2 settembre 2014

Bravissimo veterinario senza spendere una fortuna. Ecco cosa fanno alcuni veterinari dipendenti pubblici. Quanti?

Trovo una risposta di una lettrice ad una mia lettera a La Stampa di qualche anno fa, non l'avevo mai vista e mi pare illuminante. Clicca qui per vederla

La mia era una risposta ad un precedente lettore che aveva protestato per l'alto costo della risonanza magnetica per gli animali, clicca qui per leggerla
Comunque, Silvia scrive:

"posseggo 2 gatti (di cui uno completamente sordo che era stato abbandonato per questo motivo) e un cane. Nonostante siano tre ho trovato in un bravissimo veterinario dell'Asl tutta la cura e l'amore verso gli animali senza spendere una fortuna. viene direttamente a casa e se è necessario un intervento prende l'animale con sè e provvede, quindi lo riporta a casa. Un precedente veterinario mi aveva spolpata viva per un intervento al mio gatto (aveva un tumore all'orecchio)procedendo per tentativi che alla fine hanno portato alla soppressione della bestiolina. Basta cercare e sicuramente si trova un medico che abbia a cuore gli animali senza dover ridurre i padroni sul lastrico!"
Ci sono tutti i paradigmi italiani:
- l'animale abbandonato perché malato e il bravo adottante
- l'amore per gli animali espresso in un costo basso della prestazione
- l'esagerazione (spolpata viva, finire sul lastrico)
- la fine tragica (la soppressione) peraltro a causa di una patologia di gravissima natura
- il pagamento in nero
- il paragonare mele con pere (una cosa grave come un tumore in un canale auricolare contro un generico "intervento")
ma soprattutto il bravissimo veterinario dell'asl che fa il doppio lavoro, nonostante probabilmente venga pagato dallo Stato per fare il tempo pieno e per l'esclusiva del rapporto di lavoro (altrimenti aprirebbe un ambulatorio, no?).

Checché se ne dica, ci siamo abituati a queste cose, soprattutto al dipendente pubblico che fa il doppio lavoro in nero. Niente di nuovo, tranquilli..
Lo fanno in tantissimi, è il loro leitmotiv, da sempre. E sono pure quelli che si vorrebbero presentare come "la veterinaria".

Silvia, non dire baggianate, prima cosa. Con affetto. Poi sappi che probabilmente stai scegliendo nel modo peggiore il veterinario, che ti va bene solo perché questo o lo porta in un ambulatorio da un libero professionista (speriamo) oppure lo opera sul tavolo dello sgabuzzino. E poi lo paghi anche con le tasse.
Contenta tu. Ma non consiglio a nessuno di scegliere il veterinario come fai tu. Davvero.

1 commento:

SIVeLP ha detto...

Carissimo Corrado, purtroppo chi lavora con partita iva è additato al pubblico ludibrio come evasore, il fisco gli applica gli studi di settore e controllato da mille soggetti e sempre a disposizione per nuove imposizioni (certificazioni, assicurazioni, dichiarazioni, contabilità,fatture elettroniche, archiviazioni, ecc) Chi esercita in nero o fuori mercato (lo Stato in primis -non dimentichiamolo- fa concorrenza fuori dalle regole) è un eroe ed un benefattore! Questa sì che è "semplificazione"...