11 dicembre 2009

La seconda domanda. Quanti e quali rimborsi?

La seconda domanda per la FNOVI, un'altra richiesta di trasparenza. Attenzione, qui non bisogna farsi prendere dalla pruderie. Seccamente, la domanda è:
"Quanto viene percepito, a che titolo, da qualunque componente il Comitato Centrale FNOVI?"
La domanda chiede di specificare anche gli eventuali rimborsi o gettoni o emolumenti percepiti da altri Enti, uno per tutti l'ENPAV, del cui CdA il Presidente Penocchio fa parte, o l'ONAOSI.

Attenzione. Non è solo un'operazione trasparenza, alla Brunetta. Non sono un puritano. Chiariamo meglio.

Da parte dei liberi professionisti si è sempre detto che uno dei problemi della rappresentanza professionale è quello che o si dà uno stipendio oppure i liberi professionisti non sarebbero mai stati rappresentati, perché se vado ad una riunione quel giorno non lavoro e non guadagno, come pure il tempo che dedico all'attività pubblica a vario titolo, mentre un pubblico dipendente può usufruire di distacchi sindacali, permessi, ecc.

Io sono perfettamente d'accordo sul fatto che chi dedica tempo e risorse debba essere ripagato di ciò che perde. Nessun dubbio.
Mentre in ambito ENPAV il CdA si è dato un vero e proprio emolumento, uno stipendio, in FNOVI si viaggia a rimborsi spese.

Io credo che sia giusto che questi rimborsi spese siano dettagliati e a disposizione di chi questi rimborsi li paga: i veterinari italiani.
Non è per creare imbarazzi (ma d'altronde, perché si dovrebbe essere imbarazzati? Niente di male). No, il motivo è più semplice. Ho come l'impressione che in Italia si sia creato un piccolo gruppo di "professionisti della politica veterinaria". Non mi scandalizza nemmeno questo, anzi può essere positivo. Ma se così è, o ci sono le possibilità perché lo sia, lo voglio sapere, voglio che si sappia.

Non per altro, ma se ci può essere un "mio stipendiato", voglio saperlo io, ovviamente, voglio che lo sappia il mio stipendiato, perché capisca che è un mio incaricato, e ha un dovere di rappresentanza e di ascolto e di risposta verso tutti. Questo è importante. Non un legame verso qualche gruppo e verso altri no. Tutti, proprio come un impiegato pubblico.

Voglio che lo sappiano tutti, perché magari a qualche altro Collega interessa impegnarsi nell'attività pubblica, ha timore del reddito perso, e magari è un timore infondato.

Voglio che ci sia trasparenza, perché, come dice Milton Friedman, premio Nobel per l'economia, se spendo i soldi di qualcun altro, non starò attento a come li spendo. E' questo il motivo per cui il controllo deve essere possibile, ampio, e diretto.

Torno a dire, nessuno scandalo, non è quello che cerco. E' la trasparenza, che manca. E tutti dobbiamo impegnarci per averla, nel chiederla. Nell'interesse di tutti, anche di chi quei soldi li spende.

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