1 febbraio 2009

Anagrafe equina. Un esempio dall'estero.

Una buona idea di organizzazione in tema di anagrafe equina ci viene dall'Inghilterra, e mi pare che provenire dal paese dei cavalli sia una garanzia accettabile.

Andate sul sito di Farmkey, ovviamente in inglese, e vedrete il sistema ed i suoi costi (ovviamente più bassi di quelli italiani).

In sostanza, molto semplice: esistono circa 70 associazioni e pure società private che sono state abilitate dal Ministero ad emettere passaporti. Non stiamo nemmeno a discutere se sei un'associazione sportiva o allevatoriale. La legge fissa i requisiti del riconoscimento dei cavalli, poi chiunque è in grado di assolverli lo può fare. Ordinate il passaporto, lo compilate e fate vidimare da un veterinario (o glielo fate compilare, meglio ancora). Fate microchippare il cavallo dal vostro veterinario e poi viene applicato un piccolo marchio ad azoto, per indicare che il cavallo è dotato di microchip.

A me sembra che si tratti di un meccanismo semplice, economico e che non prevede, come siamo abituati a vedere in Italia, nessuna "rendita di monopolio". Non è "lo fai tu perché sei autorizzato", ma piuttosto si fissano i requisiti e poi che lo faccia chi crede, al prezzo che crede, con un meccanismo anche competitivo e non statalista.
Non è più semplice?

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