Una breve riflessione sulla vicenda dell'econor valnemulina. Riassunto: Veterinari multati per aver prescritto un farmaco a conigli, ad allevamenti industriali (migliaia di conigli). Multe da 20.000 euro a cranio (dei veterinari, non dei conigli).
Mi smarco un po' dalle interpretazioni che vanno per la maggiore (poveri veterinari), che non dico non abbiano fondamento, dico che sono dannosi per la maturazione della categoria.
Per tutta la vita ho sentito il piagnisteo dei veterinari che piagnucolavano che si erano fatti la cacca nei pantaloni. O per i tariffari minimi, o per qualsiasi altra norma. Periodicamente pure per le multe. Adesso qualcuno dovrà anche dir loro che non basta. Stiamo parlando in questo caso di prescrizioni a migliaia di capi, ad un patrimonio di centinaia di migliaia di euro, coinvolgente il lavoro di moltissime persone, in tutta la filiera.
Notare bene, affermare che c'è un rischio per il consumatore è una balla: in nessun caso gli animali sono stati sequestrati, sono andati regolarmente al loro destino di carne commestibile. Quindi pericolo non ce n'era.
Ma a quanto mi risulta la stragrande maggioranza di questi veterinari non ha una polizza assicurativa per la tutela legale. Che vuol dire che hanno difficoltà a difendere la loro posizione. E questi sarebbero i professionisti? Scusatemi, ma non ne posso più. Qualcuno lo dovrà dire, prima o poi. Il fatto di farsi pagare dal cliente implica anche una piena responsabilità delle proprie azioni, incluso il fatto che le difendo anche in sede giudiziaria, se necessario. Le polizze di tutela giudiziaria, tanto più in un caso simile, sono indispensabili. Non puoi lavorare senza. Ho già detto che io uso quella del SIVeLP, ma che ciascuno scelga come vuole. Il prezzo varia da poche decine di euro a qualcosa di più, ma insomma, non è possibile che un serio professionista non sia coperto da questi rischi, tanto più nel confuso e pasticciato panorama legislativo italiano. Almeno difendi te stesso e la tua professionalità. Sennò sei un pirla.
Io capisco pure che le comunicazioni della FNOVI abbiano un tono perfino al limite del melenso, e che magari queste cose non vengano dette, ma qualcuno lo deve pur fare. Se si ha ragione, si deve ricorrere in tribunale. Le ASL, le autorità sanzionanti, sono troppo spesso state abituate ad un'opposizione giudiziale inesistente, e questo è un male. Le sanzioni sproporzionate devono essere contrastate anche, e forse soprattutto, in sede legale. E senza un'assicurazione è difficile farlo, le spese sono molte. Come al solito, poi si cerca conforto (ma sono pannicelli tiepidi, non può essere diverso) dall'Ordine, dalle associazioni, che poi in realtà poco possono.
Per cui, qualcuno prima o poi dovrà dirglielo, ai colleghi. E' ora di crescere, bambini. fatelo per questo, per l'ENPAV, per gli Ordini, per le leggi senza senso che vi castigano ad ogni piè sospinto. Svegliatevi e fate qualcosa. Altrimenti rimanete nella cacca.
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