23 giugno 2013

Luoghi (e persone) già morte. In veterinaria e non.

Dice Ugo Cornia, simpatico e stralunato filosofo modenese, che "non producendo più futuro sono già morti, anche se per un po' esisteranno ancora, sono completamente in mano ai morti". Si riferisce ad un paesino in decadimento, ma io estendo il ragionamento alle persone, agli Enti, alle istituzioni, alle categorie, financo alle persone nella loro attività. E non parlo di prolificità,ma di creazione di spazi, ragionamenti e meccanismi nuovi, innovativi. Essere conservatori, aggrappati a schemi passati, è il primo modo per morire. Il futuro va progettato ogni giorno, con il coraggio di cambiare. Ma cambiare davvero,  non solo imbiancare le pareti.
Come ci manca questo spirito, per il Paese, per le categorie professionali. Purtroppo.

Consiglio i libri di Cornia, una scrittura semplice ma che ci affascina per la profondità. E magari ci fa sperare in un futuro possibile per l'Italia, anche in un momento in cui diventa difficile sperare..

Compra "Scritti di impegno incivile" su Amazon.it
Compra "Le storie di mia zia (e altri parenti)" su Amazon.it

Nessun commento: