26 agosto 2011

Offerte speciali per la veterinaria. Perché no?


Sta girando per la piccola comunità veterinaria un piccolo scandalo, secondo me molto strumentale, per un'offerta di prestazioni veterinarie fatta su Groupon, che per chi non ne avesse idea, è una specie di gruppo di acquisto collettivo. Un sito dove vengono giornalmente diffuse delle "offerte speciali" in diversi settori. Premesso che secondo me l'attacco a questa operazione è diretto più verso il Collega che non verso l'offerta, per ragioni bassamente "politiche", mi sembra interessante tirarne fuori alcune considerazioni.

Innanzitutto vorrei precisare come io, che sono contrario alla politica dei prezzi bassi, sono invece favorevole ad un'operazione di questo tipo. Io sono fautore di un prezzo equo, corretto, che compensi giustamente il professionista per il suo lavoro ma non sia neanche un capestro per il cliente. Il problema è che molti professionisti, tanto più nella veterinaria, hanno paura di farsi pagare, hanno il timore di chiedere un prezzo che sarebbe più che corretto e a volte anche fin troppo basso. Questo accade sia per la loro impreparazione economica che per il clima di empatia che spesso si crea nella nostra professione, interpretato malamente. Una sindrome di Stoccolma professionale.

Nell'operazione Groupon mi pare invece ci sia dietro un ragionamento economico, imprenditoriale, peraltro molto conosciuto e diffuso, quello delle offerte speciali, quello per cui tutti noi sappiamo che aspettando il momento giusto, girando per le diverse offerte, dandosi da fare, magari riusciamo comprare qualcosa ad un prezzo inferiore, e molto spesso anche di qualità superiore. Questa è una cosa che capita in tutti i settori. Usciamo da un acquisto contenti. Quante volte ci capita, ripensando a quell'elettrodomestico, a quell'automobile, a quell'albergo, di essere ancora contenti a distanza di tempo per quello che noi reputiamo sia stato un ottimo acquisto? A distanza di tempo, ripeteremmo (e spesso lo facciamo) lo stesso acquisto, o lo consigliamo agli amici, proprio per quella sensazione piacevole che ancora lo accompagna nella memoria. Abbiamo avuto più di quanto abbiamo pagato.

Proporre un'offerta veterinaria su Groupon è un esperimento che io stesso avevo auspicato circa sei mesi fa, e forse l'idea al Collega è venuta dopo quella mia proposta. Ne sono quindi un "padre adottivo", e la difendo decisamente. Mi pare importante che in questo periodo storico ed economico, con una sensazione psicologica e molto spesso reale di crisi incombente su tutti noi, si cerchi di stimolare la domanda di prestazioni veterinarie, favorendo anche una cultura della qualità.

Qualcuno mi ha lamentato quel codicillo della proposta che dice che "la visita durerà 30 minuti". È vero che non necessariamente una visita lunga corrisponde ad una visita accurata, ma mi sembra invece giusto iniziare a ragionare in termini di garanzie date al cliente. La garanzia che l'offerta speciale non è una truffa, perché comunque c'è un impegno garantito almeno in termini di tempo, e inoltre si ragiona in termini chiari di servizio al cliente.

Mi pare inoltre interessante vedere come venga nuovamente tirata fuori la deontologia parlando di questi argomenti. L'ho scritto innumerevoli volte: la concorrenza è un valore riconosciuto e tutelato dalla legge. Ci può dare fastidio quando qualche nostro cliente si sposta da un concorrente che pratica un prezzo inferiore, ma questa è purtroppo la logica delle cose. Spetterà a noi impostare la concorrenza non basandoci sul prezzo ma piuttosto su argomenti qualitativi. Perderemo i clienti più interessati al prezzo e meno alla qualità, ma questo rientra pienamente in un'ottica di segmentazione del mercato, e non è nemmeno così dannosa. Deontologia non vuol dire prezzi, questo i professionisti devono metterselo in testa.

Un'offerta nuova, limitata, calibrata, come questa può portare solo dei vantaggi a tutti, avvicinando o riducendo l'allontanamento dei proprietari dalla veterinaria. Di fronte all'ipotesi che in tempi di crisi il proprietario decida magari di smettere di vaccinare il cane, meglio creare una proposta che lo aiuti invece a superare questo difficile momento evitando di farne pagare le spese a chi proprio non ne può niente, l'animale, che verrebbe privato di un suo essenziale diritto alla salute.

Ben venga un qualche movimento in una situazione statica, ferma, conservatrice, noiosa come quella professionale italiana. Sarebbe ora.

Poi ci saranno sempre quelli che preferiscono "il mese della visita gratis", ma questo è un altro discorso. Al solito, se lo faccio io va bene, se sono gli altri faccio le ragne..

Che i veterinari lo capiscano: non si possono più affidare (e se ci ragionano capiranno che è meglio così) a qualcuno dall'esterno che "fa il prezzo". Lo decidano loro, padronissimi di morire economicamente o far crescere la loro azienda. E sarà meglio che si facciano scomparire la loro patologica paura di essere pagati. Pur essendo liberi, allora sì, di farsi pagare meno del giusto. Qualche volta.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Collega non condivido il tuo ottimismo su questa iniziativa che a mio avviso crea solo un popolo di clienti erranti da una offerta all'altra, da un discount all'altro fino a ritagliare i buoni sconto sul giornale. Assolutamente sono convinto che anche per la salute dei pet il rapporto di fiducia e stima con il professionista sia base per una buona collaborazione, si collaborazione tra propriettario - paziente - veterinario.
Se qualche cliente è in difficoltà economica sono disposto a collaborare, a stendere insieme un piano di pagamento dilazionato, non se va al vet discount a vaccinare il suo cane e poi torna da me quando le offerte sono finite od inutili. Le massaie argute ed attente girano due tre ipermarchet e aprofittano delle migliori offerte ... però gli acquisti importanti li fanno sulle grandi marche ed ascoltando i consigli del venditore di fiducia, orbene personalmente preferisco essere e restare la persona di fiducia e di riferimento piuttosto che acquisire clienti che si spostano al vento dell'offerta speciale.
No grazie.
Cordiali saluti
Dott. Piero Brovazzo Medico Veterinario

corrado colombo ha detto...

Caro Piero, opinioni. Pensa anche che un'offerta di questo tipo è limitata sia nel tempo che numericamente (alla prova dei fatti hanno aderito 5 persone, è fatta a "shot" e almeno con clienti paganti. Ottima cosa la tua scelta di rifiutare i price shoppers.
Grazie della tua opinione, che apprezzo.

stefaudio ha detto...

Qui ti dò quasi ragione, eccetto che per la parte in cui dici " Premesso che secondo me l'attacco a questa operazione è diretto più verso il Collega che non verso l'offerta, per ragioni bassamente "politiche." e quando quasi ti senti il consigliere di questa iniziativa per la collega in questione. Eppure sei arguto, conosci i forum a cui partecipi e il loro tenore medio, anche qui tiri in ballo la politica professionale. Ma è tuo diritto, è il tuo blog. Però non capisco dove vuoi andare a parare :-)

Marco Grosso ha detto...

Caro Corrado, mi trovo perfettammente d'accordo con te sul merito della questione; personalmente sono dell'avviso che si dovrebbe liberalizzare veramente tutto(tariffe, pubblicità), anche perchè, come hai sottolineato tu stesso, i tempi sono cambiati, ci sono strumenti che possono aiutare molto l'espansione dell'attività e spesso a costo zero(ricordo ancora l'inserto sulle Pagine Gialle, unica forma di pubblicità ammessa e costosissima!); inoltre il mercato è sempre più selettivo, per cui se il professionista non lavora correttamente di solito si autoesclude, il tam tam è inesorabile per chi si presume avere sbagliato.
Non entro nel merito della liberalizzazione dei pagamenti(non più parcelle ma scontrini) e della semplificazione, li cito solo come fonte di possibile miglioramento economico e professionale per tutti noi.
Saluto cordialmente, Marco Grosso.