16 dicembre 2015

Lo sciopero furbo dei veterinari pubblici.

Oggi si rinnova la furbizia che la veterinaria pubblica attua da cinquant'anni, ed è giusto che il pubblico sia informato. I veterinari pubblici italiani scioperano contro il blocco delle assunzioni, ma bisogna sapere che
solo in Itallia i veterinari pubblici dipendono dal Ministero della Salute. Perché?
molto semplice. E' un'astuzia sindacale.  In tutto il mondo i veterinari pubblici dipendono dal Ministero dell'Agricoltura, ma essere legati al carro dei medici conferisce ovviamente molta più forza nella contrattazione. Infatti gli stipendi dei veterinari pubblici italiani sono altissimi, legati a quelli di un primario ospedaliero.
Ma senza le loro responsabilità, ovviamente.
Il numero dei veterinari pubblici italiani è già altissimo, sproporzionato alle reali esigenze. In tutto il mondo la veterinaria pubblica è delegata al libero professionista, che deve effettuare le prestazioni con spesa ripartita tra Stato e privato. QUesto è un meccanismo efficiente, che funziona, efficace ovunque.
Perché non in Italia?  Molto semplicemente perché il meccanismo clientelare e non meritocratico ne risentirebbe. Per ogni sede veterinaria si moltiplicano i Dirigenti, gli amministrativi, le spese.
Che sia detto in modo forte e chiaro: per quanto riguarda la veterinaria pubblica, lo sciopero è immotivato, e ripropone una bugia decennale.
La veterinaria pubblica è sovrabbondante, eccessiva, metastatica. Un meccanismo più efficiente sarebbe, come avviene da sempre in tutte le nazioni, l'utilizzo della veterinaria libero professionale.
Tutto il resto sono balle sindacaali, lo si sappia. Lascia che scioperino. Non credere che abbiano ragioni.

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