Molto spesso i criteri utilizzati sono irrazionali, emozionali. Sui siti statunitensi troviamo alcune guide, ma con modalità consigliate che difficilmente porterebbero ad un buon esito nel nostro Paese.
Vorrei dare qualche consiglio razionale che serva per creare un rapporto buono con il veterinario giusto. Ovviamente userò il termine veterinario senza alcuna indicazione sessista. Veterinario come termine neutro.
Certamente le scelte sono sempre personali, ma vorrei guidarvi nell'evitare alcune trappole o sbagli che poi potrebbero rivelarsi pesanti.
Io non sono molto portato per l'approccio "emotivo". Il veterinario viene spesso visto come "l'amicone, l'amico degli animali". Anche se poi sta vicino all'animale con aria contrita, ma questo muore. No, vorrei dare alcuni consigli pratici, concreti, utili. Alcuni chiarimenti su aspetti che ad un non tecnico possono sfuggire, per aiutarvi a scegliere.
Clinica o piccola struttura?
Ci sono punti critici in ciascuna delle scelte. Sappiate che le confusionarie e complicate norme italiane riservano alle diverse denominazioni diverse funzioni e diverse dotazioni. Ad esempio, un ambulatorio NON potrebbe ricoverare un animale per la notte. L'illegalità è comunque molto diffusa.
In ogni caso, sappiate: se lasciate l'animale per la notte, ed è in condizioni critiche, o lo lasciate per fatalismo ("sennò non dormo, vada come vuole"), o se lo lasciate in un ambulatorio dove NON è presente il veterinario, fate la scelta peggiore. Se l'animale viene ricoverato ed è grave, deve esserci un veterinario. Altrimenti meglio portarselo a casa, lo seguirete di certo meglio voi.
Intendiamoci, la norma nelle cliniche è che ci sia un giovane laureato, spesso sfruttato, che deve "tenere il posto", e difficilmente ha l'autorizzazione a svegliare il principale, molto più spesso se la gestisce come può e sa. A volte bene, altre meno. Ma almeno c'è.
Riguardo alla scelta piccola-grande struttura, questo è l'aspetto predominante. Io pago il prezzo per il veterinario esperto, e poi corro il rischio di essere affidato a quello inesperto. Magari mi va anche bene, l'animale guarisce, ma prestate attenzione a questo aspetto. Un veterinario può anche essere giovane, ma di grande esperienza. Oppure essere uno che chiama esperienza continuare a ripetere sempre gli stessi errori.
Deve esserci, nella grande struttura, la presenza, l'esperienza, del "boss". Dovete sentirlo vicino. Se non lo incontrate, non lo incrociate mai, se non vede mai il vostro animale, state un po' all'erta.
Ovviamente, nella clinica pagherete forse un po' di più, ma anche questo non è detto, ed in ogni caso poi parleremo anche di questo aspetto. I costi fissi e generali sono maggiori, l'evasione fiscale è minore o nulla, l'assistenza è fatta in orari lunghi.
Un'ambulatorio più piccolo deve comunque essere decoroso. Non andate in ambulatori poco puliti o ricavati nelle cantine. Non è una buona scelta. Gli spazi devono essere adeguati. Gli orari pure.
In conclusione, non esiste una preferenza per una struttura grande o piccola.
Un punto a favore, certamente, è l'esposizione di un chiaro e comprensibile tariffario.
Ma il criterio fondamentale, come vedremo, è la personalità, sia della struttura che del veterinario. (continua)
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