21 marzo 2007

Cup: reduci giapponesi

Avete presente i reduci giapponesi, quelli che ogni tanto escono dalla foresta e non sanno ancora che la seconda guerra mondiale è finita?

Il Comitato Unitario delle Professioni è così.
Ho letto la proposta di legge di iniziativa popolare che port avanti. A parte il fatto che bisognerebbe ripensare il CUP, che non si capisce nemmeno bene come sia composto, come si regoli (non esiste un sito web nazionale del Comitato Unitario delle Professioni, ma solo pagine dei comitati locali), che funzione abbia, l'iniziativa è semplicemente ridicola.

Io l'ho letta su Italia Oggi, dovete registrarvi e poi lo leggete anche on line.
Ma non ne vale la pena.

Non passerà mai, ma non è questa la questione. Il punto è che non si comprende perchè la maggioranza delle professioni, che è una realtà più liberale e moderna di come la si vuole rappresentare, non riesca a farsi sentire. Dov'è l'intoppo?

I nostri professionisti sono in realtà molto più disponibili al cambiamento di quanto si faccia apparire da parte delle nostre istituzioni.

Pubblicità normata dal Codice deontologico (ma come? Ma ci hanno mai provato?), ritorno ai tariffari minimi (e come farli rispettare?), Ordini Provinciali svuotati fino a diventare semplici uffici di burocrazia. Nessun accenno alle responsabilità etiche, ai promotori di qualità della prestazione, al ruolo di vera difesa della qualità per le prestazioni professinali.

Se queste sono le proposte, molto meglio Bersani..

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