Sono una stupidaggine. Non solo per le domande, alle quali si potrebbe anche attribuire un senso (quello di valutare la cultura generale e le capacità logiche) ma proprio per il meccanismo in sé. Mi spiego meglio.
E' ormai invalso l'uso di effettuare un test e poi, se non si passa, iscriversi ad una facoltà affine, per poi riprovarci il prossimo anno e farsi abbuonare gli esami sostenuti. Mi voglio iscrivere a Medicina, non passo. Allora faccio Veterinaria e supero gli esami comuni (Chimica, Fisica, ecc), l'anno dopo mi iscrivo a Medicina e ottengo di non dover rifare quegli esami.
I difetti del sistema sono molti.
Innanzitutto la demotivazione degli studenti, che vedono mortificata una passione, degli interessi veri. Da subito, fanno qualcosa che non interessa loro.
Questo è pedagogicamente un disastro. Se c'è un sincero interesse per una professione, per qualcosa, il modo migliore per coltivarli è viverli, viverci dentro. Non fare una cosa che gli assomiglia.
Per le facoltà, questo sistema crea ovviamente dei vuoti insensati, perché i cambi di facoltà sono poi fonte di scompensi nei numeri degli iscritti ai corsi. Sarebbe il meno, ma anche questo è un aspetto.
Per le famiglie, che sostengono i costi, spese aumentate inutilmente.
Ma soprattutto, la preparazione. Studiare non vuol dire solo superare l'esame di Chimica, vuol dire occuparsi di una professione, viverne i problemi, interessarsene, condividere con altri la preparazione.
Il sistema degli esami di ammissione è intrinsecamente sbagliato. Il sistema giusto è affidarsi alla selezione durante il corso di studi. Esami seri, duri, corretti, che preparino realmente alla professione.
Il problema è che la nostra Università non ha più la serietà per farlo, è diventata una corte dei miracoli, un levantino carrozzone parassitario che vive alle spalle di tutti. Purtroppo. Altro che "la ricerca" di cui tutti si riempiono la bocca. L'unica ricerca che si fa è di qualcuno che paghi i propri privilegi.
Perché Giosuè Carducci nella foto? Perché bocciò all'esame di ammissione a Veterinaria nella prova di italiano l'Ercolani, che poi successivamente diventò Preside di quella stessa facoltà, a Bologna. A chi gli chiedeva conto di questo fatto, successivamente, diceva "Si vede che gli ha fatto bene".
Altri tempi, altro che Carducci esaminatore di italiano. Qua, il congiuntivo non lo conosce più nessuno...
2 commenti:
Non è una contraddizione lodare l 'aneddoto su Carducci e affossare il test di ammissione ? Dal suo articolo i pare di capire che la prova di Carducci fosse un test di ammissione...
No, se controlla mai lodato l'aneddoto del Carducci, lo cito solo. Quello che voglio dire è che la selezione è fondamentale, e deve essere meritocratica e fatta bene. Il problema è che l'Università ormai promuove tutti, e la levatura dei docenti è molto bassa. I risultati si vedono ampiamente. Non trova strano che la nostra società abolisca la selezione e poi le tv siano piene di talent dove si dice "no, tu no"?
Grazie per il contributo.
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