Checchè ne dica il fisco, una laurea non garantisce un reddito più alto. Bastava un sondaggio minimale come quello che ho effettuato un po' di tempo fa. Ma ben venga uno come questo istituzionale.
Interessante notare come la professione veterinaria abbia un gap tra i sessi opposto alle altre, anche se poi sappiamo che l'abbandono della professione è maggiore nelle donne.
Mi sembra anche importante che si inizi ad abbandonare il concetto del "quanti hanno trovato occupazione dopo la laurea", sul quale l'ISTAT ha basato i propri errati sondaggi per anni.
Emerge una realtà di sottoccupazione che non è nuova per chi conosce la professione, ma è importante venga diffusa a quanti si vogliono orientare verso la scelta degli studi.
Penso che le istituzioni veterinarie dovrebbero anche chiedere lo stato di crisi della professione, con conseguente alleggerimento fiscale. Sarebbe un fatto importante: la FNOVI che chiede (e fa) questa dichiarazione, come per un territorio, una regione, colpita da una calamità. Avrebbe un grande significato, e non solo simbolico. Tra l'altro non velleitario. La crisi c'è, effettivamente. E non solo da adesso.
Ma cosa andiamo a chiedere, a qualcuno che guadagna 700 euro al mese? Che vada a inutili corsi ECM? A me sembra che sia fuori dal mondo, senza senso. Se non quello di una gabella inutile.
1 commento:
Bravo!Peccato che le nostre istituzioni pensino agli ECM, a 30 giorni ed all'art. 81, nonchè al benessere animale. A quando il benessere nostro?
Ciao Riccardo Madonna
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