Guardate, per chi voglia scrivere su un blog e dire cose vere, fuori dalla ridicola informazione, anche di settore, che ci tocca, Beppe Grillo è una calamità. Il rischio è quello di essere confinato al livello del comico, di quello che fa uno spettacolo ma in questo modo è come il vaccino: una piccola infezione ininfluente sull'organismo (comunque malato), di cui si può parlare, ma senza farsi coinvolgere più di tanto.
Ma fa niente. Dal libro (anche gratuito, in digitale) di Beppe Grillo, una storia:
L’amore per gli animali
Questa situazione di disoccupazione è quantomeno frustrante se si pensa che ho addirittura
due lauree! Bene, ho ventotto anni, sono laureato in medicina veterinaria e in "sanità e
qualità dei prodotti di origine animale" (quest’ultima è uno dei corsi di laurea fra i più ridicoli
mai visti, ma almeno è servito a saltare il servizio militare...) e chiaramente non ho lavoro!
A me piace fare il veterinario in senso stretto, vale a dire colui che, dopo un’attenta analisi
dei sintomi dell’animale, supportata da adeguati mezzi diagnostici, riesce a formulare
appunto una diagnosi, seguita da una terapia e da una prognosi. Ma per essere assunto
(e quindi pagato) da una clinica veterinaria, viene richiesta un’enorme esperienza che si
può solo acquisire nel corso degli anni, di conseguenza risulta ovvio che bisogna lavorare
gratis per un bel po’... E dopo che hai sgobbato per mesi e mesi, per 12 ore al giorno, di
notte e di domenica (per le urgenze), arrivi a guadagnare 800 euro circa, e ne sei anche
felice, perché ad altri va anche peggio!
L’alternativa, per avere un lavoro con contratto a tempo indeterminato, è cercare l’industria farmaceutica che ti mandi, a titolo di informatore scientifico, in giro per ambulatori a raccontare segreti e virtù dell’amoxicillina!!! Io non ho studiato nove anni per questo.
L. B. 26.02.2006 12:52
Alcuni commenti, miei.
Il primo sbaglio è pensare al "dipendente di una clinica". Non è il primo caso in cui me lo sento nominare. In questa forma, NON esiste. Per chi mi legge, e pensa a studiare veterinaria: sappiatelo. E' una professione che NON c'è, come dipendente. Esiste negli Stati Uniti, ma è una rovina, lo confermano le storie dei Colleghi USA, che malgrado un apparente introito interessante, in molti casi sono ipersfruttati. La veterinaria, in Italia, è una professione liberale, tipicamente. Per fare il libero professionista occorrono certe doti anche psicologiche, caratteriali. Se non le avete, se non siete sicuri, sicure, di averle, non fate questo lavoro, non progettate una vita di questo tipo.
Il secondo: la specializzazione in Sanità animale, fatta per "saltare il militare". E dovremmo parlare delle specializzazioni universitarie italiane: ridicole, malfatte, solo di forma e mai di formazione. Una Collega mi racconta della scuola di Specializzazione in Patologia Suina, e di corsi inesistenti, di docenti improvvisati ed incompetenti, di tempo perso. Non iscrivetevi a nessuna specializzazione universitaria se non siete più che sicuri che vi dia una formazione vera, e non sia una scuola solo formale. Le Università lo fanno per prestigio (sai che roba), per ottenere soldi, per giustificare le loro spese, ma non servono a niente. Non andateci, non vi servono.. Ovviamente, nemmeno a guadagnare soldi.
Il terzo. Pensare che occorra un'enorme esperienza. Non è vero. Occorre competenza, che è una conoscenza vasta ed approfondita, anche solo su un argomento (la chirurgia, o l'anestesiologia, o che altro). Molte persone chiamano esperienza continuare a fare gli stessi sbagli..
Occorre personalità, carattere, tempra. E poi troverete una vostra strada. Ma sappiatelo: non tutti sono idonei a fare la libera professione. Siate severi con voi stessi, quando vi giudicate. E se ritenete di volere un contratto a tempo indeterminato, non fate veterinaria. Per altre lauree, non so. Ma non ci va molto ad informarsi.
Leggete comunque il libro. E' uno dei pochi che dicono qualcosa degli schiavi moderni, che siano essi dipendenti o liberi professionisti o partite IVA. Merita, purtroppo.
19 marzo 2008
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1 commento:
Gentile collega,
cercavo notizie sugli effettivi "guadagni" che si possono ottenere facendo le profilassi per le AUSL (0.43€ LORDI per pecora, spese tutte a carico del veterinario... mah!), e sono capitata su questo articolo.
Io vorrei solo fare presente che in Italia la figura del veterinario dipendente esiste, ma non viene riconosciuta, perchè è molto più comodo chiamarla collaborazione e fare pagare tutte le tasse al mancato dipendente.
Ne so qualcosa io, che per cinque anni mi sono arrabattata tra partite IVA, tasse mostruose e il terrore che le irregolarità (perchè queste SONO situazioni irregolari) saltassero fuori, con conseguenti nuove mazzate economiche anche per me.
Ci ho rinunciato e sono fuggita in Inghilterra.
E' triste vedere che, ancora adesso, la situazione non è migliorata, anzi...
Del resto, tra la situazione economica che avevamo(è normale che il 50% della gente che viene in ambulatorio dimentichi il portafogli a casa?) e abbiamo, le facoltà di veterinaria che spuntano come funghi, lo sfruttamento inverecondo dei giovani (ora per farsi le ossa in ambulatorio bisogna pagare caro collega!), i maledetti studi di settore, il settore pubblico chiuso ai comuni mortali, che possibilità ci sono?
Quella, appunto di essere così fortunati da vincere un contratto di sei mesi per le profilassi, senza ferie, malattia, assicurazione, rimborsi spese (nemmeno per la macchina!).
No grazie!
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