25 ottobre 2007

La zattera della Medusa. Gericault e la veterinaria italiana.

Dice un mio amico e grande intelligenza della Veterinaria che la situazione italiana della professione può essere bene riassunta dalla Zattera di Gericault, dipinto simbolico. Se avessimo bisogno di ulteriore conferma, ecco cosa mi scrive una gentilissima Collega:
Ciao Corrado!
Ho letto ancora con molto interesse il tuo blog!
(omissis)

Concordo pienamente con te che è pazzesco che la fnovi non abbia mandato una lettera agli iscritti o quantomeno pubblicato qualcosa sul discorso pubblicità a caratteri cubitali e comprensibili.

Ma mi domando....................che fanno i colleghi,si sono accorti che qualcosa è cambiato o no,secondo te?

Secondo me la Fnovi e gli Ordini continuano a tenere un clima di terrore e di non diffusione di un'informazione chiara che tiene le mani legate ai più.
Per esempio cosa si intende con "pubblicità trasparente"?
.....a me l'Ordine ha risposto che si intende che ,se ad esempio chi si occupa delle eco non fa parte della struttura ma viene su chiamata,questo deve essere specificato.Quindi uno cosa deve scrivere? "...eco fatte da collega XY che viene su chiamata e l'apparecchio è suo,non della struttura"??

E poi si può scrivere visite ortopediche Dott.xy anche se non c'è una specializzazione in tal senso?

E cosa si intende per pubblicità diretta telematica?

E' ammessa la distribuzione di lettere informative o volantini,a pubblico nuovo?

...................in un'unica domanda...cosa non è ammesso fare?

Un'altra domanda che non c'entra nulla:
le nuove disposizioni in merito al fatto che chi si occupa di comportamento deve essere laureato in Veterinaria si applica subito,cioè i comportamentalisti che non sono laureati in vet non possono più operare?


La distanza tra le nostre povere istituzioni e la classe professionale si misura qui, dal fatto che questa non sia la prima richiesta di chiarimento tecnico che mi giunge. Perché gli Ordini, la FNOVI, nulla dicono, soprattutto o mentono o non dicono comunque la verità.

Diamo qualche risposta:

  1. La pubblicità è trasparente quando permette al Cliente di afferrare meglio la natura del servizio offerto. Ammesso che ci sia la necessità di specificare (dipende dal contesto, molte volte non è necessario), basterà scrivere "Ecografia Dott. XY"
  2. Se fai visite ortopediche lo puoi dire, l'importante è che tu non ingeneri confusione o nel Cliente. Cerca una formula che magari non sia sintetica come "Visite ortopediche", ma "si effettuano visite ortopediche". Meglio qualche parola e un po' di chiarezza in più. Il Cliente lo apprezzerà. Apprezza sempre la nostra onestà e chiarezza, ricordalo.
  3. A chi scrive "pubblicità diretta telematica" consiglio il volume di Severgnini "Italiano. Lezioni semiserie", o meglio ancora il "Manuale di stile" del Dipartimento della Funzione Pubblica. Penso voglia dire "email" o "sito internet".
  4. Puoi mandare tutte le lettere e pure volantini che vuoi, ma non ripetiamo gli errori storici. Concentrati su cosa scrivi, non su dove lo scrivi. Andare ad attirare clienti perché su un volantino c'è scritto "visite a poco prezzo", o anche solo cercare clienti che per un volantino cambiano veterinario funziona poco. Prima o poi troveranno un altro volantino. Concentrati molto di più sul soddisfare, deliziare i clienti che GIA' hai, e fai sì che loro siano i tuoi migliori volantini.
  5. la liberalizzazione è un divieto di vietare. Il criterio deve essere la chiarezza e l'onestà verso i Clienti, io ci aggiungerei l'eleganza, la correttezza, lo stile, verso i Colleghi, la professione, verso te stessa, in fondo.
  6. non esiste nessuna norma che possa difendere il tuo lavoro. Non so dirti se per fortuna o purtroppo. Forse purtroppo. Una norma che lo protegga lo limiterebbe anche. In altri termini, se definisco le competenze, le limito pure. Se scrivo un elenco, o quell'elenco lo aggiorno o poi diventa un limite. A parte questo, non funziona nemmeno così bene. Difendi il tuo lavoro con la competenza, la specializzazione, la preparazione, il servizio al Cliente. E' l'unica cosa che funziona. Il resto, fa poco. Evidenzia ai clienti la differenza tra la terapia comportamentale fatta da un addestratore e quella fatta da te. Soprattutto con risultati ottenuti in concreto. Funziona meglio.

E non stancarti di denunciare i farisei della veterinaria, e delle libere professioni, purtroppo.

Un caro abbraccio,

corrado

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