25 aprile 2009

Festa della liberazione. Dal conformismo. Con questa gente qui non ce la faremo mai..

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Vivificare cose vecchie con spirito nuovo a me sembra sempre un'operazione interessante. Così potrebbe essere per la Festa della Liberazione, che ammettiamolo un po' subisce l'ingiuria del tempo. Per molti di noi è un giorno di festa, non una ricorrenza. Poi, ci si accapiglia "se è una festa tua o mia", qualcuno va ai cortei, fischia, applaude, fa cosa vuole. Resiste, non resiste, scelga lui cosa fare.

Ma indubbiamente la giornata non è così presente nel nostro immaginario, riconosciamolo. Io vorrei che festeggiassimo la liberazione come cambiamento. In fondo il concetto di "liberaci, non ne possiamo più" è un archetipo della mente umana. Nel Padre Nostro, la preghiera che anche un ateo come me può guardare con ammirazione (è densa dei concetti primordiali, basilari, dell'uomo. Leggete cosa ne scrive Ceronetti), si dice "Liberaci dal male", come richiesta di aiuto, come riconoscimento dell'esistenza del Male.

Da qualcosa abbiamo sempre bisogno di essere liberati. Io dico "Liberaci dalla resistenza al cambiamento". Insomma, se l'Italia non adotta ogni possibile evoluzione, modernizzazione, non ce la farà mai. Dico, parafrasando Moretti, "con questa gente qui non ce la faremo mai".

Non ce la faremo mai con chi resiste al cambiamento.
Con chi non è curioso per il nuovo.
Non cerca di usare costantemente, ogni giorno, ogni minuto, ogni nuova tecnologia per migliorare la propria attività.
Con chi si trova meglio nella via vecchia che in quella nuova. Sa quel che gli rimane, ma non sa cosa perde. Maledetto proverbio.
Con chi vede nel conformismo, nell'abitudine, nella consuetudine, nel luogo comune, una propria forza, il proprio piccolo, meschino piccolo potere.
Con chi "non s'insegna ad un cane vecchio un gioco nuovo". Mica vero.
Non potremo mai migliorare con chi è affezionato "alla carta", "alla firma", "al timbro". Con chi è vecchio, ma non di anagrafe. E' nato così, è cresciuto così, morirà così. E vorrebbe che tutti rimanessero fermi.
Con chi si affida a "norme", "leggi", "circolari", "interpretazioni", al "rispetto delle regole". Intendiamoci, non sto negando queste, ma dico che queste cose vanno adeguate, migliorate, cambiate. Sennò sono morte.

Facciamo sì che la Festa della Liberazione riviva. Oggi, liberaci da una vecchia e noiosa abitudine. Che ciascuno di noi ne scelga una. Fate cosa volete, ma celebrate la Festa liberandovi dal male, facendo una scelta positiva, scegliete voi.

Una proposta per i i liberi professionisti: iniziate a fare le fatture usando il computer, smettete di farle in cartaceo, inviatele al vostro cliente via posta elettronica. E' possibile, economico, conveniente. Ne parlerò ancora, ma iniziate a pensarci.

Oggi, liberatevi dal male che è dentro di voi: il conformismo. Che sia la nostra festa. Buona giornata.

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