5 ottobre 2007

La giusta parcella.

Ieri sera, una chiamata urgente, da un cliente che accetto malvolentieri, paga, ma con difficoltà. Accetto comunque, anche per il solito senso che colpisce di fronte ad un animale che non sta bene. Faccio la visita e di fronte al conto il gestore del maneggio, al solito, mi dice di ripassare dopo due giorni che mi farà l'incasso presso il cliente.
Ho fatto due cose: ho mugugnato subito, in modo educato, ma facendo vedere visibilmente che non mi piaceva la situazione, ed ho alzato il prezzo, diciamo del 50%. Perfetto.

Sono uscito di lì con il mio ottimo incasso, fatturato regolarmente. Ho ottenuto diversi effetti positivi:

- sono più contento di aver lavorato

- mi confermo presso il cliente come uno che deve essere pagato subito

- se non gli va, non mi chiama e chiama un altro.

Tra l'altro, il cliente non ha nemmeno contrattato, e avrebbe potuto farlo, con la formula del "pochi, maledetti, e subito".

Intendiamoci, sono sempre ben lontano dalle tariffe di quel medico oncologo, di un importante istituto, che ieri è venuto a fare una visita a domicilio a Torino per una paziente immobilizzata a letto. Da Milano a Torino, penso in una mattinata abbia fatto tutto. Duemila euro la parcella.

Ma questa è una mia fortuna..

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