28 marzo 2007

Perchè il veterinario deve tenere la cartella clinica del paziente



Sicuramente è eclatante. Leggete il sito del Sig. Ragan, un po' datato, di circa 10 anni fa, in inglese, ma vale la pena di rifletterci sopra.

La questione è in parte tecnica, perché coinvolge la legislazione statunitense. Il sig. Ragan è un cliente di un veterinario per piccoli animali a cui è morto un gatto, Fuffy, nonostante la terapia e il conto del veterinario.

Ovviamente non entro nel merito della questione, chi avesse ragione, se lui esagera.
Nemmeno so se nel frattempo i cambi di legislazione che lui auspica siano stati raggiunti o no.

Mi sembra però che alcune sue richieste siano non solo ragionevoli, ma più che giuste e utili per la nostra categoria. Quali sono?

  • obbligo per il veterinario di mantenere una registrazione delle procedure effettuate, una cartella clinica, disponibile per il cliente

  • obbligo per il veterinario di rendere noto al cliente che, se non soddisfatto, potrà rivolgersi ad un Ente per il controllo (ma lui non indica l'Ordine, mi sembra)

  • obbligare l'ente di controllo a rendere noti i casi di lamentele verso i veterinari

Sono profondamente convinto che uno dei peggiori limiti della recente e farraginosa riforma del Codice Deontologico sia non aver introdotto l'obbligo di tenere una cartella clinica. A tutt'oggi, l'obbligo è quello di fare un resoconto a posteriori dell'accaduto, se il cliente lo richiede, ma altrimenti nessun dovere specifico.

Una cartella clinica dell'animale è importante, ti consente di ricordare fatti, terapie, sintomi, che assumono un contesto ben diverso se raccolti nel tempo. A me è capitato di afferrare il diverso significato di una zoppia di un cavallo perchè nel mio database era riportato il fatto che la stessa zoppia si era presentata un anno prima. Nemmeno il proprietario se ne ricordava.

Approfondirò poi l'argomento, ma intanto suggerisco ai clienti di chiedere esplicitamente che il veterinario annoti tutti i dati clinici rilevanti e le procedure effettuate, e ai veterinari di farlo senza aspettare che glielo chiedano.

E' un indice di qualità della prestazione, un modo per cui il cliente può capire che siete meglio di altri, che ci tenete, a quello che fate, che vi impegnate.

Poi tornerò sull'argomento, ma intanto fatelo, se siete veterinari. Annotate i dati del vostro paziente, anche se nessuno vi obbliga. Lavorerete meglio e guadagnerete correttamente di più. Su computer, su un quaderno, un registro. Schematicamente, non è necessario scrivere dei poemi. Non occorre la certezza della diagnosi, se è questo che vi preoccupa. Annotate anche i vostri dubbi, eventualmente, fatelo.

Anche per evitare che qualcuno scenda in strada con un cartello che parla di voi...

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