6 ottobre 2008

A me vien da ridere. 30 giorni, la rivista FNOVI.

Prima o poi ne dovevamo parlare, di 30 giorni, la rivista che ha sostituito "Il Progresso Veterinario", rivista spedita dalla Federazione degli Ordini agli iscritti. E sia.

La storia precedente l'ho già scritta qui. Un meccanismo (la proprietà che passa alla FNOVI nel luglio 2007, poi cessa le pubblicazioni dopo pochi mesi) che se lo facesse una società quotata in Borsa minimo dovrebbe dimettersi il CdA. Insomma, acquisti (o ti viene regalata) la FIAT e dopo qualche mese tu la chiudi. In imprenditoria almeno qualcuno ti convoca per spiegazioni.

Qualcuno dovrebbe ora delle scuse a chi dieci anni fa disse che l'intera operazione era fallimentare, poco chiara, confusa e pasticciona. Le bugie della FNOVI di allora hanno avuto le gambe corte. Mi ricordo gli attacchi personali che subii, all'epoca consigliere dell'Ordine di Torino, dal Presidente Lombardi, all'interno del Consiglio. Da coltelli.
Fa niente, prendiamoci ora la ragione che avevamo allora, come su altri argomenti (ECM, per dirne uno).

Adesso a me viene da ridere su un episodio da niente, che cito solo per umorismo, non ritengo sia importante di per , ma piuttosto comico.
Nel numero di luglio 2008 della nuova rivista, si parla dell'accordo tra la FNOVI ed il Corpo Forestale dello Stato affinché i veterinari collaborino alla repressione dei reati contro gli animali.

Scrive il Consigliere FNOVI Alberto Casartelli a pag.13:
"I colleghi che mi conoscono come buiatra si chiederanno cosa ci facessi in uno zoo e ad una mostra canina. Lavoro da molti anni per gli zoo e conosco i contenuti del D. Lvo 21 marzo 2005 n. 73 sulla alla (sic!) custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici che garantisce una assistenza veterinaria di routine. Il Nirda cercava dei veterinari che conoscessero la norma. Alla manifestazione di cani di razza, invece, sono stato chiamato proprio perché non mi occupo di cani e in questo modo, non avendo interessi diretti nel settore, potevo dare garanzie di imparzialità."

Insomma, se lavoro nel settore, mi chiamano perché sono competente, se non ci lavoro mi chiamano perché sono imparziale.
Ma allora, perché non potremmo invece dire che sei parziale nel primo caso ed incompetente nel secondo??

Intendiamoci, è un semplice errore logico, comico nel suo svolgersi, ma indicativo di una caratteristica che mi sembra frequente su "30 giorni": puoi scrivere il cazzo che vuoi.

Nessun contraddittorio, solo le voci "ufficiali", solo le voci amiche, nessuna critica, nessuna vera discussione. Solo una tribuna dove chi c'è le spara come vuole, senza nemmeno l'attenzione a dire cose logiche o coerenti.

La politica di eliminazione delle voci della dissidenza, praticata da anni, è arrivata al culmine.
La Pravda. "Nella Verità non ci sono notizie e nelle Notizie non c'è verità".

A chi giova tutto questo?

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