5 marzo 2009

Italia Oggi: minimum tax per professionisti.

E' un nervo scoperto, come il ricordo del peggior momento della fiscalità in Italia. Ieri ItaliaOggi pubblicava un articolo sulla "minimum tax per i professionisti". Poi, a leggere l'articolo, le cose migliorano, ma a me stupisce comunque.
Siamo in momenti particolarmente difficili. Le spese non decisive vengono rinviate, chiunque capisce che per molti settori professionali è logico attendersi una diminuzione di ricavi. Nessuno oserebbe scrivere, pensare un concetto simile alla minimum tax per altre categorie, ma per i professionisti questo ed altro.

Ripeto, l'articolo in questione si rifà alla circolare 1/2008 della Guardia di finanza, che comprende pensieri in buona misura accettabili e condivisibili.

Ma non fa niente. E' il concetto che continua a circolare, quello per cui un professionista deve guadagnare più di uno stipendiato. Per forza. Eppure esistono molti professionisti, di professioni "minori" (non siamo tutti notai o farmacisti), che guadagnano poco, in proporzione meno di uno stipendiato. Esistono giovani pagati a livelli scandalosi, da veri schiavi moderni, ci sono molti laureati professionisti che fanno fatica a pagare il saldo dell'IVA o ad aggiornare le loro attrezzature. Da una parte le tariffe diminuiscono: è una realtà che nel corso degli ultimi dieci anno le prestazioni professionali sono diminuite, come costo. Dall'altra le spese aumentano, aumentano i contributi previdenziali, le imposte, le spese.

Eppure questi concetti non trovano voce. Nessuno rappresenta queste posizioni. E' incredibile. Se controllate i siti delle diverse categorie, in fondo sembra che non stia capitando niente. Ma non è così. Certi concetti sono poi brutali, come che siano indice di reddito professionale le spese sostenute per assicurazioni professionali, che sono invece un elemento insostituibile della professione. Molte riforme indicano come obbligatorie (giustamente) le assicurazioni professionali. Da una parte ti obbligo ad assicurarti, dall'altra ti dico "allora vuol dire che guadagni di più, se sei assicurato".

Il problema non è che la Guardia di finanza affermi certi concetti, è invece che nessuno dall'altra parte argomenti in proposito. Quando manca un contraddittorio istituzionale, allora la situazione è preoccupante. E questo è quello che accade.

Non parliamo poi della FNOVI. Non un accenno alla crisi. Solo affermazioni di potenza sinceramente preoccupanti: "senza di noi si ferma il mondo". Dopo questo non ci resta che affermare di essere Napoleone. In piemontese, si dice "pisa curt".
Vaglielo a spiegare tu ai finanzieri, che il mondo lo mandi avanti per 1400 euro al mese.

Nessun commento: