Vorrei fosse chiaro, e magari dal post, troppo concentrato, non usciva, che il punto non è Podere Fiume, ma la comunicazione dell'ENPAV. Che si sta rivelando carente.
Ci troviamo in momenti particolari, con una grossa crisi di fiducia nelle istituzioni, con problemi economici rilevanti, con sacrifici sempre maggiori da parte dei veterinari per sostenere l'Ente. E questo cosa fa? Più che smentire "Il Sole 24 ore" o "Italia Oggi", ben poco.
Sugli investimenti immobiliari dell'Ente non è tutto proprio chiaro. Non si capisce perchè e come siano stati decisi, come vengano amministrati, cosa se ne intende fare. Insomma, quando si tratta di gestire i miei soldi, chiedo trasparenza ed informazione completa.
E non si accusino i Delegati, che ricordo da un mini sondaggio fatto su questo blog risultano una figura pressochè inesistente come comunicazione. il problema dei Delegati è che bisogna ridurli e obbligarli all'efficienza. Se ho un'automobile degli anni 30, non posso chiederle di essere efficiente. Devo cambiarla.
Giusta l'affermazione fatta sulla rivista "30 giorni" riguardo all'obsolescenza dello Statuto e del Regolamento ENPAV. Il problema è che probabilmente l'organizzazione ENPAV ne ritiene obsolete certe, mentre sono ben altre.
E noi ne sappiamo sempre poco o niente. Il veterinario viene sempre considerato marginale all'organizzazione. Vogliamo trasparenza. E ribadiamo che ora non c'è.
Se anche un sindacato come il SIVeLP, storicamente molto importante per l'ENPAV, la chiede, i motivi vuol dire che ci sono. Se il Ministero del Welfare vuole delle comunicazioni, ovviamente è perchè non le ha. A maggior diritto noi, direttamente, che siamo quelli che i soldi ce li mettiamo.
Esiste un'altra categoria di persone che parlano del dito quando si indica la luna, oltre agli stolti (e in questo caso tutt'altro che stolti). Sono quelli che vogliono continuare a parlare del dito e non discutere della luna.
Io parlo della luna, dell'ENPAV, per cui chiediamo almeno:
- riforme che puntino ad una riduzione delle spese e aumento della comunicazione. Meno delegati, riforma del modello di voto, più comunicazione. Nessuno ti ha obbligato. Se lo vuoi fare, ti impegni a comunicazioni dettagliate almeno trimestrali.
- collegamento degli emolumenti del CdA alla resa effettiva del capitale
- trasparenza totale sugli emolumenti e pagamenti, gettoni, missioni, rimborsi, nomi. Del CdA e delle Commissioni. Chi paga quanto a chi. Deve essere visibile sul sito ENPAV.
- meccanismi di democrazia diretta, che consentano l'espressione della vera "volontà popolare". Non quella dei "delegati".
- pubblicazione dei modelli 1 degli amministratori.
E altro. Ne scriverò ancora. Aumentano quelli che la pensano come me.
2 commenti:
Si, non è mia abitudine sottrarmi a questo tipo di domande e rispondo per quanto di mia competenza.
Il mio reddito da professione, al 50% con altro Collega, è stato di 58.388 nel 2005. 65.050 nel 2006 e 69.304 nel 2007. Il 2008 dovrebbe essere, se mi pagano anche quelli che non lo fanno da anni, leggermente migliore considerando che ho emesso fatture proforma per pari importo.
Come Delegato provinciale ho sempre relazionato, tramite l’ordine, ora anche tramite un blog, quanto votato e deliberato nelle Assemblee Generali. Ho dato avvio 7 anni fa una lista di Delegati liberi professionisti in cui sono sempre state redatte, da Colleghi disponibili, le relazioni da divulgare alla base. Credo quindi che la maggior parte dei Delegati abbia svolto con diligenza il proprio mandato. A dire il vero, ora, con "30 giorni", l’informazione è ancora più immediata rispetto al Notiziario Enpav. Chi si vuole informare ha, oltre alla stampa, anche le desolate Assemblee generali dell’Ordine. Ma vengo al dunque rispondendo sui costi.
Sono andato in albergo solo le notti che hanno preceduto i Consigli di amministrazione “fuori porta” quelli organizzati fuori Roma per incontrare in periferia i Colleghi. Torino a cui Tu non hai partecipato, Lucca e Trieste credo. Ad Ancona sono riuscito ad arrivare da Monticelli la mattina stessa, con il Collega Gili, in tempo per il CdA, organizzato in quell’occasione in seconda mattinata. Come Consigliere di Amministrazione ho dormito a Roma una sola volta in quanto non ho potuto prenotare per tempo l’aereo del mattino. A dire il vero ho soggiornato a Roma un’altra volta in occasione di una cena non ufficiale con i Colleghi del CdA offerta dal Presidente. Quella volta oltre a pagare di tasca mia il cambio di biglietto dell’aereo ho pagato anche l’albergo, lo stesso, il Crosti, in residence, a 90 euro a notte. La colazione ti aspetta girato un paio di angoli, a 10 minuti dall’appartamento. Non lo consiglio se non per il prezzo.
Se ai 90 euro della camera aggiungi il prezzo del cambio di aereo, se non ricordo male 40 euro, ci si porta a circa 130 in totale. Se fossi andato ad Alghero, da Lepanto, a mangiare l’aragosta, avrei speso meno. Ma come Ti ho scritto questi costi aggiuntivi non sono stati messi in detrazione. Ci mancherebbe!
Ho percepito, oltre all’emolumento e al gettone di presenza per i CdA cui ho partecipato, altri tre gettoni. Uno in occasione dell’ unica commissione immobiliare, un altro per aver partecipato ad un incontro con i laureandi della facoltà di Parma e infine per la consueta partecipazione all’Assemblea generale dell’Ordine. Questi ultimi due gettoni di presenza sono stati trasferiti interamente, senza scomputare la tassazione, su un libretto al portatore a disposizione del delegato provinciale, anche futuro, e del Presidente dell’ordine di Parma, anche futuro, per eventuali esigenze. Il libretto è stato sottoscritto all’Agenzia 2 della Cassa di Risparmio di Parma a pochi passi dalla sede dell’Ordine.
Per quanto riguarda i pasti consumati in occasione dei CdA romani sono andato sempre al Ristorante Al Porto convenzionato con l’Ente. Il menù è fisso come il prezzo. Credo al massimo 30 euro. L’ultima cena consumata, non al ristorante “La Famiglia” ma alla trattoria “La Famiglia” con altri delegati ho speso 26 Euro. A dire il vero ne ho speso 4 di più per essermi fatto fare un panino che ho lasciato al senza tetto stanziale in via Castelfidardo, ma ho chiesto all’oste la fattura per i 26 consumati come delegato. La stessa cifra pagata dai delegati di Trapani, Lecce, Udine e Ravenna con cui ho condiviso la serata.
Il giorno precedente, giorno del CdA, ho pranzato alla Salsamenteria Verdiana, cucina parmigiana, con il Collega Cottignoli a euro 13,20. Cadauno s’intende.
La mia giornata come Consigliere inizia alle 5,30. Aereo alle 6,50, arrivo a Roma alle 8 circa e ad attendermi ci sono i colleghi Cottignoli e Gili con cui divido il costo del taxi. Non siamo stati certamente noi ad inventare i taxi collettivi ma profittiamo della scoperta. Alle 9,30 siamo in sede e alle 10,00 10,30 inizia il CdA che si protrae spesso oltre le 13,30 14,00. Pranzo veloce Al Molo, prezzo convenzionato con Enpav, e alle 15,30 c’è il solito “taxi collettivo” che ci porta a Fiumicino dove riparto alle 17,30 per essere a Parma alle 18,40. Se le antenne dell’aeroporto non interferiscono con il sistema di antifurto della mia Land Rover Discovery (di 6 anni, acquistata usata, con 170.000 Km), il che accade spesso, riesco ad andare a fare quelle due visite rimaste indietro o aiutare per la chiusura dell’ ambulatorio: tirare lo straccio insomma.
Spero di aver risposto almeno alla Tua curiosità.
Avrei comunque preferito, da un Collega d’esperienza quale sei, anche la richiesta di informazioni sull’attività svolta, sui risultati raggiunti oltre al Tuo qualificato parere sulla nuova rivista. Cerco con difficoltà di farTi trovare qualche cosa di condiviso.
Dr. Schianchi Alberto Schianchi
Consigliere di Amministrazione ENPAV
Due consigli: la teleconferenza e la dieta.
Hai bisogno di entrambe, a quanto vedo.
Grazie per il commento, che apprezzo ma comunque è, ovviamente, il dito. Apprezzo gli spunti che approfondirò ulteriormente.
Un caro saluto,
corrado
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