7 marzo 2007

Contrapposizione cliente-professionista

Lo sbaglio peggiore, quello più dannoso per tutti, inclusi i professionisti, è creare una contrapposizione consumatori-fornitori del servizio. Non funziona, non conviene a nessuno, è un approccio troppo vecchio. La soddisfazione del cliente/consumatore deve corrispondere ad un aumento della professionalità, e perchè no, del guadagno, del professionista.

E' possibile. Non è vero che il cliente voglia solo spendere meno. Assolutamente. Il nostro cliente cerca quello che cerchiamo tutti noi come consumatori:
  • chiarezza e trasparenza. Il consenso informato non può essere un modulo, ma una procedura di comunicazione, amichevole, semplice, completa ed onesta

  • rapporto qualità-prezzo comprensibile e valutabile. Non tutte le prestazioni sono uguali, alcune possono essere specialistiche, altre comportano costi alti. Devono essere spiegati e comunicati. Anche qui, in modo amichevole e corretto, non "gonfiato"

  • etica. Questa è la differenza con un normale "consumo". Etica, etica, etica. Questa è la risorsa in più. Etica vera e comunicata, mica balle, intendiamoci. Il nostro cliente l'apprezzerà moltissimo.

Mi capita molto spesso di sentire professionisti che si "lamentano" dei loro clienti. Dicono che non pagano, che non apprezzano il servizio, che sono "girandole" e così via. Se siete professionisti, se fate anche voi queste affermazioni, probabilmente state sbagliando. Dovete cambiare qualcosa in voi, non in loro.

Nella fornitura di servizi professionali, nella mentalità comune, nella società, si è compiuta una svolta epocale. Adesso, come professionisti, dovete scegliere: affrontarla, gestirla, essere i primi, o lasciare che vi travolga. O contrapposti al vostro cliente, o lavorare per dargli più e meglio. Magari a costo più basso, magari guadagnando di più.

Ora tocca a noi.

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