Mi scrive una gentile lettrice, chiedendomi "Perché ce l'hai con la FNOVI?", e mi sembra utile chiarire quanto già scritto. Io non ce l'ho con la FNOVI, o con il suo Presidente Penocchio. Ce l'ho con la politica, con il progetto (secondo me un non-progetto) che esprimono.
Colgo lo spunto di un articolo sulla deprecabile rivista della Federazione, la nostra Pravda, per riaffermare queste cose, non per "combattere la FNOVI", cosa che non mi interessa, ma per sperare che da qualunque parte le menti possano aprirsi e possa realmente nascere quello di cui hanno bisogno le professioni e l'Italia: un progetto di riforme avanzate.
E' illuminante un articolo a firma di Gaetano Penocchio sul numero di novembre di 30 giorni , "L'autoriforma della veterinaria".
Già una volta Ferruccio Marello, persona moderata ed equilibrata, ha individuato quello che secondo me è uno dei tratti peggiori di questa presidenza, l'essere sloganistica. Roboanti affermazioni, slegate da ogni costrutto. Scriveva allora Marello del programma per le elezioni FNOVI, e diceva grossomodo che se non si sapesse per sicuro che Penocchio è veterinario e da tempo, verrebbe da dire che la veterinaria non la conosce.
In questo nuovo articolo, ritroviamo i soliti slogan, che io francamente mi eviterei. "Questa volta le sirene dell'Antirust faranno molta fatica a incantare il legislatore e la politica", oppure che "si rassegnino gli autori de L'onorata società", nuovo trito pamphlet contro gli Ordini..", insomma, un piemontese, popolo moderato per definizione, direbbe "pisa pi curt", anche solo per scaramanzia. Frasi ad effetto, forse destinate più al convincimento, personale ed altrui, che non all'analisi.
Ma andiamo alla proclamata "autoriforma della veterinaria", affermazione relativa alla proposta di legge Siliquini, che qui trovate brevemente commentata da me. La faccio breve. Ritorno ai minimi tariffari, limitazioni alla pubblicità. Aggiungiamoci esclusione dalle regole di contabilità pubblica per gli Ordini e il quadro è quasi completo. Insomma, l'autoriforma è più una controriforma che altro.
Ecco, io non ce l'ho con la FNOVI. Sostengo che senza un'innovativo progetto di riforma che modernizzi le professioni e gli Ordini, si è destinati alla morte per inanizione.
Se mi si spaccia per autoriforma una pura difesa di norme ormai morte e decotte si manifesta esplicitamente la mancanza di progetto, direi pure anche quella di idee.
Non è con i tariffari minimi che si risolverà la crisi dei professionisti, nemmeno con la limitazione della pubblicità. Ma questo è altro argomento.
Essenzialmente, auspico che si crei nell'ambito delle professioni un movimento nuovo, non più ancorato a slogan o luoghi comuni, ma che elabori idee nuovi, nuovi progetti, non conformisti. Solo così si potrebbe arrivare da qualche parte.
Tutto il resto, sono slogan. E prima o poi gli altri se ne accorgono.
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