C'è una grossa domanda che aleggia su tutto il discorso dell'anagrafe equina. La pongo subito, per i più competenti, poi la spiegherò.
La FISE chiederà e otterrà il diritto di attribuire il numero UELN?
La risposta è fondamentale. Un libretto dell'anagrafe equina costa 66 euro (55+IVA), mentre un ludico-addestrativo (quello verde) ne costa 50, a cui aggiungere le spese veterinarie di identificazione e il microchip. Diciamo un totale di 130, circa il doppio, ma molto più rapidamente e comodamente, ed inoltre con il diritto di partecipare alle competizioni.
Al libretto FISE manca uno solo dei pilastri: il numero UELN. In altre nazioni non solo gli enti allevatoriali, ma anche quelli sportivi, possono avere il diritto di attribuire questo numero, che NON è il numero di microchip. In Italia, attualmente, solo l'AIA ha questa facoltà, notando che per ora i pochi passaporti rilasciati NON hanno comunque il numero UELN (con qualche eccezione).
Stante la situazione attuale, ai libretti FISE esistenti dovrebbe essere attribuito il numero da parte dell'AIA, tramite le APA. Ovviamente, si parla di soldi. L'AIA non ha probabilmente intenzione di fare questo lavoro a gratis, e sullo sfondo giace l'inchiesta dell'Antitrust sulla FISE. In prospettiva potrebbe anche avvenire che in futuro la Federazione venga privata della facoltà di emettere libretti e costretta ad accettare alle competizioni i cavalli con un normalissimo passaporto dell'Anagrafe equina.
Una circolare interna AIA, attualmente riservata ma di cui sono venuto in possesso, ferma per ora il discorso, evidentemente in attesa di chiarimenti, e dice che i passaporti FISE non devono essere integrati, a meno che non si debba compiere un passaggio di proprietà. Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte, per non lasciar chiusa nessuna possibilità. Può darsi che si arrivi ad un accordo, può darsi che uno dei contendenti schiacci l'altro:
- se la FISE ottiene il diritto di attribuire il numero UELN, AIA si trova con in mano un pugno di mosche: diminuisce di molto l'introito derivante dall'anagrafe equina.
- se la FISE non ottiene questo diritto, ammesso che lo richieda (ma come immaginare una cosa simile?), tutti i libretti dovranno essere "ritargati" con il numero UELN, e la Federazione si troverebbe in difficoltà sicure.
- può darsi che tra i due Enti si raggiunga un accordo economico, ma è tutto da stabilire. Si tratta sempre di un bel gruzzoletto, e nessuno dei due vorrebbe cedere, se sapesse di non esserci obbligato.
Nel frattempo, le APA nascondono la circolare AIA, ed in termini concreti questo è un bel paradosso, cercando di emettere più libretti possibile (66 euro per volta fanno gola).
Come finirà? Difficile dirlo. Il Presidente Cesare Croce è in questo momento in grave difficoltà interna ed esterna. Gli attacchi della LISE a me sembrano francamente un po' scoordinati, ma in ogni caso non sono indifferenti. La Federazione ha molto peccato di presunzione in questi anni, con una politica di richieste che l'ha resa impopolare agli stessi atleti, insomma, quasi cercandosi le antipatie dell'ambiente. E ci è riuscita. Anche, bisogna dirlo, grazie al Presidente e alla mancanza di chiarezze.
Una delle quali è proprio questa. Come è possibile che in questo momento la FISE non dica niente, ma proprio niente, su questo aspetto, così importante? Almeno dire "mi impegnerò in questo settore o no". Qualsiasi cosa, ma dì qualcosa..
Come si vede, i fattori in campo sono molti. Ne vedremo altri..
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