3 novembre 2011
Befera e i suoi cani. Forse dovremmo fare come loro??
Il Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha poco da ridere. Oppure dall'alto dei suoi 450.000 euro di stipendio (guadagna in un giorno quello che un italiano guadagna in un mese) può ridere allegramente, beato lui. Resta il fatto che tecnicamente il redditometro non funziona, non funzionerà, non ha mai funzionato. Lui può ridere perché nessuno gli chiede conto di questa inefficienza, di questi errori tecnici così marchiani, nessuno viene fuori a dire che il problema non sono gli evasori da poche centinaia di euro ma piuttosto i dipendenti statali come lui. Anche se pagano le tasse.
Il redditometro che considera le spese veterinarie come indice di reddito non funzionerà perché innanzitutto non si capisce come lo Stato potrebbe venire a conoscenza delle spese veterinarie. Visto che la detrazione non esiste più e quindi il proprietario non la segna in dichiarazione Unico, come potrà lo Stato valutare le sue spese veterinarie? O si ipotizza un'enorme banca dati, quelle che periodicamente vengono strombazzate come soluzione (l'anagrafe dei conti correnti, delle transazioni finanziarie, di qualsiasi cosa), improponibile perché dovrebbe essere enorme e capillare, dove tutti i veterinari italiani dovrebbero riversare i dati dei loro proprietari e lo Stato sarebbe in grado di controllare queste transazioni anche modeste per individuare gli evasori, oppure siamo alle solite ipotesi pressoché impossibile da realizzare.
Si può anche pensare ad un questionario, ma non si capisce che cosa obbligherebbe il proprietario ad indicare spese che poi non può detrarre.
Il punto è comunque un altro, quello di un'indagine grezza su spese minime, irrilevanti e in effetti non indicative di una capacità contributiva oltre la normale sussistenza. Mi chiarisco: la spesa veterinaria è una spesa non voluttuaria, nel senso che è di prevenzione, legata a visite di routine, vaccinazioni, esami diversi, ed in questo caso è somma totalmente ridicola, oppure è spesa obbligatoria e sporadica. Un animale normalmente sta bene per lunghi anni, poi può capitare qualcosa per un evento singolo che rende necessaria una spesa che non verrà più ripetuta. Non si tratta da di una spesa in cui io, persona ricca o abbiente, consumo una cifra destinandola a un impiego voluttuario, ma piuttosto di una spesa per la quale io sacrifico il voluttuario, oppure addirittura mi privo dell'essenziale.
Non si capisce quindi quale sarebbe la correlazione tra la spesa veterinaria e la capacità contributiva. L'indice migliore sarebbe invece una spesa di tipo voluttuario, un qualcosa che io potrei risparmiare, potrei non spendere, ed invece decido di spendere, non privandomi di nient'altro. Ad esempio la cena in un ristorante costoso. Questa mi pare una spesa indice di capacità contributiva: se vado a mangiare spendendo € 200 per me e mia moglie, mentre potrei mangiare a casa con € 15, vuol dire che quella spesa per me non è un problema, tanto più se ripetuta nel tempo e non solo per l'anniversario di matrimonio.
Molte altre spese sono di questo tipo, dal capo di alta moda alla calzatura costoso, al gadget tecnologico tanto di moda. Tutte spese considerevolmente più alte della spesa media dell'italiano per il proprio animale e tutte spese che sicuramente sono maggiormente configurabili come indice di capacità contributiva.
Qualcuno dovrebbe chiedere conto ai burocrati, ai superburocrati, della loro incapacità, di mosse come queste, delle cartelle pazze, di un metodo vessatorio, di una situazione che viene addossata sempre nella maniera sbagliata alle persone sbagliate.
Vada tranquillo a casa Attilio Befera: il suo alano e il bassotto non gli chiederanno certo conto di un'analisi grezza e rozza come quella fatta dalla sua Agenzia, non gli chiederanno quanto ci costano queste genialità.
Forse sono gli unici, gli animali perdonano in modo infinito...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
A proposito di banche dati, io farei attenzione a quelle che ora si vedono anche nei vari ambualtori come ad esempio amico pet. Potrebbero diventare Amico t'inchiappet!
Posta un commento