18 gennaio 2009

Cosa sono le tasse? Le imposte?

Non intendo minimamente entrare nel discorso sull'immigrazione e sulla valutazione politica di questi giorni, è solo un'annotazione tecnica, ma che ci fa capire come in materia di fisco ci siano idee confuse. Si discute in questi giorni sulla tassa legata al permesso di soggiorno.

Esiste una grossa differenza tra tassa ed imposta. Mentre la prima è legata ad un servizio fornito dallo Stato, la seconda ne è indipendente. Grava sul reddito e amen. Anche se lo Stato non fa niente per me, io pago le imposte. La tassa invece la pago solo quando lo Stato fa qualcosa per me: la raccolta rifiuti, oppure un servizio amministrativo. La tassa è fissa, l'imposta proporzionale o progressiva.

Si discute su questa nuova proposta di tassa come se fosse una punizione, ma questa concezione viene espressa in modo ambiguo. Dobbiamo intenderci: se la tassa è un pagamento per un servizio, ebbene, è giusto che chi richiede un servizio, il rilascio di un permesso, paghi una somma equa perché utilizza "lo Stato". Se la tassa è "una punizione", allora non è giusto che chi viene a lavorare sia "punito".

Ma decidiamoci una buona volta: se è una punizione, allora qualcuno deve spiegarmi perché io devo essere punito ed altri no. Insomma, ho un pieno diritto di evadere, e lo Stato è vessatorio nei miei confronti.
Se non è una punizione, allora discutiamo della cifra, NON della tassa.

Anzi, l'immigrato acquisisce un diritto, con il pagamento, e gli si deve dare un servizio efficiente, proprio perché ha pagato.
Questi dovrebbero essere i presupposti di una tassazione moderna. In assenza di questi concetti, torniamo in pieno Medioevo.

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