Dal comunicato stampa del SIVeMP del 16 aprile, indirizzato al nuovo governo, con grande tempestività:
" (omissis) Ci attendiamo, pertanto, che sia assicurata la partecipazione dei Servizi Veterinari alla
- programmazione e gestione del territorio,
- del patrimonio ambientale e faunistico,
- delle potenzialità agroalimentari,
- della biodiversità,
- dei giacimenti culturali gastronomici,
- dell'equilibrio degli animali urbani o sinantropi,
- ma anche alla tutela delle regole commerciali,
- oltre che alla prevenzione sanitaria
che resta il nucleo centrale cui fare riferimento." (AGI).
Chiunque conosca i servizi veterinari pubblici, come funzionano le cose, non può che mettersi a ridere. Oh, non ne manca una, di competenza! Pure i "giacimenti culturali gastronomici". Me lo vedo, Aldo Grasselli che fa concorrenza a Vissani.
Facciamo che iniziamo a fare bene, non in modo burocratico, le cose che già si dovrebbero svolgere, ed evitiamo di fare sparate di questo genere?
Le cose si fanno perché si ha una credibilità, una vera competenza, non sulla carta, teorica, ma concreta, dimostrata. Perché si sono arrestate diffusioni di malattie (che invece continuano), perché abbiamo una capacità reale di proporre progetti. Sino ad ora, dobbiamo affermare, purtroppo, l'insufficienza dei servizi veterinari alle nuove sfide, ad un servizio vero alla società, e la tendenza alla iperburocrazia.
Mmmm, però è un'idea. Si. Occupatevi dei giacimenti culturali gastronomici. Potrebbe essere un'ottima idea...
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