Non è così. Stiamo parlando della creazione corretta di un mercato, del suo ampliamento. Molti animali ricevono ancora un livello di cure inferiore a quello a cui avrebbero diritto. Vengono curati poco, male o niente. Perchè il proprietario non conosce le possibilità della professione veterinaria moderna, purtroppo anche perchè il veterinario è restio a svolgere una professione più moderna e comunicativa.
La concorrenza, il marketing dei servizi professionali è invece un valore, e gli Ordini dovrebbero sviluppare il cambiamento, non rimanere indietro.
Il grande problema del nostro mondo professionale è quello della Qualità della prestazione, troppo spesso difficile da valutare da parte del cliente.
Occorre agire su due fronti:
- introdurre dei meccanismi promotori di qualità della prestazione (alcuni esempi: l'obbligo di cartella clinica, di esposizione del tariffario, di trasparenza della prestazione)
- operare per divulgare e tutelare la qualità presso il cliente. Far rispettare codici concreti, operare per la trasparenza. Non affidarsi a principi astratti, ma creare dei disciplinari di processo, non di prestazione. Insomma, stabilire i principi che il professionista deve seguire nel lavoro. Non ti dico come devi effettuare la prestazione, ma ti obbligo alla chiarezza, alla correttezza. E se non lo fai ti punisco in modo diretto, rapido, efficace.
La concorrenza è un promotore di qualità? Secondo me, dipende. La concorrenza corretta, si. Quella scorretta, no. Fino a quando gli Ordini si dedicheranno a voler autorizzare la pubblicità di per sè, perderanno tempo e favoriranno i peggiori.
E' un peccato. Stiamo perdendo così tanto tempo ed energie..
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