12 luglio 2010

Comparaggio generalizzato.

Uno di questi giorni, una chiamata persa, un numero di Milano. Richiamo ed una gentile voce risponde al mio tentativo di capire chi mi aveva chiamato. E' una ditta, si occupa di oculistica. Mi risponde che è la "segreteria organizzativa". De che? chiedo io. "Del viaggio in Florida". Io attacco bottone, e scopro che una ditta, mi pare di capire anche famosa, di prodotti, non so se di farmaci, legata al settore, offre questo viaggio in regalo, in promozione, a un tot di oculisti italiani.

Non ne so molto di più, io ho scherzato un attimo, poi ovviamente mica mi dicono tutto così, ed in fondo non c'è bisogno di saperne molto. E' tutto (quasi) chiaro.

Le ditte pagano, sganciano soldi, per la medicina, per i medici. Ti pagano i congressi, i viaggi ad altri congressi, più o meno premio, pagano le sponsorizzazioni, la pubblicità, i gadget, insomma, attuano una pressione considerevole sull'attività medica, e perchè no, veterinaria. Se fate una ricerca su Google con "comparaggio ditte farmaceutiche medici" vi fate un'idea.

E' un fenomeno irrefrenabile, che anzi la norma sugli ECM, l'educazione continua in medicina, rafforza ed amplifica. Se io, medico convenzionato, devo ottenere 50 punti, è importante che partecipi a un tot di congressi, e meglio se costano poco. Come fanno a costare poco? Semplice, vengono organizzati grazie alle sponsorizzazioni e partecipazioni delle aziende di settore.

Il risultato è che viene plasmata la volontà dell'operatore sulla scelta del farmaco o del prodotto, a vantaggio di una ditta e non dell'altra.

Eppure, le Federazioni degli Ordini, su questo argomento, al di fuori del generico articolo, non dicono poi molto.

Il mondo del farmaco è forse quello più stravolto dalle pressioni lobbistiche dall'inizio alla fine. Basterebbe l'obbligo di dichiarare da chi e per che cifra si ricevono contributi o pubblicità. Per riviste, associazioni, congressi. Fatto salvo il nero, s'intende..

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