Si sono svolte nel disinteresse generale, le elezioni per i delegati provinciali del nostro Ente di assistenza, l' ENPAV. La partecipazione, anche se ci mancano dati esatti, è stata una piccola frazione della totalità, probabilmente saremo al 2-3% degli aventi diritto. Si è conclusa la gestione Lombardi, e inizia quella dell'amico onorevole Gianni Mancuso, attuale Presidente.
Con tutta la massima stima per un amico di vecchia data del SIVeLP, il metodo non va. Non c'è stato nessun confronto, nessuna campagna elettorale aperta (che non dovrebbe certamente preoccupare Gianni Mancuso, abituato a ben altro), nessuna dichiarazione di intenti, niente di niente.
Come al solito, come abbiamo già imparato nel caso della FNOVI, purtroppo, vigono i pizzini, i foglietti volanti che recano le indicazioni, le simpatie dei soliti gruppi. Anche a livello provinciale molti Delegati ENPAV non fanno nessuna campagna elettorale, tutt'al più si limitano a cercare il voto di amici e parenti, non prendendo nessun impegno concreto per la rappresentanza degli iscritti.
Calcolando anche che queste attività non sono più di tipo volontario, o almeno non sono esclusivamente volontarie, in quanto c'è ora un buon rimborso, in alcuni casi uno stipendio, ci sembra che si dovrebbe rispettare di più il sistema elettorale, utilizzando meglio la comunicazione elettorale.
Dobbiamo dare atto al Presidente Lombardi di aver realizzato una buona gestione, compiuto atti importanti, di avere iniziato il rinnovamento. Anche riguardo alla comunicazione l'ENPAV ha in qualche maniera informato i veterinari, ma non in modo totalmente chiaro: segno importante ne sono le sostituzioni dei Direttori Generali, in qualche caso francamente sconcertanti.
Un'istituzione, e soprattutto un'istituzione importante dal punto di vista economico come l'ENPAV, deve rispettare una comunicazione e una trasparenza pari a quelli che devono regolare un mondo economico corretto.
Anche qui, la riforma che è stata fatta non è più sufficiente. Occorre di più, occorre di meglio. Per adesso possiamo solamente far sentire la nostra forte voce di richiamo a questi doveri di comunicazione, ma non mancheremo di richiedere anche in futuro che i diritti fondamentali dei veterinari italiani, che sostengono l'ENPAV, siano ampliati e riconosciuti ancor di più.
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