17 ottobre 2007

Onaosi. 44 gatti, in fila per sei. Niente resto di due.

Fa bene alla chiarezza leggere le due "versioni" di uno stesso incontro tenuto sulla questione ONAOSI. Da una parte la FNOVI, che dovrebbe rappresentarCI, e si esprime per la contribuzione obbligatoria, dall'altra una voce libera come quella di Nicola Pellegrini, che non finiremo mai di ringraziare.

Quella FNOVI è qui, e secondo me inaccettabile, quella di Nicola la allego:

Cari Colleghi,
innanzi tutto scusatemi se questa mia è lunga ma, se voglio darvi una completezza di informazione, non posso essere più sintetico. D’altronde l’argomento lo merita.

Come vi avevo anticipato ai primi di settembre, l’Onaosi non ha tardato a far sentire la sua voce!
Vi riferisco dei seguenti fatti.

In data 10 ottobre si è tenuta a Roma, presso il Ministero della Sanità, una riunione indetta dal sottosegretario Serafino Zucchelli e condivisa nella firma della convocazione dal Presidente della FNOMCEO Amedeo Bianco, dal Presidente della FNOVI Gaetano Penocchio e dal Presidente della FOFI Giacomo Leopardi e alla quale sono stati invitati i rappresentanti dell’Onaosi e di ENPAV, ENPAF, ENPAM, ANAAO, CIMO, CIGL Medici, UIL Medici, CISL Medici, APO, FESMED, CIPe - Confederazione Italiana Pediatri -, UMSED, SUMAI, SNAMI, FIMP, SIMET, ANMVI, FIMMGC ANDI ed AIO.

Di queste, alcune sigle non sono intervenute. Gli altri, in tutto una ventina di persone, erano in rappresentanza dell’intero mondo dei medici, farmacisti e veterinari italiani. Nessuna delle altre oltre 70 sigle sindacali o di associazione professionale è stata invitata.

Molti dei presenti, almeno otto, avevano un doppio cappello: erano Consiglieri di Amministrazione dell’Onaosi e contemporaneamente rappresentanti di un’associazione sindacale.

All’Ordine del Giorno vi era una discussione sui trattamenti pensionistici degli ordini professionali. Per invero l’unico argomento della intera riunione è stata l’Onaosi!

In sala si è presentato il Sottosegretario Zucchelli, già Segretario Nazionale dal 2000 al 2006 dell’Anaao Assomed, con la bozza di un documento predisposto dal Ministero, avente titolo “Proposta di Riforma della Fondazione Onaosi”.

Il testo integrale ed originale del documento consegnato non su carta intestata è disponibile, per chi lo vorrà leggere o scaricare, sul sito
http://xoomer.alice.it/khhiro/ .

Il Sottosegretario ha presentato la proposta come “ultima spiaggia per salvare l’Onaosi”, e ha suggerito di trovare un accordo su questo testo affinché uscisse da questo incontro una proposta unitaria delle parti sociali interessate. Ha invitato quindi i presenti a ragionare “nell’ottica dei tempi della politica” considerando che l’iter della riforma della Fondazione deve esaurirsi “prima” della conclusione politica della Finanziaria 2008 nel suo iter al Senato!

Il Sottosegretario ha anche fatto un fugace accenno (come una tiratina d’orecchie nemmeno tanto forte ad un ragazzino birbaccione che ha preso più marmellata di quanto gli spettasse) alla necessità di dover assolutamente rivedere emolumenti, rimborsi spese e diarie, anche per far cessare le male lingue che, anche con esposti al Ministero, sparlano in merito all’uso di fondi utilizzati per hotel 5 stelle e ristoranti di lusso.

Ad una prima lettura è evidente che il contenuto della proposta di riforma riguarda più come dividersi le poltrone e distribuirsi gli incarichi, con un occhio attento ai compensi ed ai rimborsi spese, piuttosto che ragionare sulla amministrazione dell’ingente patrimonio o sulle prestazioni da erogare agli assistiti della Fondazione!

Il dibattito è stato ampio in particolare su come “ individuare” sia i soggetti componenti il C.d.A. che quelli per il prospettato Consiglio di Indirizzo e Vigilanza. In tutto sono previste 44 poltrone.

In effetti la questione della rappresentanza reale della volontà degli iscritti (volontari o meno) è delicata visto che, sin’ora nessuno li ha mai interpellati. Sin’ora solo una sparuta minoranza di sigle sindacali o rappresentanze ha deciso se e come obbligare medici, veterinari e farmacisti a sostenere le attività dell’Onaosi. E molte sigle sono anche rappresentate in seno al C.d.A. della Fondazione.

In teoria potremmo anche discutere del funesto cumulo delle cariche che andrebbe vietato: non dovrebbe essere possibile che la stessa persona sia presidente di un ordine, a capo di un sindacato, consigliere di amministrazione dell’enpam, dell’onaosi, e non so di che altro. Ma questo è un altro discorso.

Altro argomento della riunione è stato l’opportunità per la Fondazione di darsi una nuova “mission” indirizzata non più tanto verso gli orfani (pochi e sempre meno bisognosi) ma ad altri e diversificati soggetti. Di riflesso, volendo aumentare e differenziare le prestazioni, la cui elargizione sarà sempre ampiamente discrezionale, si è poi discusso sulla necessità di dover rideterminare il valore delle quote da percepire. Ovviamente in aumento. Ovviamente sempre discrezionale del C.d.A.

Il rappresentante della Confederazione Italiana Pediatri a questo punto ha proposto di reinserire lo stato di bisogno nello statuto al fine di non dover sottrarre denaro a nessuno per poi darlo a persone benestanti come ora avviene, e ha richiesto di introdurre nella riforma dell’ente il concetto di sostegno volontario alla Fondazione cancellando ogni forma di obbligatorietà contributiva, e ciò anche in considerazione del fatto che, oramai è acclarato, l’Onaosi non svolge alcuna attività previdenziale ma solo ed esclusivamente assistenza e solidarietà che dovrebbe essere svolta, secondo la vera “mission” della Fondazione, solo ed esclusivamente nei confronti degli orfani bisognosi il cui numero rimane ancor oggi notizia riservata.

Il Presidente dell’Onaosi Paci ha sottolineato come sia impossibile eliminare la contribuzione obbligatoria visto che sarebbe ben difficile far vivere l’Ente con le sole contribuzioni volontarie, paventando quindi una totale defezione degli attuali obbligati, scarsamente attirati dalle attività della Fondazione e ciò, a mio avviso, forse più perché poco trasparenti che non effettivamente poco utili.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali e quelli delle associazioni professionali presenti hanno avuto una levata di scudi in difesa delle attività della Fondazione e della contribuzione obbligatoria, almeno a carico dei dipendenti pubblici. Qualcuno in sala ha chiesto loro se difendevano la posizione in qualità di Consigliere di Amministrazione dell’Onaosi o in quella di portavoce della base che rappresentavano, ma non hanno risposto.

È bene comunque notare, fra le varie voci, quella del rappresentante dello SNAMI che prima ha letto un comunicato della sua Segreteria Nazionale, con il quale si chiede la ripartizione del patrimonio dell’Onaosi tra le varie categorie e il conferimento all’ENPAM della quota di pertinenza dei Medici, e poi ha preso le distanze da questa proposta dichiarandosi lontano dalle posizioni dello SNAMI, che pure rappresentava, esprimendo poi parere favorevole alla proposta del Ministero! Bisognerebbe fare attenzione a chi si delega!

Massimo Cozza della CGIL MEDICI ha invece assunto una posizione di attesa. Dopo il proclama del 26 settembre scorso che concludeva auspicando per l’Onaosi “un ritorno alle origini istitutive del 1899, quando nacque come Ente Morale”, in questa sede ha dichiarato di poter anche rivedere la sua posizione in presenza di una opportuna e ragionevole riforma delle attività e della gestione dell’Onaosi. Io avrei preferito una conferma della sua precedente presa di posizione, questa di oggi mi sembra più una ritrattazione diplomatica, per di più fatta in ambiente privato.

A questo punto sorge spontaneo chiedersi cosa fare, visto il coinvolgimento del Ministero nelle attività di una Fondazione privata, benemerita quanto si vuole, ma pur sempre privata. Mutuando il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Mario Falconi direi che si tratta di “inappropriate interferenze della politica”.

Comunque, al momento attuale, i tartassati sono – come lo erano sino al 2002 - solo i pubblici dipendenti. A loro spetta l’onere e l’onore della battaglia visto che i liberi professionisti, almeno per il momento, non sono nuovamente chiamati in causa.

Chi volesse ribellarsi inoltri le proprie proteste ai seguenti destinatari:

Presidente del Consiglio Romano Prodi
prodi_r@camera.it o http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_presidente.asp

Ministro della Sanità Livia Turco
turco_l@posta.senato.it

Presidente della Commissione Bilancio del Senato Enrico Morando
morando_a@posta.senato.it

Presidente della Commissione Finanze del Senato Giorgio Benvenuto
benvenuto_a@posta.senato.it

Presidente della Commissione Bilancio della Camera Lino Duilio
duilio_e@camera.it

Presidente della Commissione Finanze della Camera Paolo Del Mese
delmese_p@camera.it

La prossima settimana verrà chiusa la Petizione on line e verranno consegnate le firme all’Onorevole Tommaso Pellegrino, grande sostenitore della contribuzione volontaria all’Onaosi, affinché le porti al Presidente della Camera Bertinotti per il successivo iter parlamentare.

L’Onorevole Pellegrino ha assunto impegno a supportare le iniziative che il “popolo delle mail” vorrà intraprendere. La sua mail è
pellegrino_t@camera.it

Chi ancora non ha sottoscritto la petizione e volesse firmarla ora può collegarsi al sito tramite il seguente link
http://www.petitiononline.com/np2006/petition.html.

Vi ringrazio per avermi letto.

Un cordiale saluto a tutti.

Nicola Pellegrini

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