Avevo scritto in un altro post del dubbio fondamentale, e cioè che cosa intendesse fare la FISE riguardo ai libretti e alla possibilità di integrare il suo database con quello dell'anagrafe equina.
Qualcosa mi sono chiarito, anche se sudandolo. Innanzitutto ho partecipato ad una riunione, a Novara, dove era presente il Dott. Claudio Lorenzini, dell'AIA, il vertice dell'Anagrafe equina, che esponeva il sistema.
Ha detto, esplicitamente, e ho chiesto e ottenuto pubblica riconferma, che in futuro (mesi? anni?)i libretti FISE non ci saranno più, e che si sta lavorando per un accordo in cui la FISE metterà un timbro sul libretto AIA (c'è già lo spazio apposito), e con quello i cavalli parteciperanno alle competizioni. Per i pratici del settore, quello che già avviene adesso per i libretti UNIRE.
A rinforzo di questa posizione, l'osservazione che i libretti FISE vengono emessi ad almeno tre anni di età, mentre quelli AIA (APA) possono essere emessi già entro i sette mesi di età. Rimane quindi un periodo di vuoto che deve essere in qualche modo riempito: non si può pensare che i soggetti stiano senza libretto fino a tre anni.
Devo dire, mi sono stupito. Ero convinto che la Federazione non rinunciasse così facilmente ai libretti, anche perchè si tratta di soldi: è ben difficile chiedere 180 euro per un timbro, mentre adesso vengono chiesti per il rilascio del passaporto: in qualche modo "qualcosa si vede", per intenderci. Il risultato sarebbe di fare inferocire i proprietari dei cavalli, ovviamente, e di crearsi ulteriori antipatie, e forse non è il momento
Ho fatto qualche telefonata e ricerche. Sembra che la situazione sia duplice, in FISE: da una parte il Segretario Generale, il Dott. Sergio Bernardini, che la penserebbe come Lorenzini, e forse è proprio lui ad avere già aperto tale linea con l'AIA, dall'altra il Presidente, Ing. Cesare Croce, che vede il libretto come la "tessera della palestra" (definizione utilizzata in un recente incontro con i Giudici di gara a Roma), quindi un documento aggiuntivo al libretto dell'Anagrafe equina.
Francamente, l'ipotesi Croce pare ben debole, per non dire peggio. Paradossalmente, proprio per la sua natura di documento conforme alle direttive CE 2000/68 e 623/93, per il fatto di essere di per sé un documento di identificazione, e NON, per requisiti intrinseci, una "tessera della palestra", un'affermazione del genere è debole.
Insomma, la posizione di Croce è di chi è al primo quarto del guado, e non ha la forza (o la volontà) di compiere tutto il tragitto, e quasi vorrebbe tornare indietro ma non può.
Personalmente, anche se fino a prima della riunione pensavo il contrario, credo ora che l'evoluzione sarà quella prospettata dall'AIA, anche perché quest'ultima pare accettare, se non cercare, lo scontro duro, senza cedimenti, su questo punto. Lorenzini è stato esplicito e non titubante: i libretti FISE scompariranno.
In ogni caso, vinca qualsiasi delle due linee all'interno della FISE, sia Bernardini, sia Croce, l'esito non cambia: nessuno, in ambedue i casi, ipotizza un ruolo attivo della Federazione nell'anagrafe equina.
A me pare una linea perdente, ma il mio interesse è ovviamente marginale. Quello che è importante è un minimo di chiarezza, anche se non ci arriva dalla FISE, ma ci siamo arrivati lo stesso.
Si poteva ipotizzare, e sarebbe stato sensato, che si arrivasse ad un accordo AIA-Federazione per cui si aveva lo scambio di dati, ed un soggetto iscritto nel database sportivo sarebbe stato riconosciuto iscritto all'anagrafe equina. Oggi questo accordo sembra più difficile.
L'utilità sarebbe stata reciproca, indubbiamente, e avrebbe potuto funzionare, ma non fa niente Come ho già scritto, le componenti in campo non vogliono far funzionare il sistema, ma semplicemente cercare di esercitare un loro potere.
Se dovessi dare un consiglio a Croce, o cambia i suoi consulenti, o inizia ad ascoltarli. Messo così, rimane nel guado, mentre gli altri attraversano...
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2 commenti:
Il suo discorso non fa una grinza ....ma perche l'Unire ci mette tre anni e mezzo a rilasciare il passaporto o libretto che dire si voglia
Grazie, Cintia.
Guardi, il meccanismo per realizzare un'anagrafe è semplice: si abilitano i veterinari a registrare via internet i dati di un microchip da loro applicato, dopo di che si stampa un certificato che riporta tali dati, e questo è il passaporto (ci sarebbero molti particolari tecnici di facile risolvibilità, ma non affrontiamoli qui).
Solo che così non si consente il meccanismo parassitario, che invece è alla base di tutto il sistema che è stato usato. Poche balle.
Un passaporto emesso in modo non parassitario costerebbe meno della metà e verrebbe emesso in un giorno.
Tutto il resto, al di fuori di questo ideale meccanismo, è malattia parassitaria. Ne più ne meno.
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