di tutti coloro
che ti hanno conosciuto. <b>Mancherà a tutti, anche se non lo sapranno</b>. Scenderemo
nel gorgo muti.</span><o:p></o:p></p></div>corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-82223001079755612982018-12-17T08:57:00.001+01:002018-12-17T08:58:00.666+01:00Ogni tanto qualcuno scrive a La Stampa..Ce ne sono state altre, e periodicamente ritornano. <br /><br />Mia lettera a La Stampa. Non pubblicata, ma mi pare utile si conosca e si rifletta.<div>
La lettera del 13 dicembre in coda.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
**************************************<br />Lavoro come veterinario da trent'anni, e periodicamente si leggono lettere che lamentano un costo eccessivo delle prestazioni della mia categoria, unici professionisti che sono a disposizione del pubblico 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno. Il lettore che si lamenta dell'IVA degli alimenti per animali (ma perché non cucina la carne tritata? Avrebbe risolto il suo problema) e delle tariffe "pazzesche" dovrebbe riflettere sui costi dei materiali, tasse (tra cui la stessa IVA al 22%), strumenti, formazione, dipendenti per un servizio specialistico di questo livello. Invece da un lato il lettore non vuole le tasse (l'IVA) dall'altro vuole più prestazioni pubbliche (veterinarie) che peraltro il sistema pubblico non potrebbe fornire, occorrendo dedizione , competenze, investimenti ora inattuabili. E che comunque pagherebbero tutti i cittadini. Esistono assicurazioni sanitarie per i propri animali, che i proprietari responsabili dovrebbero utilizzare. Più ancora della lamentela gratuita.<br /></div>
<div>
***************************************</div>
<div>
Da qualche giorno, sugli scontrini degli Ipermercati compare accanto al prezzo anche l’Iva relativa al prodotto. Con grande stupore ho notato che gli alimenti per cani ma credo per tutti gli animali domestici abbiano un Iva al 22%, come se possedere un animale domestico sia un lusso, si tratta di alimenti, mica di un cappottino o una spazzola, anche il cane o il gatto deve mangiare, come tutti gli esseri viventi. Gli alimenti per gli umani hanno in genere un Iva al 4% o 10%. Se poi vogliamo proprio mettere il dito nella piaga, anche le prestazioni veterinarie hanno tariffe pazzesche, ancora oggi non mi spiego come mai non esista un ticket sanitario per le prestazioni e i farmaci in base al reddito del proprietario. Ci sono anziani soli che trovano negli animali una compagnia ma spesso non hanno le possibilità economiche per curarli. Si pubblicizza di adottare un animale presso i canili e gattili ma poi non si fa nulla per aiutare anche le persone che lo fanno e che dimostrano soprattutto sensibilità ed amore per gli animali».</div>
corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-91964142030319889352018-07-26T05:11:00.000+02:002018-07-26T05:11:05.358+02:00Clamorosa dimostrazione di inefficienza del sistema veterinario pubblico. Chiedono a noi i dati delle autorizzazioni da loro stessi concesse!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFhiOZOOPnHCHJ4gxPr6CfcaPph3_EUiHietYJC7bnsNcSpPpJvvGyg4blURGDcmtuaPcF7m375OzYI1TbgNi__8gBAjfzYN3Ri21t6M6pNfXQC7AHUXlNQ5xbK2DtHBVRTZRS/s1600/tafazzi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="187" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFhiOZOOPnHCHJ4gxPr6CfcaPph3_EUiHietYJC7bnsNcSpPpJvvGyg4blURGDcmtuaPcF7m375OzYI1TbgNi__8gBAjfzYN3Ri21t6M6pNfXQC7AHUXlNQ5xbK2DtHBVRTZRS/s320/tafazzi.jpg" width="198" /></a>Nella nuova dimostrazione di insipienza del sistema pubblico che è la Ricetta Elettronica Veterinaria, ora rinviata di alcuni mesi per palese incapacità tecnica, spunta una perla che ci mancava, mai vista: <span style="color: yellow;">ci sono ASL che chiedono ai veterinari liberi di comunicare gli estremi delle Autorizzazioni ASL che loro stesse hanno concesso, al fine di poterli immettere nel sistema Ricetta Elettronica. Insomma, come se ad un cittadino arrivasse una lettera che dice: "Comunicaci il numero della tua patente perché noi non lo abbiamo".</span> Vi fidereste di un sistema simile? In un Paese moderno, una richiesta simile scatenerebbe la richiesta di dimissione dei Responsabili, in Italia questa viene addirittura avallata da alcuni Ordini!<br />
<br />
Fermo restando che alcune Regioni non intendono smantellare i loro "regionali" sistemi informatici, con una duplicazione di dati assolutamente irrazionale, qui siamo al parossismo dell'idiozia, senza nessuno che dica niente??<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<em>OGGETTO: FARMACO SORVEGLIANZA - RICETTA ELETTRONICA - CENSIMENTO STRUTTURE (protocollo 32759 del 18/07/2018)</em></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="m_-5731318856334896304m_-6674181262968934604MsoPlainText" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<em><span style="font-size: 12pt;">Gentile Collega,</span></em></div>
<div class="m_-5731318856334896304m_-6674181262968934604MsoPlainText" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<em><span style="font-size: 12pt;">in vista della prossima adozione della ricetta elettronica veterinaria, emerge la necessità di trasmettere alle Asl competenti, la Scheda di Rilevazione dati delle strutture veterinarie relativa alla Vs. attività, al fine di permettere il censimento aggiornato ed il successivo carimento dei dati sul Sistema Informatico Regionale e centrale (Vetinfo).</span></em></div>
<div class="m_-5731318856334896304m_-6674181262968934604MsoPlainText" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<em><span style="font-size: 12pt;">Si precisa che tutti i campi presenti nella scheda sono indispensabili per il completo caricamento al fine di poter adottare la ricetta elettronica veterinaria.</span></em></div>
<div class="m_-5731318856334896304m_-6674181262968934604MsoPlainText" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<em><span style="font-size: 12pt;">Si prega di inviare entro una settimana la suddetta scheda esclusivamente tramite posta elettronica agli indirizzi indicati nell'intestazione del modulo, con i seguenti allegati:</span></em></div>
<div class="m_-5731318856334896304m_-6674181262968934604MsoPlainText" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<em><span style="font-size: 12pt;">1. <b>copia dell'autorizzazione della struttura; 2. copia dell'autorizzazione alla detenzione scorte farmaci veterinari</b> (in caso ne siate sprovvisti siete pregati di richiedere all'Asl il fac simile della domanda autorizzativa di cui all'art. 84 del D.L. 06/04/2006 nr. 193).</span></em></div>
<div class="m_-5731318856334896304m_-6674181262968934604MsoPlainText" style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<em><span style="font-size: 12pt;">Si porgono cordiali saluti.</span></em></div>
<br />
(seguono i recapiti-firma delle ASL)<br />
<br />
Appunto, le autorizzazioni sono <b>concesse dalle ASL, e ora queste le richiedono ai liberi professionisti. Ma che Nazione è questa??</b><br />
<br />
Fermo restando che è inammissibile che debba esserci "l'autorizzazione alle scorte". In un sistema moderno il veterinario mette i dati, mette "autorizzazione alle scorte" ed è automaticamente concessa. Tutto l'impianto legge rivela la concezione borbonica del servizio pubblico come potere e mai servizio. Dimettetevi, questa dovrebbe essere l'unica richiesta. Peggio di così non potete fare...corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-54477002897993611732017-05-31T06:19:00.000+02:002017-05-31T06:19:10.987+02:00Il prezzo del farmaco, non solo in Italia. Ordinari momenti di distorsione del mercato..Non solo in Italia i prezzi dei farmaci sono distorti da meccanismi poco chiari. Negli Stati Uniti è in discussione una proposta di legge che permetterebbe agli americani di importare stessi farmaci più economici da altri stati, come ad esempio il Canada. Inoltre si parla di imporre un limite massimo di otto mesi affinché la FDA approvi le licenze per farmaci generici.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://static01.nyt.com/images/2017/05/22/science/22drugsideWeb/22drugsideWeb-master768.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="531" data-original-width="768" height="221" src="https://static01.nyt.com/images/2017/05/22/science/22drugsideWeb/22drugsideWeb-master768.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nella foto, Bernie Sanders, Senatore, terzo incomodo nella campagna presidenziale USA 2016, mentre mostra le differenze di prezzo tra USA e Canada.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://www.nytimes.com/2017/05/29/health/a-look-at-major-drug-pricing-proposals.html?_r=0" target="_blank">Leggi l'articolo originale</a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il meccanismo lobbistico dell'industria farmaceutica è potentissimo, in USA come nel resto del mondo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://static01.nyt.com/images/2017/05/21/us/21druglobby1/21druglobby1-master768.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="768" height="133" src="https://static01.nyt.com/images/2017/05/21/us/21druglobby1/21druglobby1-master768.jpg" width="200" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nella foto, una rappresentanza dell'associazione farmacisti incontra i legislatori. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://www.nytimes.com/2017/05/29/health/drug-lobbyists-battle-cry-over-prices-blame-the-others.html" target="_blank">Leggi l'articolo originale</a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Cosa cambia dagli Stati Uniti all'Italia? Sicuramente la maggior commistione tra potere, informazione e rappresentanza dei cittadini, poi un atteggiamento più supino del nostro popolo, che accetta maggiormente dichiarazioni ideologiche piuttosto che affermazioni concrete da parte dei politici, ed ovviamente una politica solo apparentemente puritana dell'America, ma che produce maggior trasparenza ed azione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
In quanto al farmaco veterinario, l'Italia patisce la presenza dell'industria dei grossisti, della mancanza di una distribuzione diretta da parte dei veterinari, di un Ministero che non agisce incisivamente per migliorare questo stato di cose, insomma, un ritardo secolare di uno stato borbonico. Purtroppo, con la fiammata conservatrice in atto, il prezzo dei farmaci veterinari sembra destinato a restare distorto per molto tempo ancora....</div>
corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-39861589119201330412017-05-30T05:54:00.000+02:002017-05-30T06:22:28.339+02:00Il caso Soliphen e la risposta del MinisteroUn po' tutta Italia si è interessata al caso Soliphen, un caso che a mio parere meriterebbe un intervento dell'Autorità Antitrust, per come si è svolto (<a href="http://www.sivelp.it/lesplosione-del-caso-farmaco-veterinario/" target="_blank">clicca qui</a>). Ma la cosa più comica è la risposta, giunta due giorni prima della fatidica data, che potete <a href="http://fnovi.it/sites/default/files/MinSal_0008130-29_03_2017-DGSAF-MDS-P.pdf" target="_blank">leggere qui</a>.<br />
Una cosa scritta così oscenamente può ricevere un solo commento, di pari dignità:<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow; font-size: large;"><i>Ma come cavolo scrivete?</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow; font-size: large;"><i>Non si capisce un cavolo</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow; font-size: large;"><i>Non avete capito un cavolo</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: large;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: left;">
Parafrasando Nanni Moretti nella famosa frase di <a href="https://it.wikiquote.org/wiki/Palombella_rossa" target="_blank">Palombella Rossa</a></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: blue;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow;"><span style="background-color: blue;">Se scrivi confuso</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow;"><span style="background-color: blue;">sei confuso</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow;"><span style="background-color: blue;">e vivi confuso</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<i style="color: red; font-size: x-large; text-align: center;"><br /></i></div>
<div>
E soprattutto vuoi far vivere tutti nella confusione, per trarne un potere burocratico. Ormai ci siamo abituati, ad un Ministero che troppo spesso prende posizioni a favore delle industrie farmaceutiche, e lascia i cittadini, gli utenti, che tra l'altro pagano i costosi stipendi dei boiardi di Stato, totalmente preda di norme vergognose.<br />
<br />
Purtroppo, a distanza di tempo, tutto viene trattato usando il metodo italiano, lascia passare il tempo e tutto viene dimenticato...</div>
corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-27511249352081718102017-01-10T08:11:00.000+01:002017-01-10T08:11:09.282+01:00Cosa succede nel mondo delle corporation veterinarie americane?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.vcahospitals.com/img/corporate/promos/promo-locate.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.vcahospitals.com/img/corporate/promos/promo-locate.gif" height="65" width="200" /></a></div>
Una premessa: in tutto il mondo sono diffuse le "catene" di veterinari, con modalità diverse. Andiamo dalle catene di proprietà a quelle in cui una centrale operativa fornisce il management per gli associati, che si impegnano a seguire determinate regole (potrebbe essere la referenza interna al gruppo, o gli acquisti centralizzati, oltre al marchio comune).<br />
<br />
La notizia è che <a href="http://www.mars.com/italy/it/brands.aspx" target="_blank">Mars </a>Inc., proprietaria di circa 900 cliniche, intende acquistare <a href="http://www.vcahospitals.com/" target="_blank">VCA </a>e a una cifra ragguardevole, <a href="http://files.shareholder.com/downloads/WOOF/3611583575x0x923330/7FFB9EEA-C127-425F-85D8-D10F4FDAAF0B/Press_Release_-_Mars_Incorporated_to_Acquire_VCA_Inc.pdf" target="_blank">circa 9 miliardi di euro</a>, inclusi 1,5 miliardi di debiti di VCA, che è a sua volta proprietaria di circa 800 cliniche negli USA. Insomma, il più grande business veterinario nella storia planetaria.<br />
<br />
La questione è complessa: <a href="http://news.vin.com/vinnews.aspx?articleId=43533" target="_blank">nessuna delle due società è ben vista </a>tra i professionisti americani, fatti salvi ovviamente quelli che aderiscono alle catene professionali. Nessuna delle due società è creata da veterinari, e <a href="http://www1.salary.com/Robert-L-Antin-Salary-Bonus-Stock-Options-for-VCA-INC.html" target="_blank">gli amministratori delle due società guadagnano molto di più di qualsiasi veterinario </a>sulla faccia della Terra: fanno un lavoro diverso, vero, ma questo non basta a garantir loro la simpatia.<br />
<br />
Quale è l'importanza per l'Italia? Poca o nessuna, ma probabilmente varrebbe riflettere su alcune domande, chiederci se la qualità della professione ne guadagna o ne perde, se in un futuro queste cose potranno avvenire anche in Italia, cosa cambierebbe, chi ne guadagnerebbe. Diciamo che a tutt'oggi esperimenti di questo genere sono in Italia limitati ad una catena, il <a href="https://www.youtube.com/watch?v=AkrOOSWKjuU" target="_blank">gruppo CVIT</a>, che più di tanto non è riuscito a sfondare, in Italia, e che differisce dall'idea americana sia perché non c'è un acquisto diretto di strutture, sia perché non c'è una grande trasparenza sulle modalità di associazione, almeno a quello che è dato di leggere pubblicamente.<br />
In ogni caso, niente ci vieta di ipotizzare che i privati investano nel settore veterinario, facendo lavorare i professionisti come dipendenti, più o meno cointeressati agli utili.<br />
<br />
Intanto teniamo presente che Mars ha così tanti soldi perché proprietaria delle più diffuse marche di <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://dogsitterpetsittercomo.weebly.com/uploads/2/8/3/8/28387379/2226832_orig.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://dogsitterpetsittercomo.weebly.com/uploads/2/8/3/8/28387379/2226832_orig.jpg" height="117" width="200" /></a></div>
cibo per animali. Potremmo immaginare che all'interno dei propri ospedali nessuno critichi la qualità di questi elementi, ad esempio, o comunque ci sia una difficoltà nel farlo. La formazione di catene implica anche un diverso modo di lavorare del professionista, e mediamente un aumento dei costi per il proprietario. In altri casi, in catene inglesi, ad esempio si hanno dei veterinari molto di base che poi si riferiscono anche per chirurgie semplici all'interno della propria catena, con un allungamento della filiera che non necessariamente è vantaggioso.<br />
<br />
In ogni caso, confrontarsi con un panorama simile è interessante, stimolante, e mi pare un utile esercizio di ginnastica mentale. Insomma, anche in una situazione così disastrata come quella della veterinaria italiana, vale la pena guardare alla finestra, curiosare un pochino fuori. Così, anche solo per respirare un po' di aria diversa…corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-64593580519864824232016-10-08T10:27:00.001+02:002016-10-08T10:27:31.555+02:00Tutti adesso si proclamano innocenti. Ma è davvero così? Lo strano caso di Ilaria Capua e compagni di avventura.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.mitiemisteri.it/images/santi/santa-giovanna-d-arco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.mitiemisteri.it/images/santi/santa-giovanna-d-arco.jpg" height="320" width="200" /></a></div>
C'è qualcosa di almeno stridente, come un gessetto sulla lavagna, sia nella reazione di Ilaria Capua, parlamentare e studiosa veterinaria prosciolta recentemente dall'accusa di traffico di vaccini, che nelle reazioni sviluppatesi attorno al suo discorso e alla rinuncia al posto alla Camera. Ben vero che in questi giorni sembra che i politici assolti siano ridiventati tutti vergini, anche per Marino e Cota tutti discutono senza leggere in modo approfondito cosa è scritto nelle sentenze...<br />
<br />
Sostanzialmente, mi sembra che la sdegnata reazione della parlamentare abbia <b>sdoganato</b>, oppure venga utilizzata per sdoganare, comportamenti che<b> magari non sono penalmente rilevanti ma certamente sono preoccupanti per la luce che gettano sul funzionamento delle nostre istituzioni, soprattutto sanitarie</b>.<br />
<br />
Riassumendo cosa è successo, Ilaria Capua, <b>non è stata assolta perché "il fatto non sussiste", ma perché alcuni dei reati che le erano imputati sono caduti in prescrizione</b>. C'è stata una assoluzione da alcune accuse mosse, come la tentata strage, ma per altre accuse il problema principale è stato il tempo trascorso e perso dal PM, circa sette anni senza fare avanzare le indagini, ed in questo possiamo essere d'accordo con la Capua che la giustizia sia troppo lenta, e non è nemmeno una novità.<br />
<a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/regione/2016/09/13/news/ilaria-capua-lascia-la-camera-e-pronta-a-votare-le-dimissioni-1.14093745" target="_blank">Leggi l'articolo che spiega questo aspetto</a><br />
<br />
Quello che non quadra è che l'onorevole si sia presentata come una novella Giovanna d'Arco , a prescindere da alcuni dati di fatto che sono incontrovertibili e che vale la pena ricordare, a dispetto delle reazioni che si sono accodate, che tendono a presentare tutti come poveri innocenti perseguitati. <b>Non è così.</b><br />
<br />
Ricordiamo che l'inchiesta sui vaccini nasce a partire dalla aperta confessione negli Stati Uniti di <a href="http://www.merial.it/Aboutus/Pages/default.aspx" target="_blank">Paolo Candoli, Responsabile Merial del business aviare</a>, reo confesso che ha patteggiato per non andare in galera. Questi atti sono stati<b> trasmessi in Italia e da questi è nata l'inchiesta.</b> Partiamo quindi da una confessione di una persona apertamente colpevole, e non di basso livello, che non avrebbe avuto nessun interesse a sporcare l'Azienda che tuttora lo paga, e che quindi riteniamo abbia approvato la sua condotta. Insomma, se Candoli avesse ammesso colpe sue, personali, se avesse inventato fandonie, la Merial probabilmente lo avrebbe licenziato, mentre non è così.<br />
<br />
Altri dati incontrovertibili sono le intercettazioni telefoniche, che la Capua dichiara essere state fraintese perché "avulse dal discorso", perché al telefono magari uno dice delle cose che sono solo chiacchiere. Ripetutamente la Capua si esprime argomentando in termini di corruzione, di arricchimento rapido e veloce, si vanta di guadagnare settecentomila euro all'anno (dato ragionevole, ricordiamo che entrando alla Camera ha scelto di continuare a percepire lo stipendio dall'Istituto Zooprofilattico, maggiore di quello da onorevole) si esprime con modalità da rapace economico.<br />
Le frasi riportate, sia pure poche, sono assolutamente impressionanti e ben più sostanziose che non legate a un attimo di dispetto, e magari il contesto è ignoto sui giornali, ma certo non è così per gli inquirenti. Intendiamoci, niente di penalmente rilevante, ma la luce gettata sulle Amministrazioni è impressionante.<br />
<b><br /></b>
<b>La corruzione tentata non è andata a buon fine, scrive il giudice, per "indisponibilità dei vertici olandesi dell'azienda Intervet"</b><br />
<b><a href="http://nuovavenezia.gelocal.it/regione/2016/09/13/news/ilaria-capua-lascia-la-camera-e-pronta-a-votare-le-dimissioni-1.14093745" target="_blank">leggi qui</a></b><br />
<br />
Non è criminale essere sposate con un dirigente di un'industria che produce vaccini, ma secondo me non è accettabile che questo rapporto di parentela ce l'abbia qualcuno che dirige il centro nazionale di referenza sull'influenza viaria, che è in grado di condizionare pesantemente l'attività economica del coniuge, che incassa soldi dallo stesso Istituto in cui lavora la moglie.<br />
<br />
Esiste un conflitto di interessi grande come una casa, e ricordiamo che anche il marito della Capua era tra gli imputati<br />
<br />
Perfino la nomina a parlamentare suona come più espressione di potere che non di servizio per i cittadini. Una persona che è evidentemente in grado di avere un reddito ben superiore anche a quello che ne avrebbe da parlamentare (posto che ha lasciato tranquillamente) o assume la carica per forte tensione morale o altrimenti che senso ha? Tra l'altro, non è che l'attività da parlamentare della Capua sia stata <a href="http://parlamento17.openpolis.it/search?query=ilaria+capua&search-go=Cerca" target="_blank">particolarmente brillante</a>,<br />
<br />
Insomma, non mi sembra che il tutto sia stato montato su un caso alla Enzo Tortora, ci sono dei riscontri e dei dati oggettivi legati magari non a fatti criminali ma certamente a una gestione delle istituzioni sanitarie almeno discutibili, e ricordiamo che sono stati spesi cinquanta milioni di euro per farmaci mai utilizzati, uno scandalo tutto italiano.<br />
<br />
<a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/04/03/news/salute-quel-business-segreto-della-vendita-dei-virus-1.159618" target="_blank">leggi un altro articolo</a><br />
<br />
<a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/07/05/news/capua-prosciolta-da-traffico-virus-da-intercettazioni-emerge-grande-business-1.276215" target="_blank">e ancora un altro</a><br />
<br />
Insomma un buon consiglio per la ex parlamentare: io al suo posto in America starei decisamente più attento al mio comportamento e a cosa dico, perché per quanto la giustizia italiana abbia dei difetti, quella americana è sicuramente più efficiente, e certe volte questo non è proprio un gran vantaggio…corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-71683575823121705072016-05-12T17:38:00.000+02:002016-05-12T17:38:01.339+02:00Da ridere. Si richiedono segnalazioni di farmacovigilanza. Solo che la posta certificata non funziona.Da ridere. Una lamentela comune è che i veterinari liberi professionisti non segnalerebbero reazioni avverse dei farmaci agli uffici preposti. Oggi io l'ho fatto, per una reazione negativa ad un vaccino. A parte che ci ho perso due ore, che il sistema è farraginoso, regionale e nazionale, burocratico, lento, con errori di ortografia non corretti (chiaro esempio di trascuratezza), la cosa più divertente qual è? Che <b>l'indirizzo di posta certificata a cui spedite la denuncia NON funziona. </b><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBhr0YeE7SCJlatryxOQw8yy50cL_SIvYAcPyMKedFdNepSbzjWNZ8ZgGxdqdZmnTNZWGaYD-brUQ32LZwTRi7O3zyLEwSQWo4EH7UDyoCO8xSwTcmk0rHZbqtblsXnHHKIlJX/s1600/Cattura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBhr0YeE7SCJlatryxOQw8yy50cL_SIvYAcPyMKedFdNepSbzjWNZ8ZgGxdqdZmnTNZWGaYD-brUQ32LZwTRi7O3zyLEwSQWo4EH7UDyoCO8xSwTcmk0rHZbqtblsXnHHKIlJX/s1600/Cattura.JPG" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
La dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che il tutto è orchestrato per creare un'occupazione, un compito, ma che in realt<span style="text-align: center;">à non gliene frega niente a nessuno, anzi le ditte sono più che protette dalla farmacovigilanza. Loro, non i cittadini...</span>corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-83370378059857349052016-04-27T07:19:00.001+02:002016-04-27T07:19:52.683+02:00E questa?<div dir="ltr">Un annuncio di gara su un giornale ci fa chiedere: ma cosa sarà questa spesa per due milioni di euro, che ricordo sarebbero grosso modo quattro miliardi di lire, per l'ASL di Napoli?<div><br></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGLJJ5PyMGvsKG9pIkXVv1eUeB3p0J9bjeh-Cxs_6G-rW0yymm4bKtj5qsx32vHwwl_y0filqJ6P37L5249Xf6TkGwov0VBhC1f37ZIoO31BgDHnByvk38pWuAzNw93QRwr2B3/s1600/aslnapoliveterinaria-792684.JPG"><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGLJJ5PyMGvsKG9pIkXVv1eUeB3p0J9bjeh-Cxs_6G-rW0yymm4bKtj5qsx32vHwwl_y0filqJ6P37L5249Xf6TkGwov0VBhC1f37ZIoO31BgDHnByvk38pWuAzNw93QRwr2B3/s320/aslnapoliveterinaria-792684.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_6278101416315094354" /></a></div><div><br></div><div>E cosa sono i "servizi di supporto" citati? Indubbiamente sorgono dubbi a gogò, soprattutto tenendo conto dell'inesauribile sorgente di scandali data dalla Sanità, che ha spinto ancora ieri un'Associazione a chiedere il cambio dei dirigenti apicali delle ASL per limitarli.</div><div><br></div><div>Non se ne sa niente di più, ma certo si rimane perplessi...<br><br></div></div> corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-50681507067672425682015-12-16T06:58:00.001+01:002015-12-16T06:58:24.973+01:00Lo sciopero furbo dei veterinari pubblici.Oggi si rinnova la furbizia che la veterinaria pubblica attua da cinquant'anni, ed è giusto che il pubblico sia informato. I veterinari pubblici italiani scioperano contro il blocco delle assunzioni, ma bisogna sapere che<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow;"><b>solo in Itallia i veterinari pubblici dipendono dal Ministero della Salute. Perché?</b></span></div>
<div style="text-align: left;">
<b>molto semplice. E' un'astuzia sindacale. </b> In tutto il mondo i veterinari pubblici dipendono dal Ministero dell'Agricoltura, ma essere legati al carro dei medici conferisce ovviamente molta più forza nella contrattazione. Infatti gli stipendi dei veterinari pubblici italiani sono altissimi, legati a quelli di un primario ospedaliero.</div>
<div style="text-align: left;">
Ma senza le loro responsabilità, ovviamente.</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow;"><b>Il numero dei veterinari pubblici italiani è già altissimo, sproporzionato alle reali esigenze. In tutto il mondo la veterinaria pubblica è delegata al libero professionista, che deve effettuare le prestazioni con spesa ripartita tra Stato e privato. QUesto è un meccanismo efficiente, che funziona, efficace ovunque.</b></span></div>
<div style="text-align: left;">
<b>Perché non in Italia? </b> Molto semplicemente perché il meccanismo clientelare e non meritocratico ne risentirebbe. Per ogni sede veterinaria si moltiplicano i Dirigenti, gli amministrativi, le spese.</div>
<div style="text-align: left;">
Che sia detto in modo forte e chiaro: per quanto riguarda la veterinaria pubblica, lo sciopero è immotivato, e ripropone una bugia decennale.</div>
<div style="text-align: left;">
La veterinaria pubblica è sovrabbondante, eccessiva, metastatica. Un meccanismo più efficiente sarebbe, come avviene da sempre in tutte le nazioni, l'utilizzo della veterinaria libero professionale.</div>
<div style="text-align: left;">
Tutto il resto sono balle sindacaali, lo si sappia. Lascia che scioperino. Non credere che abbiano ragioni.</div>
corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-46363601034674588932015-11-06T07:37:00.003+01:002015-11-06T07:37:44.419+01:00Clamorosa figura di ignoranza in televisione per Chiara Durio, Presidente AISA. O voluto errore?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.giornalemetropolitano.it/wp-content/uploads/2014/07/chiara-durio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.giornalemetropolitano.it/wp-content/uploads/2014/07/chiara-durio.jpg" /></a></div>
Clamorosa affermazione ieri sera a "Porta a porta" di Chiara Durio, Presidente di Zoetis oltre che di AISA, Associazione che riunisce i produttori di farmaci veterinari.<br />
<br />
La Durio per ovviare all'alto costo dei farmaci veterinari ha invitato gli italiani ad usare "i farmaci veterinari generici", che notoriamente NON esistono.<br />
<br />
Non ci si stupisce più di nulla, ma qui si stenta a non scoppiare a ridere. Oppure a dubitare della buona fede di qualcuno che volendo evitare argomenti spinosi si rifugi in false affermazioni. Chiediamo ufficialmente una ritrattazione della Durio, oltre a chiederci che credibilità può avere una Presidente simile??corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-52640196781421165742015-09-29T07:33:00.001+02:002015-09-29T07:33:44.954+02:00Riccardo Ruggeri su Italia Oggi in edicola<div dir="ltr">Parlando di Renzi, ma cogliendo secondo me ampiamente nel segno:<div><b><i><font color="#ffff00"><br></font></i></b><div><div><b><i><font color="#ffff00">"...l'unica riforma utile (a costo zero): licenziare in tronco, tutti insieme, i 2500-3000 Direttori Generali e assimilabili, sostituendoli con i loro terzi livelli (i secondi potrebbero essere inquinati).</font></i></b></div><div><b><i><font color="#ffff00">Perché l'unica vera liberalizzazione è quella delle norme e della procedure, e la si può fare solo decapitando le strutture burocratiche statali, regionali, comunali"</font></i></b></div></div></div><div><b><i><font color="#ffff00"><br></font></i></b></div><div>Assolutamente vero, e figuriamoci in veterinaria...<b><i><font color="#ffff00"><br></font></i></b></div></div> corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-61184694070828386812015-08-19T08:15:00.001+02:002015-08-19T08:15:51.112+02:00Polemiche tra teste dure: la FNOVI e Sassari.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7hxelh-Hubxx5NfJOS31UyDm24Qeh6MOTIAWmYlTYNiSiMghyGke640Vl3wLCdWU0IC6ZLC1QnNLvgvaL33gSwL8KjxaLifP8ScyHUVmXrYP19knMpck0qweTL47CLPNKSi_K/s1600/burnout-enaios.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7hxelh-Hubxx5NfJOS31UyDm24Qeh6MOTIAWmYlTYNiSiMghyGke640Vl3wLCdWU0IC6ZLC1QnNLvgvaL33gSwL8KjxaLifP8ScyHUVmXrYP19knMpck0qweTL47CLPNKSi_K/s1600/burnout-enaios.jpg" height="92" width="200" /></a></div>
La <a href="http://www.fnovi.it/?pagina=visualizza-notizia&tipo=1&id=3899" target="_blank">vicenda che vede contrapposte la FNOVI</a>, la Facoltà di Veterinaria dell'Università di Sassari, l'Ordine della stessa città, secondo me consente degli spunti interessanti e riflessioni sulle tre istituzioni e sul loro operato. Direi che <b><span style="color: yellow;">nessuna parte ne esce bene</span></b>, ma si potrebbero almeno trarre delle conclusioni con una qualche utilità. Non finirà così, perché tutti sono più interessati a cercare un loro piccolo potere, ma niente ci esime da questi ragionamenti.<br />
<br />
Riassumiamo i fatti: la Facoltà di Veterinaria emette un bando per una "<a href="http://www.uniss.it/documenti/dipartimenti/Borsa_di_Studio_prestospvet2015.pdf" target="_blank">borsa di studio</a>" per un veterinario che operi presso l'ospedale didattico per una cifra assolutamente ridicola, la <a href="http://www.fnovi.it/index.php?pagina=visualizza-notizia&id=3878" target="_blank">FNOVI protesta</a> perché il professionista verrebbe pagato pochi centesimi di euro a ora, rimbrottando l'Ordine e con toni duri anche l'Università. Sia Ordine che Facoltà rispondono piccati e risentiti. <a href="file:///C:/Users/Corrado/Downloads/3585_2015%20-%20Ordine%20Sassari.pdf" target="_blank">FNOVI ribatte ancora più dura</a>.<br />
<br />
Relativamente all'Università va assolutamente evidenziato il fatto che il bando sia stato scritto in maniera incompleta ed evidentemente imprecisa, con grave mancanza amministrativa: non si può pensare di non specificare in un bando il numero di ore lavorative, il mansionario, ciò che si richiede da chi voglia partecipare. Francamente viene il sospetto che si tratti di uno di quei bandi emessi per giustificare una situazione già esistente, oppure "fare mettere un piede dentro" a qualcuno che poi si voglia successivamente assumere nell'Università. <b><span style="color: yellow;">Non sarebbe la prima volta, purtroppo in Italia</span></b> siamo un po' abituati a queste cose. Relativamente alle <a href="http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2015/08/02/news/veterinari-sottopagati-a-sassari-nasce-un-caso-nazionale-1.11873475" target="_blank">spiegazioni date poi dal Preside della Facoltà</a>, queste paiono traballanti, perché si afferma che i turni di lavoro sarebbero di due ore circa, circostanza che ricorda tanto quella situazione in cui un veterinario dell'Asl di Trapani venne incaricato per <a href="http://www.petsblog.it/post/78133/sicilia-veterinario-lavora-un-minuto-a-settimana-colpa-del-contratto-asl-veterinario-petsblog" target="_blank">un minuto d'ora di lavoro alla settimana,</a> semplicemente per fargli guadagnare posti in graduatoria in vista di un'assunzione finale. Vorrei tanto essere smentito, ma rimane la mia impressione sulle circostanze di questo stranissimo bando.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.selfhelpzone.com/wp-content/uploads/2010/07/expressing-anger.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.selfhelpzone.com/wp-content/uploads/2010/07/expressing-anger.jpg" height="168" width="200" /></a></div>
Il Preside dell'Università di Sassari si lamenta però anche per la mancanza di cortesia istituzionale da parte della FNOVI, che a suo dire avrebbe potuto richiedere informazioni, in modo anche informale, per evitare questo contrasto. Questo <b><span style="color: yellow;">anche secondo me è un grande limite di questa FNOVI,</span></b> che non conosce la regola per cui prima di scrivere è meglio parlare. Intendiamoci, a me non piacciono le soluzioni "tarallucci e vino" in cui un contrasto viene risolto all'italiana con poca trasparenza e chiarezza, ma certamente la Federazione mostra in questo e tanti altri frangenti un comportamento che appare quello classico dell'elefante nel negozio di cristalli. Sarebbe stata indubbiamente preferibile una telefonata preliminare, anche dura, di protesta, seguita da un comunicato analogamente duro ma in un contesto almeno educato. In questo senso dobbiamo rimpiangere quello che per altri versi è stato un Presidente FNOVI molto all'antica e molto criticato come Domenico D'Addario, che però non avrebbe mai commesso una scortesia come questa.<br />
<br />
Non è pensabile che un Presidente di Ordine si veda dirigere una critica a mezzo stampa o raccomandata, francamente è molto più che uno sgarbo istituzionale, è proprio <b><span style="color: yellow;">muoversi malamente da parte di chi dovrebbe invece svolgere una funzione di unione, ma troppo spesso ha mostrato di dividere la Veterinaria, spesso in modo francamente insensato.</span></b><br />
<br />
Relativamente all'Ordine, il Presidente Andrea Sarria pone analogamente una critica giusta al ruolo della FNOVI, che non è quello di intervenire direttamente in faccende del genere, rivendicando quindi giustamente la prevalenza dell'Ordine provinciale su argomenti come la dignità del lavoro professionale.<br />
<br />
<b><span style="color: yellow;">Resta il fatto che l'Ordine non ha comunque fatto niente,</span></b> e quindi mi pare che la posizione sia un po' "queste sono cose che dovrei fare io, e se anche non faccio niente tu non devi mettere becco", sinceramente un po' <span style="color: yellow;"><b>posizione pretestuosa,</b></span> anche se la critica alle ruolo della FNOVI, che in questi anni sembra aver sempre prevaricato gli Ordini provinciali, considerandoli quasi come uffici periferici di un'organizzazione centrale, è fondatissima.<br />
<br />
Anche qui, il modo di comportarsi della Federazione romana è stato oltremodo sbagliato e direi pure un po' villano, al limite dell'inaccettabile. Non parliamo poi del <span style="color: yellow;"><b>tono della lettera, vagamente minatorio, quasi al limite del tono mafioso:</b></span> "Quanto capitale siete disposti a rischiare?" evoca rischi che sanno di minaccia...<br />
<br />
In ogni caso non aver dialogato preventivamente, non aver cercato una posizione di mediazione, e comunque aver portato delle critiche in questo modo, conferma un'interpretazione del proprio ruolo sbagliata, come quella di un arbitro che inizi a tirare calci al pallone.<br />
<br />
Ma il vero problema deriva dal fatto che <span style="color: yellow;"><b>la FNOVI, che giustamente critica il bando di Sassari, non evidenzia invece le migliaia di situazioni di sfruttamento che si verificano giornalmente presso le grandi cliniche, le catene di ambulatori, anche gli ambulatori piccoli, ai danni di professionisti generalmente giovani, che non si vedono riconosciuti i diritti che invece hanno, in una sorta di caporalato professionale, senza riconoscimento economico, senza nessuna finalità di apprendimento pratico, in un territorio banditesco che porta danno a tutti.</b></span> Abbiamo giovani veterinari sfruttati bellamente, per i quali la Federazione e gli Ordini non dicono niente. Perché questa differente sensibilità verso l'Università e invece l'accondiscendenza verso la parte meno sana della professione? Forse perché quest'ultima porta più voti?<br />
<br />
A me pare che i tempi siano maturi per creare quello che in altre nazioni esiste, e cioè un <span style="color: yellow;"><b>contratto collettivo nazionale di lavoro</b></span> (<a href="http://www.professionnels-de-sante.fr/pdf/convention-collective-veterianires-salaries.pdf" target="_blank">clicca qui per quello francese</a>) che <b><span style="color: yellow;">regolamenti i diritti dei liberi professionisti che lavorano presso le strutture veterinarie di qualsiasi tipo e i doveri di queste ultime</span></b>, in modo dettagliato e preciso. Non basta mettere nel codice deontologico una generica affermazione di rispetto della professionalità, queste sono modalità che lasciano il tempo che trovano, generiche come lo è il bando dell'Università di Sassari, che lascia spazio a qualsiasi scorrettezza. Al di fuori delle caratteristiche legali, mi pare sia il momento di terminare questo periodo oscuro di mancato rispetto dei colleghi e bieco sfruttamento.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL1Ga1aImcFiLxunzzd5kYxVYJTXen6hdZbucq__PTlIURzRUb8LBYHc4JHP8B8XLFZSYT9PgFlLUMosPygjMhZ4CMT7WZ1-kin9st0IbO4Qc5wDAc9nFemvR3SwR9hvandqQ69w/s1600/keep-calm-and-do-nothing-391.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL1Ga1aImcFiLxunzzd5kYxVYJTXen6hdZbucq__PTlIURzRUb8LBYHc4JHP8B8XLFZSYT9PgFlLUMosPygjMhZ4CMT7WZ1-kin9st0IbO4Qc5wDAc9nFemvR3SwR9hvandqQ69w/s1600/keep-calm-and-do-nothing-391.png" height="200" width="171" /></a>Non solo la Facoltà di Veterinaria se non ha i soldi per pagare veterinari chiuda l'ospedale, lo facciano anche le cliniche veterinarie, se non hanno i soldi per mantenere un servizio di 24 ore, che stiano chiuse la notte, in modo più corretto e rispettoso per tutti.<br />
<br />
Questa sarebbe la vera conclusione da trarre da tutta questa sgradevole vicenda, se le tre istituzioni non fossero forse più interessate ad affermare il loro spazio, il loro piccolo quotidiano potere, in questa purtroppo decadente Italia…corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-44582498913567425152015-07-03T08:01:00.002+02:002015-07-03T08:01:56.312+02:00La FNOVI che nemmeno nel 1700 sarebbe stata al passo con i tempi...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBiWI-BqTn3wnXKjoWLP-UX31DqB5GPJdqSoAHQxp0wS8SO45ahmBqlPWA15uSsFyYWO98os7aBhgRG2LY5Br5W12ZHifAZuc8MtbShaZzqYt53eNHeEuewGKXGyt9C4f5X0k5/s320/Lucy+-+psychiatric+help+5+cents.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBiWI-BqTn3wnXKjoWLP-UX31DqB5GPJdqSoAHQxp0wS8SO45ahmBqlPWA15uSsFyYWO98os7aBhgRG2LY5Br5W12ZHifAZuc8MtbShaZzqYt53eNHeEuewGKXGyt9C4f5X0k5/s320/Lucy+-+psychiatric+help+5+cents.gif" /></a></div>
Una <a href="http://www.fnovi.it/?pagina=visualizza-notizia&tipo=1&id=3825" target="_blank">nota della Federazione degli Ordini</a> Veterinari lamenta la "mancanza di linee di indirizzo per la telemedicina veterinaria" in merito ad "applicazioni web che pubblicizzano una sorta di telemedicina veterinaria" (notare il sottile dispregio insito in "una sorta").<br />
<br />
Cosa è successo? Un Collega ha realizzato un'iniziativa in cui per un compenso di dieci euro si può videotelefonare e ricevere una consultazione relativa ad un proprio animale. Vedi il servizio <a href="https://vetonline24.com/" target="_blank">cliccando qui</a>. Notare bene che migliaia di veterinari tutti i giorni fanno la stessa cosa gratuitamente, ricevendo richieste di consigli da parte di pazienti già conosciuti o meno "di persona". In questo caso invece ci si rivolge a pazienti non necessariamente già presenti nella propria clientela. A me sembra che nessuno possa essere così cretino da pensare che un caso affrontato "de visu" sia uguale ad uno per videotelefonata. Chiunque capisce che le possibilità diagnostiche sono diverse, e se non lo capisce fa parte della schiera dei rimbambiti, e non mi starei a preoccupare per lui (o lei): ogni secondo ne nasce uno.<br />
<br />
Ma <b>una marea di veterinari, che fanno molto i professionisti, ma se gli parli di concorrenza si mettono a piangere come vitellin</b>i, si è messa a frignare, indignarsi, lamentarsi, sui social network, i <b>luoghi più codini del mondo</b>. Apriti cielo, anche la FNOVI ha voluto far sentire la propria indignazione e il desiderio di tutelare la clientela, il pubblico, invocando "la tutela della salute pubblica, dei pazienti e dei clienti" (notare che tante altre migliori occasioni vengono invece tralasciate...). Insomma, <b>tutti sulle barricate contro "strumenti innovativi"</b> verso la quale la FNOVI "non ha preconcetti", avendo realizzato "il primo strumento di geolocalizzazione delle strutture veterinarie" (una cosa ridicola. Cosa c'entra?). <b>Da scompisciarsi dalle risate.</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://cullenproject.ac.uk/images/side/Cullen2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://cullenproject.ac.uk/images/side/Cullen2.jpg" /></a></div>
Per la FNOVI evidentemente il Dott. William Cullen è cosa ignorata. Questo eminente clinico inglese, vissuto nel 1700, avviò un floridissimo servizio di consultazione medica <b>tramite lettere, che gli venivano inviate dai pazienti o da suoi colleghi, con risposte comprendenti anche prescrizioni mediche, dietro pagamento di una cifra normalmente di una guinea, casi complicati tre.</b><br />
<br />
Di tutti i casi il Dott. Cullen tenne un archivio preciso, che ora è oggetto del Cullen Project, un'operazione culturale evidentemente troppo sopra ai concetti FNOVI (notare il mio sottile dispregio), che probabilmente vede questi "strumenti innovativi" troppo avanti con i tempi. Nemmeno nel 1700 si era così indietro da pensare cose simili.<br />
<br />
<a href="http://cullenproject.ac.uk/" target="_blank">Clicca qui</a> per il Cullen Project e ridere anche tu di posizioni così retrive.<br />
<br />
<br />
Di per sé l'operazione del Collega a me sembra ne più ne meno che una prova, un Lab, un esperimento da usare in una <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sandbox" target="_blank">sandbox</a>, perché no? In fondo, è far capire al cliente che il tempo di un professionista si paga, non mi sembra poi una cosa negativa. E comunque l'atteggiamento dei Colleghi, che ripete lo schema "io non faccio niente, ma se tu fai qualcosa mi incavolo perché magari fai più di me", a me fa dannare più di quello del videoveterinario, che almeno a smuovere le acque ci ha provato, no?<br />
<br />
Insomma, il consueto stile conservatore e attaccato come una cozza alle forze più retrive della professione veterinaria, mai un briciolo di innovazione, sempre dietro alla coda del maiale. E dietro alla coda del maiale si sa cosa si trova...<br />
<br />
Accomodatevi, io rimpiango e sogno il Dott. Cullen, innovatore di 250 anni fa, leggendo le sue interessantissime lettere di consulto....<br />
<br />corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-66734123705165735342015-05-30T06:22:00.000+02:002015-05-30T06:22:24.851+02:00Don Abbondio e la veterinaria: dove un Ordine mostra di non aver idea della propria funzione...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.roberto-crosio.net/1_intertestualita/manzon26.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.roberto-crosio.net/1_intertestualita/manzon26.jpg" height="200" width="128" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">La questione della
"giovane" (a dire il vero ha 34 anni, certamente giovane ma penso che
abbia tutto il diritto di essere chiamata veterinaria e basta) <a href="http://www.giornalettismo.com/archives/1815637/veterinaria-gatto-malato-gratis/" target="_blank">veterinaria diPadova che si è vista imbrattare le vetrine del suo ambulatorio</a> per una questione
relativa ad un gattino curato o non curato che sia, mi pare interessante per
alcuni spunti di riflessione più generale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Innanzitutto la
riconfermata carenza di autorevolezza da parte dei veterinari, fatto sul quale
occorrerebbe riflettere in modo più ampio e con alcune interessanti
valutazioni, ma che qui tralasciamo. Affermo questo non tanto per l’episodio in sé, ma
per una serie di lamentele espresse dai veterinari in più sedi, tutte dello stesso tenore. Fenomeno
generale per i professionisti, ma probabilmente complicato da alcune situazioni
tutte veterinarie: molti giovani senza una reale esperienza, poco senso
imprenditoriale, realtà diffuse molto piccole. Cosa sta capitando alla veterinaria italiana?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">La parte importante
delle considerazioni è però il <a href="http://www.ordinevetpd.it/notizie-dall-ordine/599-comunicato-stampa" target="_blank">comunicato ufficiale dell'Ordine di Padova</a> che a
me sembra quanto di più tartufesco e fariseo potesse venire in mente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Sostanzialmente il comunicato dice: "solidarietà alla collega perché non è
così che si critica qualcuno" e fin qui pienamente d'accordo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Dove casca l'asino
e si rivela o malafede o una paurosa ignoranza dei meccanismi di funzionamento
dell'Ordine che si amministra è nella parte finale del comunicato, ed in
generale nell’impostazione dell’Ordine, che sostanzialmente dice "se
volete segnalare un fatto deontologico lo potete fare attraverso l'Ordine e noi
ne terremo conto. A tutt'oggi non è pervenuta nessuna segnalazione da parte di chicchessia
e quindi noi non facciamo niente di più". La colossale ignoranza è
relativa al meccanismo di attivazione di un Ordine, che assolutamente non
richiede una "segnalazione", nel senso che <b>un procedimento
disciplinare non necessita minimamente che qualcuno scriva segnalando dei
fatti, basta che l’Ordine giunga a conoscenza di un qualcosa per doversi porre
il problema "questo iscritto ha offeso il decoro, i cardini della nostra
professione?"</b>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Venuto a conoscenza per pubblica nozione o in qualsiasi
modo di un fatto che potrebbe avere rilevanza deontologica e disciplinare,il Presidente
procede ad un colloquio preliminare, che non è ancora un procedimento
disciplinare, ma unicamente una valutazione dei fatti, una fase istruttoria. Dopo
questo colloquio il Presidente riferisce al Consiglio direttivo se ritiene o no
di aprire un procedimento disciplinare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Il Consiglio deciderà
quindi se aprire o no il vero procedimento disciplinare, dove il professionista
viene convocato per ulteriori domande, potendo nel contempo presentare anche le
sue affermazioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Il Consiglio può
anche non accettare il parere preliminare del Presidente e decidere in senso
contrario a quello che questi aveva proposto, in altri termini può decidere di
aprire un procedimento anche se il Presidente riteneva di non doverlo fare o
viceversa. L'apertura di un procedimento disciplinare è un atto formale ben
preciso e codificato, ufficiale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><b>Il Consiglio dell'Ordine
di Padova sbaglia quindi completamente e addirittura potrebbe anche incorrere
in un’omissione</b>, perché non può dire "in mancanza di segnalazione noi non
facciamo niente": l'avvenuta conoscenza c'è, inoppugnabile, testimoniata
dallo stesso comunicato ufficiale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Che cosa avrebbe
quindi dovuto fare il Consiglio dell'Ordine?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Molto semplicemente,
convocare la Collega, ascoltarla, il Presidente avrebbe dovuto valutare i fatti
e, in caso di manifesta infondatezza, dichiarare il non luogo a procedere,
mancando gli estremi per l'apertura di un procedimento disciplinare. In caso di
dubbio eventualmente cercare e valutare altre testimonianze, dopo di che
<b>emettere un giudizio, di assoluzione o colpevolezza</b>. Certamente è omissivo dire
"se non fate una denuncia esplicita noi non ci muoviamo".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">A me il comunicato
sembra un <b>barcamenarsi facendo un po' bella figura con la pancia della
categoria</b> (la prima parte e il generico sostegno nei confronti della Collega) e
poi lavandosene le mani in modo pilatesco (la parte dove si afferma che non
avendo ricevuto segnalazioni i fatti è come se non esistessero). <b>Non è così.
L’Ordine avrebbe dovuto esaminare i fatti e poi assolvere o incolpare, ma
questo avrebbe significato attirarsi le ire o della professionista o degli
animalisti, e quindi, meglio non scegliere, fare come Don Abbondio.</b> E’ Italia,
è veterinaria…<o:p></o:p></span></div>
corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-22118154328973759712015-05-21T07:35:00.001+02:002015-05-21T07:35:38.213+02:00ENPA: da "Low cost un cazzo" a "Soldi buttati nel cesso". Come finiscono i soldi del Comune.Segnalo la notizia che l'ambulatorio ENPA di Torino, che avevo già <a href="http://veterinarialiberale.blogspot.it/2013/06/low-cost-un-cazzo-costa-caro-eccome.html" target="_blank">citato qui</a>, che ora viene chiuso perché "devastato dagli zingari più volte". A parte che non so se siano i nomadi del vicino campo, mi sembra una stranezza, ad aver fatto cinque attacchi e devastazioni in cinque mesi, ma se anche così fosse si dimostrerebbe l'insensatezza del progetto originario. Il commissario della sede torinese dice che è "una sconfitta per tutti". Stia tranquillo, lo è soprattutto per i cittadini che ci hanno messo i soldi....<br />
<br />
Ne segnalo anche un'altra, che non c'entra molto, ma mi pare interessante per la logica del pricing: la Reggia di Venaria non concede più gratuitamente la struttura e declina gli MTV music Festival, per cui ci rimetteva anche qui milioni di euro. La Regione dice "non ne sapevamo niente, ci dispiace". Ma perché, la logica del pubblico deve sempre essere sputtanare soldi?corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-72344176256399354732015-05-02T12:31:00.001+02:002015-05-02T12:36:03.258+02:00NON è "un veterinario corrotto". E' un sistema che NON funziona. I tartufisti all'opera. Non lasciamoci prendere in giro.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://trailrealeelimmaginario.typepad.com/tra_il_reale_e_limmaginar/images/2007/09/20/dito_luna.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: #20124d; color: white;"><img border="0" src="http://trailrealeelimmaginario.typepad.com/tra_il_reale_e_limmaginar/images/2007/09/20/dito_luna.jpg" height="200" width="199" /></span></a></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">Ora la FNOVI, ambasciatrice della veterinaria pubblica pagata con i soldi dei veterinari liberi professionisti,<a href="http://www.fnovi.it/?pagina=visualizza-notizia&tipo=1&id=3731" target="_blank"> prova a fare interpretare la questione di Report come "un veterinario corrotto"</a>.</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">Non è così, e <a href="http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-d2b744b3-10f0-4bef-b830-0f7a8c29619b.html" target="_blank">ben venga Report</a>, che punta il dito su un SISTEMA sbagliato, NON su un singolo errore.</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">Ci sono molti aspetti che non girano nel sistema.</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">- Perché e come Rabbia è riuscito da solo (ammesso che lo fosse davvero) a prendere soldi e non essere sgamato prima dal suo stesso (o altri) uffici, locali o regionali?</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">- pare logico che un sistema ampio e costosissimo come quello degli IZS debba ricorrere ad esperti "esterni" come l'Università (ma questa ci potrebbe anche stare) o un laboratorio inglese per la determinazione dei residui? Perché il sistema IZS, che costa milioni di euro, con sedi in ogni dove, non ha una competenza sufficiente su questo argomento, di cui si occupa giornalmente? Deve arrivare proprio Report? Devono arrivare proprio i NAS per scoprire le magagne? Se non ne parlava Report chi ne avrebbe mai parlato?</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">- come è possibile che per un farmaco normale ci siano moduli, norme, registri, uffici dediti alla sorveglianza, al controllo, mentre sostanze come il clenbuterolo circolano così tranquilamente a kg? Da dove vengono fuori? Ci sono evidentemente delle responsabilità nelle aziende farmaceutiche, no?</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">- perché il clenbuterolo legale è farmaco molto costoso, tale che sarebbe certo insensato economicamente usarlo per terapie di massa, ed invece viene evidentemente venduto a costi molto più bassi nel circuito illegale?</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">- una parola su questo stupido consumatore che vuole "la carne bianca e tenera" la vogliamo dire?</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">- esiste forse un contrasto interno all'Università che si riflette su questi argomenti? Gianni Re, docente di farmacologia e Direttore del dipartimento di Scienze Veterinarie, a Torino, nonché Consigliere FNOVI, presiede il <a href="http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2014/40/attach/dddb200000586_830.pdf" target="_blank">centro regionale per la farmacovigilanza, che tra l'altro riceve finanziamenti</a> dalla regione. Non ha niente da dire? Il Prof. Nebbia, che nel servizio di Report è scettico sul sistema di controllo, dipende da questo Dipartimento, appunto. Nebbia è scettico su un metodo che il suo Direttore invece persegue?</span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px;">
<span style="background-color: #20124d; color: white;">Adesso giocano a guardare il dito, ma Report ha indicato la luna...</span></div>
corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-79997826739027051592015-04-29T08:54:00.001+02:002015-04-29T08:54:35.293+02:00La dimostrazione di una parzialità. Il veterinario corrotto senza un minimo provvedimento disciplinare.Io sostengo da sempre che il problema della veterinaria italiana è che la veterinaria pubblica utilizza i soldi dei liberi professionisti (che sono la maggioranza e pagano proporzionalmente le spese di tutto) per usare le istituzioni per i propri interessi, senza minimamente essere soggetta ai doveri etici che derivano dall'iscrizione ad un Ordine.<br />
<br />
La dimostrazione: si tratta del veterinario pubblico condannato per corruzione e che pubblicamente ammette a Report di aver preso 120.000 euro per NON fare i controlli.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge8CYXS9dqds2h0lUHJCMwnAN95xoQe3uJAyQlz-b6jV4smfo6JympK0FoEhUux-uaxMVwtzUG226M5JdIwUsDK6HSO67oIiVLd37nfYZQTNFV-ezxEnVZPbzJZOgYVPuiiKh2/s1600/Immagine.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge8CYXS9dqds2h0lUHJCMwnAN95xoQe3uJAyQlz-b6jV4smfo6JympK0FoEhUux-uaxMVwtzUG226M5JdIwUsDK6HSO67oIiVLd37nfYZQTNFV-ezxEnVZPbzJZOgYVPuiiKh2/s1600/Immagine.png" height="356" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
NESSUN provvedimento disciplinare. E che non mi si dica che "l'iter è in corso". Non è così, e non è così che le cose devono funzionare. E' che la veterinaria pubblica italiana è corrotta. Viva Report, almeno.</div>
<br />corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-68328183900781284582015-04-17T21:36:00.000+02:002015-04-17T21:36:07.424+02:00Sermo, il blog dei Medici. Anonimi.I Medici, o i Veterinari, sono esseri umani, come tutti. Ed in Italia, parlo per i Veterinari, mostrano una particolare passione per l'uso dei gruppi di discussione dei social network. Devo dire, a me non piacciono molto, trovo Facebook un grande e scarso bar di paese, dove trovare più caciara che riflessione. Ed in effetti mi sembra sia quello che capita: abbiamo i fenomeni che si autoreferenziano, quelli che strepitano, che inveiscono, che si ritengono, insomma, un po' di tutto, e a mio parere non così positivo: il peggio della categoria con il peggio dei social network. In qualche caso si deve ringraziare l'anonimato, perché probabilmente insorgerebbero problemi deontologici (a dire il vero dovrebbero insorgere: se una Collega dichiara una palese condotta scorretta sarebbe dovere di chiunque legga intervenire, per non diventarne complice deontologico).<br />
<br />
Mi pare quindi molto interessante il social network statunitense <a href="http://www.sermo.com/" target="_blank">Sermo</a>, dove già 350.000 Medici statunitensi e inglesi si possono scambiare confronti, opinioni, idee, con un semplice meccanismo che smonta tutte le velleità e allo stesso tempo favorisce una vera interazione: l'ANONIMATO.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5-n1XCcL5AwkSuV40-vwck2euFJGdWc7927DqyB2cggx5vmxrslqJtb4Kscse4s1MNfFHn5NJZe5ye7FjBTb0DFvaBzhWC5ZuTsop9J28KZfrMzSFuY24H_V0UXuU9g21OMZA/s1600/sermo.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="sermo, il network medico anonimo" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5-n1XCcL5AwkSuV40-vwck2euFJGdWc7927DqyB2cggx5vmxrslqJtb4Kscse4s1MNfFHn5NJZe5ye7FjBTb0DFvaBzhWC5ZuTsop9J28KZfrMzSFuY24H_V0UXuU9g21OMZA/s1600/sermo.JPG" height="115" title="sermo" width="200" /></a></div>
<br />
Mi sembra una soluzione elegante ed efficace per ottenere i migliori risultati, pensateci: non si scatenano le cacce all'uomo, le polemiche, si riduce la comunicazione ai valori veri, non a quelli che hanno voglia di "fare i fenomeni".<br />
<br />
A me sembra una bella soluzione. Pratica come solo gli statunitensi sanno trovare. In Italia, terra di mafiosi, l'anonimato viene visto come negativo, qui invece diventa valore positivo.<br />
<br />
Ottimo. Peccato che per ora Sermo sia riservato a medici ed osteopati statunitensi ed inglesi, ma si parla di ampliare a tutto il mondo, anche se non ai veterinari. Peccato..<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-59721234994332273032015-04-04T09:09:00.002+02:002015-04-04T09:09:17.972+02:00Uno spaccato dell'Università. Dall'assassinio Musy alla veterinaria.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p3/2013/01/31/Italia/Foto/RitagliWeb/TWF0ZV112168-1574--330x185.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p3/2013/01/31/Italia/Foto/RitagliWeb/TWF0ZV112168-1574--330x185.jpg" height="111" width="200" /></a></div>
Leggo le cronache dell'<a href="http://www.lastampa.it/2013/07/17/cronaca/ho-pianto-per-musy-ma-non-scrissi-alla-moglie-per-pochezza-umana-AHcEBWaizSYXP49TW62CNK/pagina.html" target="_blank">assassinio Musy</a>, maturato nel frammisto di <a href="http://www.lastampa.it/2013/02/05/cronaca/musy-il-caso-monateri-spacca-giurisprudenza-f80iwOiLTMWjRgduR0OZPL/pagina.html" target="_blank">Università </a>e <a href="http://www.lastampa.it/2013/01/31/cronaca/una-vita-di-minacce-e-lusinghe-tra-alta-societa-e-pregiudicati-BTXobfTfLrjpB9p7BI037M/pagina.html" target="_blank">politica</a>, e ci trovo tutto quello che chiunque abbia conosciuto l'Università italiana conosce: i docenti fanatici ed egocentrici, affamati di potere, le bassezze e meschine <a href="http://www.lastampa.it/2013/07/17/cronaca/ho-pianto-per-musy-ma-non-scrissi-alla-moglie-per-pochezza-umana-AHcEBWaizSYXP49TW62CNK/pagina.html" target="_blank">rivalità del mondo universitario</a>, le <a href="http://www.lastampa.it/2013/07/17/cronaca/ho-pianto-per-musy-ma-non-scrissi-alla-moglie-per-pochezza-umana-AHcEBWaizSYXP49TW62CNK/pagina.html" target="_blank">assistenti amanti</a> e le <a href="http://www.lastampa.it/2013/07/17/cronaca/ho-pianto-per-musy-ma-non-scrissi-alla-moglie-per-pochezza-umana-AHcEBWaizSYXP49TW62CNK/pagina.html" target="_blank">studentesse affascinate </a>(e forse di più) dai professori.<br />
<br />
L'Università è così: ci sono le arriviste che la davano al docente di Farmacologia per superare l'esame difficile, i Docenti che si procurano consulenze ben remunerate, i concorsi taroccati per favorire in ogni posizione amanti, amici, parenti, le rivalità che diventano odio per motivi ben concreti (soldi, potere). Il peggio è che poi te le ritrovi nel mondo professionale, a dare consulenze ministeriali, a fare "gli esperti" di questo o quell'altro, a cercare sempre il potere, con gli stessi metodi che hanno imparato ad usare nel mondo universitario.<br />
<br />
Le ho viste a Veterinaria, le abbiamo visto in ogni campo, e forse l'Università è molto peggio del mondo "reale". Qui si annidano giovani imberbi e anziani professori, soldi, politica, appoggi, insomma, il peggio di tutto.<br />
<br />
L'Università italiana è anche il peggio delle Università, eppure, con questo meccanismo, continua da decenni ad imbrogliare tutto, e Veterinaria non si tira indietro: ci sono molti posti, molti interessi, è una delle facoltà che fa spendere più soldi, quindi ben appetibile. Da qui in poi, la moltiplicazione esponenziale delle sedi, delle docenze, consulenze, rappresentanze, ai danni di chi queste cose le paga: il cittadino. Aprire gli occhi, altro che credere agli Universitari e a chi dice che "rappresenta" qualcun altro.<br />
<br />
Il mondo dell'amministrazione ed istruzione pubblica italiana è fatto di raccomandazioni in cambio di favori di ogni genere, di consociativismo di amici, di cose di questo genere. Quante ne ho viste...<br />
<br />
Ma il peggio è credergli quando poi si presentano come "quelli in gamba". In ogni settore, ormai i peggiori hanno preso il sopravvento nella grande e piccola amministrazione. Ne abbiamo avuto ancora conferme recenti...corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-83562366376906669712015-03-19T08:08:00.001+01:002015-03-19T08:08:37.230+01:00Alti dirigenti ministeriali<div dir="ltr">Ieri, sul "Foglio", Giuliano Ferrara scriveva che in fondo accetterebbe la corruzione degli alti dirigenti ministeriali, perché in fondo realizzano opere (scrive Ferrara mentre viaggia su una linea di Alta Velocità).<div><br></div><div>In veterinaria, con i dirigenti ministeriali è diverso: io li lascerei corrotti basta che non facciano niente, stiano in ufficio a scaldare la sedia. Se fanno leggi fanno peggio, come abbiamo visto in questi ultimi vent'anni: la pasticciata ed astrusa legge sul farmaco, sanzioni per cose inesistenti, l'appoggio dato alle case farmaceutiche, insomma, prendete i soldi, fatevi pagare da chi volete, ma poi state fermi.</div><div><br></div><div>Purtroppo, ovviamente, i soldi li prendono per "fare" qualcosa. E' questo il dramma dell'Italia, non la corruzione in sé...</div></div> corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-36604622863171947902015-02-04T07:50:00.004+01:002015-02-04T07:50:59.897+01:00I sommersi ed i salvati (o i certificati)<i>"E cio che è Bene, Fedro, e ciò che non è Bene, dobbiamo chiedere ad altri di dirci queste cose?" (Robert Pirsig, citando Platone, Il Fedro)</i><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.adelphi.it/spool/eefe6ff22da79b7e0008cc28edaefe58_w190_h_mw_mh.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.adelphi.it/spool/eefe6ff22da79b7e0008cc28edaefe58_w190_h_mw_mh.jpg" height="200" width="128" /></a></div>
Mi chiede un Collega e caro amico cosa io ne pensi della certificazione di qualità, argomento tirato fuori da un <a href="http://www.trentagiorni.it/files/1417626838-08.pdf" target="_blank">articolo apparso sulla rivista FNOVI</a>, che come al solito ha scatenato polemica.<br />
<br />
Ci riferiamo invece alla certificazione Iso, già attualmente possibile per i professionisti.<br />
<br />
<b>Cosa ne penso è presto detto. La certificazione di Qualità non serve a dare un miglior se</b><b>rvizio, nemmeno è di per sé indice di miglior qualità del lavoro veterinario, ma non è comunque un argomento negativo. </b><br />
<br />
Torniamo al problema fondamentale di questa FNOVI, e cioè che interviene con modi di fare inadeguati su ogni argomento, realizzando divisioni anche dove si potrebbe invece cercare unione e sinergia. Questa è una FNOVI che ha una fondamentale ignoranza della Politica, nel senso di ricerca di un terreno comune, di mediazione e condivisione delle scelte ai fini di un vantaggio generale. Procede a colpi di scimitarra dove servirebbe invece un laser.<br />
<br />
Sembra invece che questa Federazione sia popolata da figure che intervengono sempre in <b>modo prepotente, decisionista, con l'aria di chi pensa di poter imporre le cose dall'alto</b>, in modo assolutistico.<br />
<br />
Non deve essere così, e può anche darsi che il problema non sia di atteggiamento ma piuttosto di comunicazione, fatto che comunque non diminuirebbe la gravità della cosa, il creare divisioni e polemiche che poi rendono di fatto impossibili le riforme di cui invece la categoria avrebbe molto bisogno. La FNOVI è un arbitro che si è messo a tirare calci al pallone, o comunque ne dà l'idea, cosa pure peggiore.<br />
<br />
Torniamo alla certificazione di qualità, che di per sé è una somma di annotazioni e la creazione di un protocollo operativo del veterinario. Presumibilmente <b>l'utilità nei confronti del cliente è pressoché nulla</b>: la diagnosi veterinaria è legata all'esperienza e alle capacità individuali del clinico, non dipendente dai metri quadrati dell'ambulatorio o dall'attrezzatura. Ci sono veterinari che operano in piccoli buchi, magari in modo disorganizzato, ma con grande efficacia diagnostica e terapeutica.<br />
<br />
Nell'ambito del "clinical problem solving" è ben conosciuto, anche se forse ignoto alla veterinaria italiana, il "<a href="http://www.newcastle.edu.au/__data/assets/pdf_file/0009/100503/v1-cholowski-chan.pdf" target="_blank">paradosso della diagnosi</a>", per cui un clinico principiante raccoglie moltissimi dati e non arriva alla diagnosi mentre un clinico esperto con poche domande ben poste e pochi esami riesce ad fare diagnosi e terapia.<br />
<br />
Questo per dire che verosimilmente il cliente non riceverà un servizio migliore dalla certificazione di qualità, anzi <b>potrebbe riceverlo pure peggiore</b> se il clinico interpreta la certificazione con presunzione, pensando che "poiché sono certificato allora faccio tutto bene".<br />
<br />
La certificazione è legata in buona parte ai processi industriali, dove ha il suo maggior senso, ma lo è certamente meno nell'ambito dei servizi professionali. Inoltre è poco vendibile in veterinaria, mentre lo potrebbe essere di più ad esempio in ambito legale o amministrativo: i tempi e i metodi di un'arte, quale è sostanzialmente quella medica, non sempre sono compatibili con una schematizzazione che invece decisamente importante in ambito industriale.<br />
Insomma, il rischio di creare maggior burocrazia senza un reale miglioramento del servizio esiste ed è importante, soprattutto se questa cosa venisse calata in professionisti che non ne hanno ricevuto la cultura, magari già a livello universitario.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow; font-size: large;">Ma</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow; font-size: large;"><br /></span></div>
<b>non voglio dire che questa cosa sia negativa, o meglio è forse sbagliato il fine, certamente sbagliato il metodo, ma alcuni problemi è giusto che vengano posti</b>. Le questioni relative ad un ammodernamento del servizio, ad un miglioramento dell'operatività veterinaria, sono importanti e fondamentali.<br />
<br />
Il problema è che <b>queste cose prima devono essere dibattute, ragionate,riflettute e e solo dopo devono essere scritte</b>, senza pregiudizi di discussione o presunzioni di "superiorità". Non mi nascondo dietro ad un dito: esiste una catena di veterinari, il gruppo CVIT, che ha fatto della certificazione di qualità un suo forte slogan. Tale catena, presieduta dal Collega Carlo Scotti, indubbiamente forte in FNOVI, viagga indubbiamente in questa direzione, non so se perché pensa di trarne un vantaggio commerciale (legittimo) o per altre opinioni. Tutto ciò non è negativo, anche se probabilmente allontana in realtà operatori dalla vera cultura della Qualità. Non so quanto esista o meno una pressione del gruppo CVIT su FNOVI, cosa ovviamente difficile da sapere direttamente.<br />
<br />
È però corretto e doveroso porsi il problema delle riforme all'interno della professione, lavorando probabilmente a tutto campo, sia sulle istituzioni che sui professionisti e sul modo in cui lavorano, ma mi viene il sospetto che voler porre in questi termini sia un modo per continuare a <b>non</b> realizzare le riforme e lasciare a qualcuno l'illusione "di essere migliore".<br />
<br />
Questo sarebbe uno sbaglio, anche se dobbiamo ammettere che troppi veterinari italiani agiscono interpretando la loro professione come un terreno di scorribanda, ed i loro clienti non hanno molte possibilità di difesa, tanto meno dal sistema ordinistico, tanto meno lo avrebbero da una certificazione di qualità.<br />
<br />
Certamente resta sul tavolo la domanda di come fare, e su questo ci possono essere opinioni differenti, ma una certezza possiamo averla, ed è sul come non fare, non agendo come questa Federazione agisce, senza ragionare con i veterinari, probabilmente tirata al proprio interno da troppi interessi particolari che a volte con la professione non c'entrano molto. Sarebbe stato preferibile, è preferibile, un piccolo passo per tutti rispetto ad una piccola polemica, che tra l'altro non sarà di nessuna utilità per uno sviluppo pratico della veterinaria. Ci domandiamo anche che senso abbia che gli Ordini, che non riescono a diffondere nemmeno il minimo rispetto di regole base, diffondano gli Enti certificatori. Sarebbe come se uno andasse dalla Polizia e si sentisse dire "si rivolga ad una guardia privata". In ogni caso, esplicita ammissione di inefficienza ed incapacità.<br />
<br />
Per i proprietari:<br />
<br />
- probabilmente già lo fate, ma non fatevi abbindolare da chi vi promette un luccichio di una certificazione di qualità. Piuttosto siate espliciti, <b>chiedete voi sin dall'inizio la Qualità</b>. Occorre avere sempre, immediatamente, una cartella clinica che renda conto dell'operato del veterinario. Chiedete quale sia, di fronte ad un intervento proposto o ad una una scelta terapeutica, l'opzione alternativa. Chiedete quale sia l'esperienza concreta del veterinario che avete davanti. Non pensate che più veterinari che lavorano o più metri cubi di ambulatorio siano meglio, perché a volte sono peggio, se nasce un rimpallo e una spersonalizzazione sempre dannosi.<br />
<br />
- per i Veterinari: <b>intraprendete un percorso di Qualità personale,</b> dedito fortemente al miglioramento del servizio, in modo reale e non fittizio, dettato da altri in base a scartoffie. La cartella clinica è strumento prezioso ed insostituibile. Se cercate in questo blog con i termini "cartella clinica" troverete molto. Non siamo nemmeno alla Qualità, ma almeno ad un minimo. Iniziate a pensarci su. Ne guadagnerete di certo. Altrimenti prima o poi qualcuno vi chiederà le cose, e sarete fortunati se sarà il vostro cliente. <b>Potrebbero essere altri veterinari, ed allora magari potrebbe essere peggio.</b><br />
<br />
PS: la citazione di Platone deriva da un bel libro, appassionante, di Robert Pirsig, "Lo Zen e l'are della manutenzione della motocicletta". Un bel libro. Leggetelo.corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-48483360590458992522015-01-26T07:05:00.000+01:002015-01-26T07:05:00.189+01:00Le porte chiuse. Ma non per tutti? Chi specula sul farmaco veterinario?<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Certamente l'azione
più incisiva e moderna sul tema del farmaco veterinario è stata realizzata nel
corso dell'ultimo anno dal <a href="http://www.sivelp.it/" target="_blank">SIVeLP</a></span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">, e bisogna dare atto dopo al suo Segretario
Nazionale Angelo Troi di aver colto nel segno molte volte, attuando una</span><a href="http://www.sivelp.it/attachments/article/781/Locandina.pdf" style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;" target="_blank"> strategia efficace.</a><br />
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Il settore è
purtroppo dominato dalle lobbies farmaceutiche, sia a livello nazionale che
europeo, e gli effetti sono <a href="http://farmacoveterinario.it/" target="_blank">sotto gli occhi di tutti</a> (clicca)</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";"><span style="color: yellow;">a parità di principio
attivo il farmaco veterinario italiano costa 3,4, 8,10 volte di più che non
quello umano o quello europeo. Un vermifugo per cavalli costa in Italia più di
venti euro, all'estero lo acquistate per dieci.</span> </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif";"><br /></span></div>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Le confezioni sono inadeguate,
talvolta sproporzionate, giustificate solo dal voler vendere più farmaco ad un
prezzo più alto. Non si capisce perché a uguaglianza di prodotto, uno umano e
uno veterinario, non si possa somministrare un prodotto umano e non uno
veterinario, tanto più quando si parla di animali non destinati alla
macellazione. </span><br />
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">I veterinari rischiano pesantissime sanzioni cercando di fare il
corretto interesse del proprietario dell'animale, prescrivendo a parità
efficacia il prodotto più economico. Addirittura è stato modificato anche il
codice deontologico che in una versione di circa una decina di anni fa obbligava
il veterinario a scegliere, in condizioni di eguaglianza, il prodotto meno
costoso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Il grosso problema è
che qualcuno sta giocando anche con le istituzioni veterinarie, con la FNOVI e
con gli Ordini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Si è svolta
recentemente una riunione esplicitamente <a href="http://www.huffingtonpost.it/michele-anzaldi/affari-pelo-animali-tasche-padroni_b_6477974.html" target="_blank">"a porte chiuse"</a> per parlare
di questo problema nella sede della Federazione degli Ordini. La cosa strana è
che non sia stato presente il Sindacato dei veterinari, tanto meno
rappresentanze del movimento che in questo ultimo anno ha protestato contro lo
stato di cose del farmaco veterinario, e che non si abbia nessun resoconto
dettagliato di chi ha detto che cosa in questa riunione.</span><br />
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">A giudicare da un
intervento televisivo di ANMVI, associazione che ha un suo forte peso in FNOVI,
si può ben temere che si voglia fare l'esercizio del Gattopardo, affermando di
voler cambiare tutto perché non cambi in realtà niente. Si arriva alla solita
richiesta di abbassare l'IVA sulle prestazioni veterinarie o sul farmaco
veterinario, quando si dovrebbe sapere che verosimilmente questa richiesta non
verrà accettata, che in altre nazioni l'IVA sul farmaco veterinario è
addirittura più alta (in Francia il farmaco ha un'IVA normale del 19% esclusi i
farmaci destinati alla riproduzione che pagano l'IVA al 10%), quand'anche questa
richiesta venisse accolta creerebbe un ulteriore danno ai veterinari, derivante
dal fatto che i veterinari possono dispensare il farmaco unicamente come
"prestazione veterinaria", quindi con IVA al 22 + 2% di cassa
previdenziale.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">In competizione con i
grossisti e i farmacisti, i veterinari partono svantaggiati proprio per questo
motivo acquistano: acquistano il farmaco con l'Iva del 10% e devono rivenderlo
con il 22 + 2%, lottando quindi ad armi impari<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Quello che non si
capisce è </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow; font-family: "Arial","sans-serif";">perché una lotta storica dei veterinari italiani, che hanno sempre
affermato di voler vendere il farmaco come tutti i loro colleghi stranieri non
venga portata avanti in questo momento.</span></div>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span>
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Perchè tutti gli intervistati, dalla
rappresentante del famoso "gruppo farmaco" della FNOVI al presidente
ANMVI, non dicono una cosa molto semplice, e cioè che fare "vendere"
e non "dispensare" il farmaco dai veterinari consentirebbe un
abbattimento dei costi?<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Esiste una forte
pressione da parte di frange della professione veterinaria per costringere
all'obbligatorietà dell'uso del farmaco veterinario, mantenendo la norma già in
atto adesso. L'idea che queste frange hanno è che in tal modo si restringa il
mercato e quindi la distribuzione tramite i veterinari se ne avvantaggi,
traendone un reddito.<b> Visione molto miope, soprattutto non funzionante</b>, anche
considerato il momento storico, in cui i proprietari hanno una grande
attenzione al risparmio e quindi cercano sempre la fonte più economica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow; font-family: "Arial","sans-serif";">Un altro brutto
sospetto che viene è che le industrie farmaceutiche, fortemente sostenitrici di
FNOVI e ANMVI tramite la pubblicità, esercitino una pressione per mantenere lo
status quo, opponendosi a ogni riforma.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Le proposte invece
che dovrebbero essere portate avanti, sentite dalla categoria, sono quelle di<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">- libertà di
prescrizione tra farmaci umani e veterinari<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">- libertà di
prescrizione di principio attivo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">- possibilità per il
veterinario di vendere il farmaco con Iva paritaria a quella dell'altra
distribuzione (grossisti e farmacisti)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">- libertà del veterinario
di poter frazionare la confezione vendendo al proprietario unicamente la
quantità necessaria alla terapia<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">La speranza è solo
che <b><span style="color: yellow;">la categoria smetta di abbeverarsi alle fontane dei facili slogan e luoghi
comuni</span></b> nella quale qualcuno cerca di spingerla e che soprattutto<b> nessuno cerchi
di giocare con le istituzioni veterinarie,</b> togliendole dallo Stato di
immobilismo e conservatorismo, con anche qualche dubbio peggiore, in cui
versano adesso.</span></div>
corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-54144875782403368722015-01-24T06:39:00.001+01:002015-01-24T06:39:54.337+01:00La clinica romana di serie A? (Secondo la FNOVI?)<div>
Una <a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2015/01/17/news/lambasciatore_russo_e_la_stangata_in_clinica_parcella_da_18mila_euro_per_visitare_mia_moglie-105118352/" target="_blank">clinica romana ha presentato un conto di € 18.000 </a>a una signora che presentava vaghi dolori addominali, per un ricovero di un giorno (una notte di degenza) e alcuni esami e visite, probabilmente anche superflui (una visita oculistica?), senza peraltro addivenire ad una diagnosi.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Probabilmente una modalità del genere, che è arrivata agli onori delle cronache come truffa in sanità, è forse ritenuta invece espressione di buona medicina da parte della Vice presidente FNOVI, la dottoressa Carla Bernasconi, che <a href="http://www.trentagiorni.it/dettaglioArticoli.php?articoliId=1579" target="_blank">in un suo articolo</a> ha diviso la veterinaria in serie A e serie B, caratterizzate la prima da un'alta qualità e un alto prezzo, mentre la seconda dai parametri opposti.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Nulla dice invece la Vice presidente sulle spremiture che in molti casi sembrano essere effettuate dalle grosse cliniche veterinarie, magari non con modalità eclatanti come quelle della clinica privata romana, ma in ogni modo gravi. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Una <a href="http://www.fnovi.it/index.php?pagina=visualizza-notizia&id=3521&anno=2014" target="_blank">buona risposta è giunta da un collega </a>veronese contro cui la FNOVI si è scagliata per la scelta dell'anonimato (quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito), risposta che potete leggere cliccando qui.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Si resta comunque<span style="color: yellow; font-size: large;"> </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow; font-size: large;">stupiti dal fatto che un ragionamento così superficiale e direi anche rozzo come "costoso è bello" sia presentato su una rivista ufficiale di categoria.</span> </div>
<div style="text-align: left;">
Addirittura leggiamo che poca spesa uguale poca dedizione, come se invece tanta spesa fosse uguale tanta dedizione, cosa totalmente infondata.</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
L'hanno capito tutti che non è obbligatoriamente così, che il ragionamento è sempre più complesso e articolato, che troppo spesso un alto costo nasconde una bassa qualità della prestazione e una situazione vicina alla truffa. Gli Ordini professionali non sembrano invece aver colto la situazione.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Diciamocela tutta: l'impressione è che alla collega milanese non interessi molto il discorso della qualità ma piuttosto quello della concorrenza sul prezzo, fatto per cui le grandi strutture veterinarie stanno soffrendo enormemente. Questa è l'impressione, francamente assai fondata: non abbiamo sentito una parola di proposta verso altri fattori che sono decisamente importanti nella valutazione della qualità della prestazione veterinaria, come la scelta dei collaboratori, il loro pagamento, la regolamentazione dei rapporti di correttezza delle strutture più grandi quando ricevono un paziente di quelle più piccole, e cose simili.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
In assenza di tali proposte, è inevitabile che i proprietari, i clienti, scelgano a favore del minor costo, pensando che almeno si eviteranno la bidonata sui soldi, ragionamento che rischia di essere rinforzato addirittura da posizioni come quelle prese dalla Vice presidente FNOVI, istituzione che come al solito continua ad ignorare la domanda di trasparenza che le viene ripetutamente posta da anni: <a href="http://veterinarialiberale.blogspot.it/2009/10/la-prima-domanda-perche-la-fnovi-non.html" target="_blank">ma come li spendete tutti questi soldi</a>?</div>
corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-20096751.post-24268613240744586702015-01-16T09:26:00.003+01:002015-01-16T09:26:47.460+01:00Perché i veterinari italiani e i movimenti animalisti non si amano? Alcune considerazioni.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.southwesthumane.org/sites/southwesthumane.oneeach.org/files/swhumane-files/images/TabB_PetAdoption_2.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.southwesthumane.org/sites/southwesthumane.oneeach.org/files/swhumane-files/images/TabB_PetAdoption_2.JPG" height="150" width="200" /></a></div>
Quali sono i rapporti tra la veterinaria e i movimenti animalisti, in Italia?<br />
La domanda nasce dalla constatazione di un disagio diffuso tra i professionisti della salute degli animali e coloro i quali invece sono interessati personalmente, politicamente, culturalmente, al benessere degli animali.<br />
<br />
A parlare con i veterinari, a leggerne le affermazioni sui sociali network o in generale, l'impressione che se ne ricava è che vi sia frizione se non addirittura vero e proprio conflitto. <b>Una cosa strana, a pensarci</b>. In fondo l'interesse comune è quello di un miglior stato dell'animale, quindi dovremmo aspettarci almeno un quieto vivere se non una sinergia. Perché ciò non avviene e addirittura sembra che soprattutto i professionisti siano risentiti contro coloro che amano gli animali?<br />
<br />
<b>Il punto fondamentale è certamente quello economico</b>, perché soprattutto nella nostra nazione sembra essere diffusa la richiesta che la prestazione veterinaria sia effettuata a prezzi stracciati, a volte gratuiti, oppure venga pagata da parte dello Stato.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: yellow;">Tale richiesta, accoppiata ad un esteso senso del cosiddetto "amore per gli animali", disgiunto da un senso di "responsabilità per gli animali" produce effetti devastanti.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
La prestazione veterinaria ha delle caratteristiche certamente peculiari, e quella che ci interessa qui è che il <b>suo costo di produzione è alto</b>. Lo so anch'io che un vaccino costa poco come materiale, ma le spese generali, la tassazione, la formazione ECM incidono pesantemente sul prezzo al consumatore.<br />
<br />
Questo avviene per la prestazione veterinaria come per qualsiasi altro bene prodotto in Italia, lo sappiamo tutti. Aggiungiamo ancora il fatto che le prestazioni di urgenza richiedono una<b> presenza costante del professionista all'interno del suo ambulatorio</b>: se io vado dal veterinario alle 11 del mattino, lui ci mette anche solo un quarto d'ora a effettuare la prestazione, ma devo comunque capire che questa disponibilità continua ha un costo estremamente alto, perché richiede molte ore di presenza fisica all'interno dell'ambulatorio.<br />
<br />
Nasce in qualche caso allora la <b>pretesa che lo Stato si faccia carico delle spese veterinarie</b>, soprattutto di quelle più comuni (sterilizzazioni sessuali) o impreviste e ad alto prezzo (interventi di urgenza, sostanzialmente). Tale richiesta è ovviamente <b>slegata da ogni sensatezza economica</b>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.campionigratis.info/wp-content/uploads/2013/02/campionigratis.info_.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.campionigratis.info/wp-content/uploads/2013/02/campionigratis.info_.png" height="200" width="200" /></a></div>
<br />
<br />
Premesso che uguali prestazioni dovrebbero essere assicurate a tutti i cittadini, creare strutture veterinarie realmente efficienti sul territorio nazionale è praticamente impossibile senza un costo spropositato, e maturità vorrebbe si capisse che questo costo significa nuove tasse pagate dai cittadini, anche da quelli che non possiedono un animale.<br />
<br />
Oltre tutto, si dovrebbe capire che tale assistenza sarebbe riservata a determinati animali e non ad altri, a cani e gatti si mentre magari ai conigli di affezione no. Inoltre, la prestazione veterinaria è fonte di responsabilità individuali, che devono sempre essere chiaramente individuate. Che si operi a vantaggio di un privato da parte di una struttura pubblica è francamente cosa difficile da realizzarsi, e a dire il vero non viene ipotizzata in nessun paese del mondo. In generale quindi, pensare che la finanza pubblica possa pagare i costi della veterinaria professionale è abbastanza insensato. Esiste, è vero, la questione degli animali randagi, ma anche questa viene affrontata molto spesso con superficialità, con la <b>domanda rivolta ai veterinari "è un randagio, io faccio già opera di bene a dargli da mangiare, perché dovrei pagare pure le spese per la sua salute?", </b><br />
<br />
Anche questa è <b>espressione di immaturità economica,</b> pur se con qualche fondamento generale.<br />
<br />
Un altro motivo di attrito tra i movimenti animalisti e la veterinaria nel suo complesso sta nell'<b>atteggiamento spesso assolutistico e intransigente</b> che in molti casi viene espresso da questi ultimi, relativamente ai più vari aspetti dell'economia contigua agli animali (allevamento e commercio, essenzialmente).<br />
<br />
Questo è un problema anche più generale che riguarda la maturazione dei movimenti animalisti che devono scegliere se continuare con toni integralisti oppure cercare una mediazione all'interno della società per raggiungere obiettivi concreti.<br />
<br />
In ogni caso, all'interno della veterinaria a<b>lcuni enti sembrano avere in qualche momento appoggiato i movimenti animalisti presumibilmente allo scopo di trarne un vantaggio politico.</b><br />
<br />
Secondo me questo è capitato sia con la FNOVI che con ANMVI, probabilmente nel primo caso (e anche nel secondo) per trarne un vantaggio di visibilità politica, nel secondo sperando di ottenere un appoggio verso la promulgazione degli sciagurati LEAVET (livelli essenziali di assistenza in veterinaria), cosa che comunque a mio parere rivela una grande miopia strategica: se passassero i LEAVET noi troveremmo immediatamente aperti gli ambulatori pubblici, con il solito spreco italiano. Abbastanza illusorio pensare di trarne un profitto a titolo privato.<br />
<br />
Anche <b>alcuni veterinari assecondano, magari perché hanno un personale buon rapporto umano o commerciale con qualche associazione protezionistica, i movimenti animalisti</b>. Intendiamoci, non generalizzo e penso che sia probabile che in alcune realtà si sia creata un'ottima sinergia veterinaria-animalismo con soddisfazione di entrambe le componenti. In ogni caso, mi pare che l'assecondamento sia più <b>un cedere ai luoghi comuni da parte dei veterinari che non un comprendere la realtà veterinaria da parte degli enti animalisti.</b> Abbiamo quindi l'appiattimento sulle posizioni delle sterilizzazioni, oppure le battaglie che vanno dal vegetarianesimo alla lotta ai circhi, insomma, mi sembra che in qualche caso i veterinari cerchino più di farsi belli con questi potenziali o reali clienti che non di intavolare un rapporto di reciprocità. Una presa di posizione un po' paracula, se mi è consentito il termine.<br />
<b><br /></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.milanomia.com/UTILI/STORIAMILANO/duespeculatori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.milanomia.com/UTILI/STORIAMILANO/duespeculatori.jpg" height="159" width="200" /></a></div>
<b>Le associazioni animaliste assorbono spesso buona parte dei soldi ricevuti per le proprie strutture, guardandosi bene dal destinarle all'effettiva salute degli animali. Prima ci sono i professionisti dell'animalismo, forme precursorie o pensionistiche di politici di serie B</b>. Il singolo iscritto, certamente in buona fede, si trova quindi a vedere utilizzabile una minima percentuale del denaro che circola nel sistema, dovendo quindi risparmiare fino all'osso per compensare gli sprechi fatti ad alto livello.<br />
<br />
Una delle cause fondamentali di questo rapporto difficile è certamente nella <b>politica, che cerca un facile consenso con proclami di facciata relativi agli animali. Insomma, è ancora recente il fenomeno </b><b>Dudù e quello di "veterinario gratis per tutti"</b>. La politica, che dovrebbe essere per definizione l'elaborazione di un terreno comune, una mediazione sociale tra le diverse esigenze, ha rinunciato in Italia a fare il proprio dovere, preferendo esprimersi con un tweet che non con ragionamenti magari più complicati.<br />
<br />
All'interno della veterinaria abbiamo certamente una carenza di tipo filosofico, culturale, ma anche tecnica: manca una preparazione a discutere di questi temi in modo non ideologico e comprendendo appunto la necessità della mediazione culturale tra le diverse posizioni. Le nostre università non preparano, tanto più nel caso delle nuove leve, allevate culturalmente a pane e Disney, a questi discorsi, appunto culturali, filosofici e culturali.<br />
<br />
<b>Quello che manca è complessivamente un progetto, un programma globale che rifiuti la polarizzazione dei discorsi</b>, cosa che invece abbiamo visto in questi anni, in cui si è preferito andare verso un estremismo, dividere le posizioni in modo assolutista in buoni e cattivi.<br />
<br />
Certamente l'esperienza dei <b>comitati bioetici</b>, soprattutto del <a href="http://www.comitatobioeticoperlaveterinaria.it/" target="_blank">Comitato bioetico per la veterinaria</a>, all'interno dell'Ordine di Roma, è stata importante e dobbiamo rimpiangere che sia naufragata a causa di personalismi, veti incrociati, posizioni forse di bandiera. Una possibile soluzione potrebbe essere, con condizioni da valutarsi,<b> l'introduzione di una partecipazione diretta delle rappresentanze animaliste all'interno degli Ordini</b>. So bene di far sobbalzare qualcuno sulla sedia, ma <b>progettare un'integrazione tra la componente veterinaria e quella animalista potrebbe essere realmente una soluzione e una sinergia di funzionamento</b>, sempre che nessuno cerchi di trarne un vantaggio di posizione, qualche movimento cercando di tirarne fuori un vantaggio commerciale, analogamente per qualche veterinario.<br />
<br />
Un'altra delle <b>mancate riforme che sta bloccando non solo la veterinaria, ma tutta l'Italia,</b> dove manca una nuova progettualità e l'esplorazione di possibilità che portano con sé anche qualche incognita. Solo superando questo impasse l'Italia potrebbe sperare di ripartire, senza accettare invece l'inevitabile implosione per tutto il Paese. Ma questo è un discorso più complesso...corrado colombohttp://www.blogger.com/profile/16534071786388634702noreply@blogger.com0