Che esista una veterinaria pubblica obsoleta, con forti resistenze istituzionali al cambiamento e miglioramento, è cosa certa. Basta leggere un documento che fa seguito al disegno di legge per l'abolizione delle pratiche obsolete, documento molto esplicito, concreto e sincero. Cosa dice?
".....Fra le pratiche abolite alcune erano ormai diventate proverbiali per la vessatorietà nei confronti di utenti e operatori.
...
il ddl non contiene nulla che riguardi la sanità veterinaria, che pure è stata oggetto di alcune proposte in seno al gruppo di lavoro. A conferma di come questo tema sia un tabù, in sede ministeriale è stato addirittura posto un veto sull’argomento. Evidentemente i tempi non sono ancora maturi per tradurre in pratica le linee guida di funzionamento del Dipartimento di prevenzione delle Asl, approvate dalla conferenza delle Regioni nel 2002, anche nel campo della sanità veterinaria."
Sarebbe interessante conoscere meglio questo tabù, questo veto ministeriale. Chi, e quando, e come, ha agito in questo modo? Quali sono le lobbies dell'arretratezza? L'Italia è arretrata di almeno venti anni rispetto alle Nazioni europee. Chi sono i nostri Talebani, ministeriali e non?
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