Che vengano calmierati i loro stipendi, prima del già misero reddito dei liberi professionisti.
Questo è il vero scandalo: lo sfruttamento organizzato dei liberi professionisti, effettuato dalle ASL, dai dipendenti pubblici, dagli Ordini.
Mica vengono calmierati i costi, le tasse, le imposte comunali. No, questi no. E questa secondo me non è nemmeno pubblicità informativa, ma pienamente comparativa.
E allora la faccio anch'io: se vi sentite offesi dallo sfruttamento dei clandestini, perchè collaborare a quello di un nazionale?
Evitate di andare da quelli dell'accordo. pagherete qualcosa di più, ma avrete una qualità, una dedizione, che accordi simili non possono prevedere.
Un sonoro "vergognatevi" per chi fa accordi simili. Per gli Ordini veneti, tanto per intenderci.
2 commenti:
Spettle Dott. Colombo, le scrivo per invitarla a leggere quanto riportato in "ANMVIOGGI" del 18-01-2010, con particolare riferimento a:" RABBIA IN VENETO, I NODI VENGONO AL PETTINE ", in tale nota viene riportata la presa di posizione dell'Ordine di Padova, come vede il Consiglio di tale ordine non ha approvato le tariffe "calmierate", deliberate dalla Giunta Regionale del Veneto, non ha promosso quindi nessun accordo a riguardo.
Leggo invece, in un comunicato stampa, rinvenibile nel sito del SIVELP:
“…Abbiamo così raggiunto un accordo, cui i liberi professionisti sono liberi di aderire, per dare modo ai cittadini di vaccinare i cani alla tariffa ridotta di 20 euro, mentre la veterinaria pubblica impiegherà le sue risorse secondo precise priorità operative (randagi, canili, meno abbienti). …”.
A proposito di questa affermazione, leggo invece nei quotidiani veneti,che la Veterinaria pubblica vaccina tutti i cani, senza distinzione alcuna alla classe sociale di appartenenza dei proprietari , radunandoli nelle piazze, nei campi sportivi e in ogni altro luogo possibile.
Questo per un bisogno di corretta informazione, che sono certo lei vorrà condividere con i suoi lettori.
Distinti saluti.
Un veterinario
iscritto all'Ordine di Padova
Grazie dell'intervento.
Prendo atto della posizione dell'Ordine di Padova, pur non avendola letta in toto. La notizia di agenzia non menzionava affatto questo distinguo. Resta il fatto che occuparsi di tariffe, dovremmo averlo ormai capito, è cosa in qualche caso pure proibita. Resta la figura barbina delle nostre istituzioni, anche senza Padova. Non si fa così. E' una questione di metodo.
Quanto al SIVeLP, secondo me è caduto nella trappola. Continuando a parlare del ruolo pubblico della veterinaria, qualcuno inizia a pensare che pubblico voglia dire che non è pagato. Come dimostrano gli stipendi dei dipendenti, non è così.
Che bisogno c'era di un accordo? Ciascuno faccia i suoi conti ed interessi. Poi, se lo vuol fare a 15 euro, padrone di farlo. Addirittura l'accordo potrebbe pure essere limitativo della concorrenza. Proprio l'accordo non ce lo vedo, non ha senso. Che ciascuno si prenda le proprie responsabilità.
Un caro saluto,
corrado colombo
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