Questo capita regolarmente e continuamente nel sistema ordinistico o previdenziale dei professionisti. Regolarmente. Come abbiamo invece imparato in questi giorni, non basta sapere "quanto" viene rimborsato all'incaricato di funzioni pubbliche, bisogna sapere anche perché e come vengono spesi questi soldi.
Invece, in ENPAV, in FNOVI, niente (o poco) si sa su quanto e come viene speso in rimborsi, niente si sa di come votano i delegati. Se chiedi notizie di pranzi da migliaia di euro ti rispondono che non è fatto tuo, i bilanci contengono cifre che in modo assemblato non vogliono dire niente.
La FNOVI non lo pubblica nemmeno, il bilancio, pur spendendo migliaia di euro al giorno (in "rimborsi spese"?).
Spero tutti ora capiscano che la voce "rimborsi spese" non è così neutrale come ci vogliono far credere.
I rappresentanti dei professionisti non sono credibili e non lo saranno mai fino a quando non pubblicheranno in dettaglio le loro spese "a piè di lista"
Perché non vengono pubblicati questi dati? Forse qualcuno si vergogna?
Revisori dei conti, volete forse aspettare che arrivino le Procure a controllare conti che dovreste invece controllare voi? Pensate che qualcuno vi abbia messo lì solo per fare delle firme in bianco? Volete fare solo i pupazzetti o essere invece figure di garanzia degli iscritti?
Fatecelo sapere, prego.
3 commenti:
Gentile Collega, per quanto mi riguarda, nulla ho da nascondere. Da regolamento, le spese vengono rimborsate esclusivamente dietro presentazione di giustificativo fiscale, e con limiti predeterminati, sia per i pasti, sia per i pernottamenti (fra l'altro, da quando vige il decreto Bersani l'albergo mi viene prenotato direttamente dagli addetti dell'Ente, fra le strutture convenzionate). L'unica forma di "libertà condizionata" è legata alle spese di viaggio (nel senso che ci sono meno vincoli): ma il rimborso è sempre legato alla presentazione del biglietto: ergo...Fra l'altro mi preme sottolineare che più di qualche volta ho passato la notte in treno, quando la mia presenza nel giorno prima dell'assemblea non era strettamente indispensabile: questo non per farmi bello agli occhi dei colleghi, ma per rimarcare a quei pochi, come te, che mi offendono, cercando di darmi pubblicamente del ladro, che io non vado a divertirmi, ma a lavorare nell'interesse della categoria.
Carmelo Intersimone
Caro Collega,
mi dispiace che proprio un Delegato ENPAV non abbia colto il senso del post. Conferma che bisogna introdurre la cultura della trasparenza. Ne abbiamo bisogno.
Per quanto riguarda i Delegati ENPAV, certo il rimborso spese è problema limitato. Al massimo si potrebbe trattare di qualche pasto o pernottamento con la moglie, che fa turismo romano due volte, poi si stufa, o di un gelato al pistacchio. Non è un problema.
Per i Delegati, invece, si chiede soprattutto la trasparenza delle azioni. Come hai votato nelle diverse occasioni, in Assemblea o nelle Commissioni? Saperlo è' un diritto riconosciuto, perché non dovrebbe esserci in ENPAV? Perché non sono pubblicati gli interventi, i verbali? Sarebbe possibile, legittimo e giusto.
Se ti offendi per richieste simili, secondo me devi ripensare il tuo modo di fare il Delegato. Nessuno ti ha dato del ladro. Peraltro è una cosa comune, che ho già sentito. Chiedi trasparenza e questi fanno gli offesi. Suvvia, siamo seri..
Con stima e critica,
corrado colombo
Caro Corrado, prima paragoni me e gli altri a "Batman" & c., e poi fai l'anima candida. E sfido chiunque, rileggendo questo tuo ultimo articolo, a leggere quello che stai dicendo ora nella tua replica.
Comunque, per rispondere alla tua replica, nella mia provincia tutti gli interessati sanno benissimo come e cosa voto, dato che è mia abitudine riferire, sia in privato che nelle occasioni istituzionali, sulla mia attività. Sul problema di una maggiore trasparenza negli atti, sfondi una porta aperta. Io sono una delle "voci critiche" all'interno dell'Assemblea, e non ho mai avuto alcun problema a manifestare il mio aperto dissenso in alcune scelte dei nostri vertici. Tempo fa ti chiedevi chi era l'unico astenuto sulla riforma dello Statuto: bene, eccomi qua. Ti interessa la motivazione? Perchè quella riforma, DAL MIO PUNTO DI VISTA, non riformava nulla di quello che serviva.
Ripeto che, comunque, i colleghi della mia provincia (i pochi, purtroppo, che se ne preoccupano) tutto questo, ed altro, lo sanno. Pubblicazione dei verbali? Per me, ma credo per nessun delegato, nulla osta. Tuttavia, consentimi un'amara provocazione: quanti Corradicolombo pensi che li leggerebbero?
A proposito, mi chiedi come ho votato nelle Commissioni: beh, se solo ti fossi degnato di leggere sul sito dell'ENPAV i componenti dei vari organismi consultivi, avresti visto che non ci sono (maggior coinvolgimento dell'Assemblea nella scelta dei componenti, un'altra battaglia persa dal sottoscritto).
Ok, torno all'inizio del mio intervento di oggi, al tema "tiri il sasso e nascondi la mano", per farti due domandine:
1) Se pensi veramente che in ENPAV ci siano delle cose da cambiare (come penso io), perchè non ti sei confrontato coi colleghi della tua provincia, presentandoti alle elezioni da delegato?
2)Che fine ha fatto il tuo intervento sulle ultime elezioni dei vertici dell'Ente, pieno di mezze verità e interi errori, sparito quando stavo per rispondere?
Apprezzo il lavoro che fai su questo blog nell'interesse della categoria: e come tutti, a partire da me, puoi sbagliare. Ma sparare "ad alzo zero" non ti aiuterà a centrare il bersaglio.
Carmelo Intersimone
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