28 luglio 2010

ENPAV. Una delle prime, necessarie, riforme.

In un suo resoconto delle ultime votazioni in ambito di Assemblea dei Delegati,
Alberto Schianchi, componente del Consiglio di amministrazione dell'ENPAV, suscita un problema interessante. Non parlo dei limiti alla rielezione, quello è un problema di minima decenza: abbiamo dei Consiglieri che sono in consiglio eletti da tanti anni che nemmeno Andreotti...

Schianchi riferisce di una votazione dove il risultato è stato "l’approvazione a maggioranza, con un solo astenuto, di importanti modifiche dello Statuto dell’Ente".

Chi è quell'astenuto? E chi ha votato? Chi era assente? Chi ha detto cosa? Non mi interessa in fondo la votazione in sé, ma piuttosto la possibilità di conoscere in modo esatto e preciso come il Delegato Provinciale eletto dai veterinari abbia votato in ogni occasione, cosa che attualmente è impossibile.

Non posso sapere, perché non è pubblicato da nessuna parte, come ha votato il mio delegato provinciale, quello che io ho eletto. A me pare una grave mancanza di democrazia. Uno dei principi della rappresentatività è che io devo sapere come ha votato il mio delegato per potergli successivamente confermare o negare il mio voto. Questo è un principio ampiamente riconosciuto, direi quasi ovvio. In ambito di democrazia nazionale ci si affida sia al partito che al resoconto di voto. Io posso presumere, eventualmente posso controllare, come l'Onorevole Gianni Mancuso ha votato nell'ambito delle sue funzioni parlamentari, e in conseguenza di ciò confermargli la mia fiducia oppure decidere di cambiare, se non mi va il modo in cui sono stato rappresentato.

Nel caso dei delegati ENPAV, questo è impossibile, perché non esiste alcun resoconto pubblico delle votazioni, per cui io non posso esercitare il diritto di controllo che invece mi spetterebbe naturalmente. Secondo me, l'Ente non può disinteressarsi di questo problema e nemmeno può invocare la privacy, proprio perché la funzione svolta dai delegati non è privata ma pubblica, ed è quindi un diritto degli elettori avere un resoconto preciso di come si è comportato il Delegato.

Spero che nessuno sia tanto stupido da dirmi "lo chiami e te lo fai dire". Questa non sarebbe democrazia, ma stupidità in azione, e penso che possiamo risparmiarci di ragionare anche sul perché non possa essere così. Tra le riforme dell'Ente, la pubblicazione delle votazioni è essenziale, e penso non richieda nemmeno una modifica dello Statuto.

Senza questa minima trasparenza non si può esercitare il feedback elettorale, si riceve un'investitura personale, ma sulla base di cosa? Mi pare talmente elementare e spero che si abbia la ragionevolezza di introdurre, e da subito, il resoconto delle votazioni. Senza, non è democrazia, ma solo Palazzo. E sono certo che il nostro Ente non voglia dare quest'impressione.

1 commento:

alberto schianchi ha detto...

Corrado ciao,
grazie per la citazione sopprattutto perchè il Tuo link ha dato vitalità al mio blog. Come avrai notato, a differenza di altri "no-blogger", ad ogni post corrisponde un'etichetta che di fatto stabilisce una separazione tra le varie cose di cui scrivo. Non sono molte restringendo il campo alle poche cose che conosco o penso di conoscere.
Per molti viene difficile separare la mia attività di delegato da quella di amministratore anche se a dire il vero non ci vedo una grossa differenza. Gli iscritti di Parma ( terra baciata da mille fortune) sono abituati a leggermi sul blog. Nell'ottica di una maggiore diffusione di notizie spero che il CdA saprà cogliere l'invito, non solo mio, di pubblicare i punti all'ordine del giorno dei vari consigli di amministrazione. A dire il vero avrei chiesto di pubblicare gli MP3 (con relativi Beep) ma per ora accontentiamoci di quanto richiesto anche recentemente dall'Assemblea dei Delegati.
Con la consueta disponibilità al confronto auguro a Te e ai Tuoi lettori una piacevole estate.
Alberto Schianchi