23 giugno 2007

Falchi, Colombo, Visco e gli studi di settore.

Bisogna avere una faccia di bronzo, se non peggio, per dire esplicitamente che "chiediamo 100-200 euro al mese in più" per chi non rispetta gli studi di settore. Siamo arrivati al fisco cassiere, non so come dire, quello che prescinde da considerazioni di giustizia fiscale, quello velatamente minaccioso, ma all'italiana, mafiosetto. "Dai, paga 100 euro in più, ti conviene..".

Ormai si è creato il luogo comune per cui il professionista deve guadagnare di più del dipendente. Non è possibile che "il gioielliere" guadagni meno dell'operaio. Ma in realtà c'è una grossa crisi del commercio, dei professionisti, dei "liberi professionisti" in senso lato. Non si può pensare che la concorrenza aumenti, i prezzi diminuiscano, i redditi aumentino. Questo funzionerebbe se fossimo in una fase di espansione dei consumi, ma in realtà non è così, almeno a livello generalizzato.
Se continui a costruire supermercati, mi spieghi come pi pretendi che il negoziante dichiari sempre di più?
Esiste una grossa difficoltà delle categorie a rappresentare questa cosa, secondo me per una sorta di falso orgoglio professionale. Se parli con un professionista in genere sembra sempre di parlare con la persona più occupata del mondo, e molto spesso è vero, perchè occupa molte ore del giorno, certo più di otto, a lavorare. Ma non ne trae un reddito sufficiente.

Sto in questi giorni cercando di organizzare un acquisto collettivo di uno strumentario tra professionisti. La spesa massima pro capite è di 5.000 euro, ma molto probabilmente scendiamo a 3.000. Telefono ai colleghi, e non pochi, e non mi mentono, mi dicono che "sono in un momento che ..". Ripeto, sono totalmente certo del fatto che non sia una balla. C'è difficoltà a fare una spesa anche modesta, e da parte di colleghi affermati.
Anna Falchi in questi giorni ha dichiarato che non si può separare perchè non ha soldi. Il mondo dorato non lo è poi così tanto. Per carità, sono convinto che sia meglio essere "poveri " come Anna Falchi che "ricchi" come me, ma questa è la dimostrazione che non si può "presumere" il reddito.

Questo le categorie non riescono a comunicarlo. Costretti nell'angolo della comunicazione, sempre costretti a fare la parte dell'evasore. Per la mia categoria lo dico io, e a voce alta: esiste una grossa fetta di veterinari che ha un reddito modesto, per cui i 23.600 euro di reddito sono un traguardo, e non è detto che sia così facile arrivarci. Per cui i 100-200 euro al mese in più non sono pochi, e sono profondamente ingiusti.

Visco è stato definito il "Robespierre delle Finanze". Ma non mi sembra che abbia la stessa "nobiltà" di figura. A me ricorda figure molto più volgari, se non criminali.
Io, sto irrimediabilmente dalla parte di Anna Falchi, e non solo perchè sono Colombo. Ci sto e sono sicuro che è con me la stragrande maggioranza degli italiani. Non ho dubbi.

2 commenti:

corrado colombo ha detto...

Ovviamente, il guadagno non è solo per l'erario, ma anche per INPS e per IVA. Adeguandosi allo SS, occorre adeguare anche questi altri parametri.
Vedi anche http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/economia/news/2007-06-23_12392040.html
Un miliardo di euro in più all'INPS.
Niente da dire, gli autonomi sono stati scelti come vittime predestinate. Ormai gridiamo, ma siamo nel corridoio del macello...

Anonimo ha detto...

e cambiare la tua foto? in fondo chi ti conosce sa che sei molto meglio!!