28 settembre 2008

Leavet. Proposta indecente.

E' gioco fin troppo facile dire che la proposta di legge presentata dall'ON. Gianni Mancuso, Presidente ENPAV, è una proposta indecente. E' peggio.

Una considerazione: è una cosa di cui molti parlano, nell'ambiente, ma NON l'hanno letta. Anch'io ne sentivo parlare, ma poi l'ho letta. E capisco che se la leggi, non puoi accettarla. Probabilmente non leggere le leggi è comune, anche nel posto dove le leggi vengono approvate.

Di cosa parla la proposta di legge LEAVet? Sostanzialmente di stabilire dei Livelli Essenziali di Assistenza in campo veterinario. Cosa sono i LEA? Sono le prestazioni a cui ciascun cittadino italiano ha diritto, vale a dire che se nei LEA c'è l'elettrocardiogramma, lo Stato Italiano, le Regioni successivamente, è impegnato a fornirmelo tramite il Servizio Sanitario Nazionale o strutture convenzionate.

La proposta in sè ha dei principi validi, ma alcuni punti la deformano in modo grottesco, rendendola inaccettabile.

Alcune considerazioni. Il progetto si premura di non essere definito "mutua degli animali". Anche da parte dell'ANMVI, che lo ha presentato. Perchè? Semplice. Perché la famosa veterinaria di Torino, quella dell'Antitrust, del processo, ecc., denominava il suo progetto "la mutua degli animali". E se leggete il progetto LEAVET, lo vedrete: è uguale! Servizi veterinari con agevolazioni economiche presso strutture private. Di meglio, quella di Torino non chiedeva soldi allo Stato. E allora, come fare a giustificarsi? Se lo fa la dottoressa B., non va bene, se lo faccio io si!? Ecco perchè non volersi chiamare "mutua", termine che peraltro ha assunto connotazioni negative (ed un motivo ci sarà, no?)

Il preambolo è molto lungo, secondo me volutamente: vuole annoiarvi, distrarvi, per non farvi leggere le norme. Esprime concetti sicuramente forzati. A me fa ridere l'elenco delle attività dei pet, praticamente sovrapponibile a quelle delle prostitute (forniscono compagnia, attività piacevoli, confortano con il contatto e sono uno stimolo all'esercizio motorio), ma tralasciando gli scherzi, altri concetti sono realmente tirati.

Lasciamo perdere. Quello che mi interessa oggi è l'articolo 4, comma 2, che individua una "Commissione" che stabilisce quali sono i veterinari che possono lavorare e quali no, quali possono essere convenzionati e quali stanno fuori, quali servizi si e quali no.

La commissione è composta da:

- un ministeriale

- un membro della Conferenza Stato Regioni

- il Presidente della FNOVI (e sappiamo tutti che la lista che lo ha fatto eleggere era formata da ANMVI e SIVeMP)

- il presidente dell'associazione veterinaria maggiormente rappresentativa in ambito nazionale.

Insomma, Mancuso poteva scrivere direttamente "il Presidente ANMVI", faceva prima.

Questa Commissione passa sulla testa di tutti: Ordini, Sindacati, Società Culturali, Veterinari, ovviamente..
E poi, che c'entra pure il Presidente FNOVI, che ha un compito del tutto diverso, e che cosa ne sa di chi opera localmente?

ANMVI si è premurata di dire che "nessuno avente i requisiti sarà escluso", ma se così sarà, allora perché una zampata del genere? Calcolando che adesso si parla di certificazione, di ambulatori "chiavi in mano" forniti da ANMVI, possiamo pensare che questi saranno esclusi??

Perchè l'"Associazione" e non un Sindacato o una Società Culturale o altro? Perché questa ipocrisia di definizione? E se nessuno deve essere escluso, perchè questa pesante ingerenza?
Come si stabilisce la "rappresentatività"? Perchè non AIVPA? O Assovet? Omnivet? SIVeLP? SISVet?

A me già il progetto sembra un progetto di miseria, a dire il vero, di diminuzione della qualità, di beffa ai danni di tutti. Ci vedo aspetti poco chiari. Quanti intesteranno il cane o il gatto al nonno pensionato per usufruirne? Quanti furbi, da ogni parte? Perchè i requisiti li stabilisce la Commissione e non altri? Perché sempre il progetto di pochi?

Qualche aspetto positivo c'è, ovviamente. Non si parla di creare strutture pubbliche, si chiede di ridurre l'IVA (non passerà mai, ma mi pare una richiesta giusta). Si apprezza il ruolo dei liberi professionisti. E' comunque un'impostazione estremamente statalista e centralista (ovvio pure questo).
Solo che alla fine si rivela la solita cosa italiana: i furbetti del quartierino. Hanno aperto un ambulatorio.
Leggete la proposta. Fatemi sapere che ne pensate.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Leavet... ma quali sono tutti i requisiti? come ha scritto uno che di queste cose capisce sul forum della "+ grande società di veterinari italiana" sarebbero anche gli ECM, insomma chi fa il maggior numero (e a maggior costo) di eventi ECM? ma guarda una branca di chi spinge x Leavet.... mah
Eppoi a me sembra un modo di far fuori i piccoli a favore dei baroni :-). Meditate gente

corrado colombo ha detto...

Caro Anonimo, poco ma sicuro che tra i requisiti ci siano anche i punti ECM, che già dalla legge che li istituisce sono obbligatori per chiunque si convenzioni con il SSN.

Il tuo commento evidenzia ulteriormente la poca chiarezza che circola su questo progetto. E vedo che non solo io ho dubbi...