29 settembre 2010

L'informazione veterinaria. online e stampata.

Un sondaggio di Veterinary Practice News indica come informazione preferita riguardo alle industrie di settore i siti online nel 60% dei casi. Se ci aggiungiamo i social media arriviamo al 70%. Notare bene, su un panorama del 90%, perchè il 9% non segue niente. Se non contassimo gli assenteisti (ma come hanno fatto a votare?) la percentuale sarebbe circa dell'80%.

Eppure, nel panorama italiano, si continua a seguire lo schema cartaceo, senza aggancio con la realtà web. Eppure, Twitter potrebbe servire, Anche Facebook, perché no. Ma c'è sempre la resistenza "c'è chi non lo usa, il computer..". Ragionamento cadaverico.

La realtà è che è dovrebbe pure esserci un limite, oltre che alla rielezione, anche di età. Oltre i (50? 60?) anni di età, fuori dalle scatole. C'è bisogno di gioventù, di idee nuove. Una prima riforma, non le quote rosa, ma quelle verdi, legate ai giovani. In ogni consiglio di amministrazione deve esserci un tot percento di giovani. Oppure, i numeri dei rappresentanti deve essere proporzionale con le classi di età. Se il 15% degli iscritti ha 25-40 anni, il 15% dei votati, dei rappresentanti deve corrispondere a tale età.

Insomma, facciamo qualcosa. Non se ne può più, di un panorama di vecchie cariatidi attaccate alla seggiola. E non parlo della politica, ormai una realtà retrograda, di clientele di basso cabotaggio, di lavori alle amanti, alla loro parentela (non solo cognati..), di pizzicagnoli di partito, altro che intellettuali. Parlo invece del mondo professionale, ordinistico, purtroppo ancora peggio di quello politico...

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