20 giugno 2008

Cartella clinica, meglio copiare bene che fare male in proprio.

Quando andavamo a scuola, una delle prime regole etiche che ci venivano impartite era "Non copiare". E' una regola che nella vita è poi profondamente sbagliata.
Nella vita SI DEVE copiare. L'imitazione dei migliori è una molla decisiva del proprio miglioramento. Costantemente, cercate chi fa meglio di voi e copiatelo. Ma copiate bene, negli aspetti migliori, cercando di fare meglio del copiato.

Ho già scritto di come una cartella clinica sia importante e necessaria, vantaggiosa per il cliente, il paziente, per la categoria veterinaria. Mi colpiscono ora due redazioni di un codice deontologico, quella dei veterinari e quella dei medici. Una è evidentemente una scopiazzatura dell'altra. Ma fatta male. E' visibile come molti articoli siano trascritti pari pari. Secondo me, ci può anche stare, ma si sarebbero dovuti copiare meglio.

Il classico esempio è la cartella clinica. Confrontate l'art. 26 dei medici ed il 31 dei veterinari. Bisogna ammetterlo, la redazione del 26 è fatta bene:

"La cartella clinica delle strutture pubbliche e private deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica e al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate.

La cartella clinica deve registrare i modi e i tempi delle informazioni nonché i termini del consenso del paziente, o di chi ne esercita la tutela, alle proposte diagnostiche e terapeutiche; deve inoltre registrare il consenso del paziente al trattamento dei dati sensibili, con particolare riguardo ai casi di arruolamento in un protocollo sperimentale"

C'è tutto, e tra l'altro, buonissima l'idea di registrare sulla cartella clinica i termini del consenso del paziente. Ha dei limiti legali, ma l'idea è assolutamente buona, e da copiare.

Registrate un consenso generale del proprietario dell'animale alle procedure cliniche "normali". Purtroppo è sempre possibile che per una somministrazione di farmaci normalissimi o per procedure cliniche anche minimamente invasive vi siano reazioni gravi o complicanze anche fatali.

Acquisire preventivamente un consenso a tali procedure è totalmente utile ed importante. Perchè non copiare da chi ha fatto meglio di noi?

Non voglio tornare sulla redazione del nostro codice. Purtroppo, anche impiegando persone di grande intelligenza come Pasqualino Santori, si è riusciti nell'opera di fare un documento totalmente superficiale. Leggete l'articolo 26 e vedrete come nemmeno ci sia l'obbligo di una cartella clinica.

Amen. Ma ricordate: la cartella clinica è il primo segnale di qualità della prestazione, sia che siate professionisti, sia che siate proprietari di animali. E l'art. 31 dei medici è un ottima guida sul come redigerla. A mano, a computer, come volete. Ma non perdete quest'occasione. La categoria l'ha già persa, non fatelo voi individualmente..

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